Il Canto dei Nibelunghi

Nella prima metà del XIII secolo venne scritto un poema epico che avrebbe ispirato artisti e compositori, come Richard Wagner, secoli più tardi. Questo poema andò perduto nel XIV secolo, e ricomposto faticosamente solo attraverso una serie di manoscritti che presentavano un insieme di differenze e varianti fra loro. Stiamo parlando delle vicende dell'eroe Sigfrido alla corte dell'antico regno dei Burgundi, che era situato nell'odierna porzione meridionale della penisola danese, e la vendetta di sua moglie Crimilde, che porta ad una conclusione catastrofica e alla morte di tutti i protagonisti.

Pagina di uno dei manoscritti

Il poema è basato su temi eroici germanici precristiani, che includevano la narrazione, tramandata oralmente, di eventi storici realmente accaduti fra il V e VI secolo. L'autore del poema è un anonimo dell'area del Danubio, fra Passavia e Vienna, e ha composto l'opera fra il 1180 e il 1210, forse alla corte del vescovo di Passavia, Wolfger von Erla (in carica dal 1191 al 1204). Secondo molti studiosi l'autore era probabilmente una persona istruita della corte del vescovo e scriveva per i chierici e per i nobili di corte. Il manoscritto venne ritrovato nel 1755 nell'odierna Austria orientale; poi vennero ritrovare un'altra quarantina di versioni, di cui tre principali ribattezzate "Versioni A, B e C". Tutt'oggi, per via delle numerose versioni ed incongruenze, gli studiosi ancora non sono in grado di stabilire quale sia la storia originale duecentesca.

Ritratto di Sigfrido

La storia ha due principali vicende: la prima riguarda le gesta di Sigfrido, fino alla sua morte per mano di un traditore; la seconda invece, narra della vendetta di sua moglie Crimilde contro gli assassini del marito. Il tutto è raccolto in 39 capitoli denominati "Avventure".
Nelle prime due avventure vengono introdotti i personaggi di Crimilde e Sigfrido: la prima non vuole conoscere l'amore, per via di un sogno premonitore che faceva presagire la morte del suo sposo; il secondo invece parla di un forte guerriero, nobile di animo e desiderato da numerose dame. Nel canto successivo il cavaliere, venuto a conoscenza della bellezza di Crimilde, decide di recarsi nel suo regno: arrivato alla meta, vuole sfidare il re del posto, e padre della ragazza, in duello, in modo da poter conquistare il suo regno. Tale desiderio viene però accantonato, e gli animi ammansiti grazie ad un'offerta di vino. Crimilde, vedendo Sigfrido, se ne innamora.
Da qui partono una serie di avventure che porteranno prima al matrimonio fra i due, poi alla morte di Sigfrido, infine alla vendetta di Crimilde.
Le vicende di questo poema avranno un'eco enorme nella cultura germanica: l'epicità del poema, simile a quella dei poemi greci, l'uso di personaggi appartenenti alla mitologia norrena, l'accenno a personaggi fantastici come i nibelunghi, nani dei boschi, abili conoscitori dell'arte della fusione del ferro ed ai draghi, fa di questo poema un elemento suggestivo del panorama culturale tedesco.

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