Le fibre tessili nel medioevo


La storia delle fibre tessili risale sin dall'antichità. Il tessuto si è evoluto durante l'arco dei vari secoli, fino ad ottenere capi davvero pregiati, grazie alle mani esperte di chi, al tempo, tesseva il prodotto finale. Nel medioevo, il tessuto ha avuto origine dalla coltivazione delle piante, da cui si ricavavano le fibre naturali (Lino, Canapa e Cotone) e dalla lavorazione del pelo animale, da cui si ricavavano lana, Cashmere, seta ed infine l'alpaca.

Dall' XI al XIV secolo, i tessuti usati dalla gente comune furono lino, lana e canapa.
La canapa in epoca medievale era coltivata in tutta Europa, pertanto riscontriamo sul territorio italiano numerosi canapai per la sua lavorazione. Per la canapa, che si estrae dalla corteccia interna del fusto della pianta, si ottengono fibre tessili che vengono destinate alla produzione di stoffe, reti, corde e altri tessuti resistenti.

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A differenza della canapa, la pianta del cotone produce frutti all'interno del quale ci sono le fibre utilizzate per la produzione tessile.

Durante il periodo altomedievale, la coltivazione del lino si diffuse ampiamente in tutta Europa in relazione ad un’economia di tipo domestico: le donne tessevano in casa e vendevano sul mercato locale i loro prodotti finiti, contemporaneamente producevano vestiario e biancheria per la famiglia. Con
l’espansione economica, tra XI e XIII secolo, la linicoltura conobbe un forte incremento: si
affinarono i sistemi di lavorazione del terreno e della semina, per ottenere fibre sempre più
morbide. La coltivazione e poi la trasformazione delle fibre in prodotto finito, rese possibile l'esportazione dei prodotti lavorati in tutte le aree del Mediterraneo e dell'Europa intera.
La seta, possiamo dire, è un’invenzione della civiltà cinese, furono i primi a ricavare filamenti, attraverso numerose tecniche, applicate al baco da seta; il baco produceva questi filamenti tramite la sua bava. La seta non era un tessuto molto utilizzato in Europa occidentale in epoca alto-medievale, pertanto sono state ritrovate sete orientali e bizantine, testimonianza di uno scambio, seppur minimo, di tessuti pregiati tra oriente ed occidente.


Mercanti di stoffa
A partire dal Basso Medioevo (XIII secolo) il mercato della seta divenne più ampio, tanto che dal XIV secolo in poi la seta affiancherà la lana nella manifattura dei tessuti e diventerà un prodotto caratterizzante degli ambienti di corte e dell'alta nobiltà. Per molti secoli, il monopolio della seta era esclusivamente ad appannaggio dell’Oriente. Comunque è bene ricordare che nell’Alto-Medioevo l’industria della seta era attiva già nell’Impero Bizantino e in molti territori dell’immenso dominio islamico (Siria, Persia, Mesopotamia, Egitto). Proprio nelle aree del Mediterraneo in cui maggiori furono i contatti con il medioriente, come l’Italia meridionale e la Spagna, si svilupparono le prime manifatture occidentali. I vestiti della corte erano vere e proprie opere d’arte, il guardaroba
regale di Ruggero II e di Guglielmo il Buono comprendeva tuniche in seta, mantelli ricamati
in oro, perle, filigrane e smalti (il più celebre è il mantello di re Ruggero II, datato 1133 e
conservato a Vienna nel Kunsthistorisches Museum).
 



Mantello di re Ruggero II, datato 1133 Kunsthistorisches Museum


Per quel che riguarda la lavorazione della lana, un importante elemento di novità, in età
medievale, è costituito dall’uso delle gualchiere. La gualcatura era un procedimento al quale, dopo la tessitura, venivano sottoposti i panni, più volte piegati su se stessi, e immersi in bacini in una soluzione composta da acqua, sapone, argilla e a volte anche urina. Battendo i tessuti per molto tempo si impediva l'infeltrimento, le fibre si ritiravano chiudendosi l'una all'altra, rendendo la stoffa più compatta, morbida, resistente e anche un po impermeabile.
I tessuti che vennero impiegati in epoca medievale hanno avuto influenze per buona parte dal medioriente, sin dalla prima crociata. Nei porti di Tiro ed Acri si ha l'importazione del cotone: esso non era ancora diffuso pienamente in Europa quanto il lino, ma grazie all'esportazione e ai traffici commerciali in oriente, si è avuto una grossa importazione di stoffe pregiate come il cashmere e la seta, finemente lavorate e di altissimo valore storico.
Lavorazione delle fibre



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