Oggi ci occuperemo di uno dei popoli romano-barbarici (
Approfondimento Popoli Romano barbarici) che segnò profondamente l'inizio del Medioevo dopo la caduta dell'Impero Romano.
I
Visigoti appartenevano ad una delle due principali tribù del popolo dei
Goti. Nonostante la parola tedesca "
Westgoten",
il nome di questa tribù non significherebbe "
Goti dell'Ovest", anche se in realtà essi si stabilirono sulle terre più occidentali dell'area mediterranea, ma "
Goti saggi", "
Goti coraggiosi", dalla radice gota "
Wisu" che significherebbe appunto "saggio,valoroso". Essi furono tra i primi popoli germanici a essere accettati come federati all'interno dei confini dell'Impero Romano. Dopo il sacco di
Roma avvenuto nel 410 d.C., il loro re
Alarico li guidò verso sud con l'intenzione di arrivare in
Africa,
ma la sua morte improvvisa fece sfumare il progetto.
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Migrazione Visigota |
Sotto la guida del successore di
Alarico,
Ataulfo, i Visigoti ripararono nella
Gallia meridionale prima, e in
Spagna poi. Ad
Ataulfo,
ucciso nel 415, succedette
Vallia,
il quale riprese il progetto alariciano di uno sbarco in
Africa, sennonché, travolti da una violenta carestia, in cambio di ampi vettovagliamenti, accettarono di entrare a servizio dell'esercito imperiale e iniziarono a cacciare dalla
Spagna Vandali,
Alani e
Svevi. Nel 418 essi erano ormai entrati in possesso di quasi tutta la
Spagna, quando l'imperatore d'occidente
Onorio, preoccupato per la loro potenza, riconobbe a
Vandali e
Svevi la qualifica di federati e ordinò ai
Visigoti di ritirarsi nella
Gallia sud-occidentale.
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Il Regno dei Visigoti |
Qui anche essi vennero riconosciuti federati dell'Impero e, a differenza dei
Vandali,
i
Visigoti installarono da subito dei buoni rapporti con i proprietari terrieri e l'episcopato locale. Una delle caratteristiche di questo regno fu la forte vocazione all'espansionismo, tanto che alla fine del V secolo, esso comprendeva tutta la
Gallia meridionale e gran parte della
penisola iberica. Un punto di debolezza del regno era rappresentato invece dalla questione religiosa: i suoi re, infatti, erano ariani e, pur mantenendo un atteggiamento tollerante nei confronti dei Gallo-Romani cattolici, avevano esiliato i vescovi riluttanti ad accettare la sostituzione dell'autorità dell'Impero con la potenza visigota. Questo comportamento contribuì a creare una forte tensione all'interno del regno. La situazione degenerò quando l'episcopato locale vide in
Clodoveo, re dei
Franchi, ma soprattutto primo re germanico convertitosi al cattolicesimo, lo strumento per liberarsi dell'autorità dei
Visigoti.
Nel 507, infatti,
Clodoveo,
alleandosi con i
Burgundi e spalleggiato da
Bisanzio,
sconfisse e uccise nella battaglia di Vouillé,
Alarico II, re visigoto. Le conseguenze del successo franco furono tuttavia limitate dall'entrata in scena di un altro ramo della popolazione gota, gli
Ostrogoti.
Guidati dal re
Teodorico, imparentatosi precedentemente con
Alarico II, essi riuscirono a fare del regno visigoto una specie di appendice di quello ostrogoto.
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Ricostruzione dei Visigoti |
Da questo momento in poi il regno dei
Visigoti conobbe un lungo periodo di crisi, e non è un caso che la maggior parte dei suoi re morì di morte violenta. Nonostante tutto,
riuscirono a superare anche questa lunga fase di decadenza, tanto che il loro regno poté sopravvivere fino ai primi anni dell'VIII secolo, quando, tra il 711 e il 712, durante la reggenza di
Rodrigo, figura della quale si conosce pochissimo, avvenne lo sbarco in
Spagna di
Arabi,
Mori e
Berberi, che in breve tempo la occuparono pressoché tutta. L'attesa fu molto breve, prima che l'Occidente si armasse verso la
Reconquista della
Penisola Iberica, uno dei conflitti più lunghi di tutta l'epoca medievale.
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