La basilica di Santa Sofia
Sofia da Sophos, sapienza. Ed il più grande monumento religioso del mondo, dedicato alla santità della sapienza, si trova ad Istanbul. Nata come basilica e divenuta moschea, è stata una delle più grandi costruzioni umane per 1000 anni, fin quando non fu costruita la cattedrale di Siviglia nel 1500.
La costruzione dell'immensa chiesa, definita fin dalla sua costruzione, nel 360 d.C., magna ecclesia, iniziò in epoca romana. Essa aveva le fattezze della classica basilica romana: pianta rettangolare, colonnati, tetto con spioventi. In seguito venne ingrandita; ma un grande incendio, nel 532 d.C., la distrusse completamente, e così Costantinopoli perse il suo monumento più grande e rappresentativo.
Ma Costantino II, all'epoca imperatore romano d'Oriente, non si perse d'animo. Ordinò così la costruzione di una basilica ancora più imponente della precedente, di dimensioni e bellezza, fino ad allora, mai viste. Subito si presentò una grande sfida per gli architetti di allora, sia per la complessità della struttura che per le colossali spinte che i pilastri avrebbero dovuto sopportare, perché le idee di Costantino erano letteralmente faraoniche: su di una pianta di 70 metri per 77, il pavimento si sarebbe trovato ad una distanza di 55 metri dal tetto formato da una cupola semisferica che, inizialmente, avrebbe dovuto poggiare su soli 4 pilastri.
L'architetto che avrebbe dovuto erigere questo miracolo dell'ingegneria si chiama Isidoro di Mileto. Isidoro aveva due grossi problemi da affrontare: far reggere ai pilastri il peso della cupola, e raccordare la cupola, di pianta rotonda, con la pianta rettangolare dell'ambiente della basilica.
Isidoro risolse il primo problema murando due delle quattro absidi, in modo che le mura così costruite assorbissero parte del peso della costruzione; mentre, per il secondo problema, pensò a raccordare la navata con la cupola attraverso dei pennacchi, dei muri disposti a triangolo rovesciato che curvano verso l'altro.
Il risultato fu il progetto riportato nell'immagine seguente.
La costruzione, all'epoca, sarà dovuta sembrare agli abitanti della capitale come una montagna di marmo e muratura che dominava tutti i tetti, un qualcosa di incredibilmente monumentale. Ed anche gli interni non furono da meno.
La basilica di Santa Sofia |
Uno dei tanti frammenti della prima basilica, che ci sono pervenuti dagli scavi archeologici |
Ma Costantino II, all'epoca imperatore romano d'Oriente, non si perse d'animo. Ordinò così la costruzione di una basilica ancora più imponente della precedente, di dimensioni e bellezza, fino ad allora, mai viste. Subito si presentò una grande sfida per gli architetti di allora, sia per la complessità della struttura che per le colossali spinte che i pilastri avrebbero dovuto sopportare, perché le idee di Costantino erano letteralmente faraoniche: su di una pianta di 70 metri per 77, il pavimento si sarebbe trovato ad una distanza di 55 metri dal tetto formato da una cupola semisferica che, inizialmente, avrebbe dovuto poggiare su soli 4 pilastri.
L'architetto che avrebbe dovuto erigere questo miracolo dell'ingegneria si chiama Isidoro di Mileto. Isidoro aveva due grossi problemi da affrontare: far reggere ai pilastri il peso della cupola, e raccordare la cupola, di pianta rotonda, con la pianta rettangolare dell'ambiente della basilica.
Isidoro risolse il primo problema murando due delle quattro absidi, in modo che le mura così costruite assorbissero parte del peso della costruzione; mentre, per il secondo problema, pensò a raccordare la navata con la cupola attraverso dei pennacchi, dei muri disposti a triangolo rovesciato che curvano verso l'altro.
Il risultato fu il progetto riportato nell'immagine seguente.
Isidoro di Mileto, progetto per Santa Sofia |
La costruzione, all'epoca, sarà dovuta sembrare agli abitanti della capitale come una montagna di marmo e muratura che dominava tutti i tetti, un qualcosa di incredibilmente monumentale. Ed anche gli interni non furono da meno.
Gli interni di Santa Sofia
Le pareti erano totalmente decorate da mosaici bizantini; la bellezza dei mosaici era tale che, una volta divenuta moschea, vennero rispettati persino dalla furia iconoclasta degli islamici. Infatti la religione islamica vieta la presenza di icone o immagini rappresentative, lasciando tutto alle parole o ai motivi decorativi più disparati. Viceversa, in questo caso, l'ex basilica venne rispettata; ed oggi che è museo, è possibile ammirarne la bellezza passata indenne nel corso degli ultimi 1500 anni di vita.
La basilica di Santa Sofia è il precursore delle imponenti cattedrali che avrebbero dominato le città occidentali secoli più tardi, un patrimonio dell'umanità da preservare, ammirare e rispettare. Un monumento all'ingegno ed alla sapienza dell'uomo che, di fronte alle sfide, ha saputo ingegnarsi in maniera mirabile.
La cupola contornata dai quattro pennacchi |
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