I Mercenari del Medioevo: Gli Almogaveri
Nel Medioevo ci furono periodi di guerra, ove molti eserciti ingaggiarono numerosi mercenari sia nei rispettivi paesi sia in quelli stranieri. Oggi parleremo dei mercenari Almogaveri, attivi in un contesto militare risalente al periodo d'oro tra il XIII e il XIV secolo (Reconquista Spagnola).
La parola Almogaveri deriva dall'arabo "al-mughawir", tradotto letteralmente come <il soldato che fa incursione in paese nemico>. Di origine Aragonese-Catalana, gli Almogaveri erano soldati molto particolari, poiché privilegiavano la guerra di movimento e di sorpresa; assalivano il nemico all'improvviso, in modo tale da scompigliare facilmente il loro animo e le loro linee; una volta assalito si appropriavano di tutto ciò che potevano riportare indietro dalle scorrerie e dai raid.
Gli almogaveri erano armati alla leggera, con lancia, spada e pugnale; non possedevano cavalli, magari rubavano quelli di nemici all'occorrenza. Il loro aspetto era dei più inquietanti: erano piccoli di statura, vestiti rozzamente di pelli, sia d'estate che d'inverno, al punto da deludere le popolazioni di cui andavano in soccorso. Si differenziavano anche dagli altri mercenari, per il successo di questi che era costituito non solo dalla rapidità di azione, ma anche dalla robustezza fisica che faceva superare qualsiasi avversità; in più a questa erano unite forza e crudeltà, permettendo a pochi di loro di far fronte ad un numero superiore di avversari. Leggende e miti narravan che un Almogavero potesse, con sul colpo di fendente, tagliare in due sia il cavallo che il cavaliere.
La fortuna di questi mercenari inizio con Pietro III d'Aragona, che utilizzo gli Almogaveri contro Carlo d'Angiò per il possesso della Sicilia; poi con il trattato di pace firmato a Caltabellotta nel 1302 tra Angioini e Aragonesi, molti di questi mercenari vennero assoldati da Ruggero da Flor.
Ruggero, ex cavaliere templare, abbandonò l'Ordine del Tempio durante la caduta di San Giovanni d'Acri nel 1291. Aveva riunito intorno a sé gli Almogaveri catalani, gente della Navarra, di Castiglia e Linguadoca, dando vita alla prima compagnia di ventura, che battezzò come la "Compagnia Catalana". Con la nascita della compagnia, Ruggero da Flor aiutò l'imperatore Andronico II Paleologo per difendere l'Asia Minore dall'invasione dei Selgiuchidi contro il popolo bizantino, dove sconfisse il popolo musulmano ad Aulax. Il potere di Ruggero da Flor crebbe notevolmente, fino al punto da destabilizzare il potere dell'imperatore bizantino stesso; così, nel 1305, Ruggero venne assassinato dal figlio di Andronico II Paleologo (Michele IX Paleologo). Perdendo un forte protettore, gli Almogaveri, si schierarono contro l'imperatore; decisero di devastare e conquistare Gallipol, in più distrussero buona parte dei dintorni di Costantinopoli, abbandonandosi a saccheggi e violenze senza tregua.
Nel 1311, dopo aver ucciso in battaglia Gualtiero V di Brienne, si appropriarono del ducato di Atene, instaurandovi una repubblica militare che, sotto la sovranità nominale del Regno di Sicilia, ebbe vita fino al 1385. Infine, gli Almogaveri operarono anche in Italia, mettendosi al servizio di Roberto d'Angiò contro i Ghibellini toscani e partecipando alle lotte di fazione, specialmente quella tra Guelfi bianchi e Guelfi neri; a loro si attribuisce la morte di Corso Donati, capo dei Guelfi neri. Con la nascita di altre compagnie di ventura e col tempo, la concorrenza si fece molto spietata, la fama degli Almogaveri decadde lentamente fino a spegnersi.
Due cronisti Catalani ci hanno lasciato una descrizione di questi soldati: il primo è Bernat Desclot (XII secolo) autore della "Cronica del rey en pere e dels seus antecessors passats"; l'altro famoso cronista catalano fu Ramon Montaner (1265-1336), che scrisse la "Chronica, o descripció dels fets e hazanyes des inclyt Rey don Jaume primer rey d'Aragó...".
I brani citati sono tratti da "Cronache catalane del secolo XIII e XIV", Firenze 1844 volume I-II
La parola Almogaveri deriva dall'arabo "al-mughawir", tradotto letteralmente come <il soldato che fa incursione in paese nemico>. Di origine Aragonese-Catalana, gli Almogaveri erano soldati molto particolari, poiché privilegiavano la guerra di movimento e di sorpresa; assalivano il nemico all'improvviso, in modo tale da scompigliare facilmente il loro animo e le loro linee; una volta assalito si appropriavano di tutto ciò che potevano riportare indietro dalle scorrerie e dai raid.
Almogaveri verso Maiorca, XIV Sec. |
Gli almogaveri erano armati alla leggera, con lancia, spada e pugnale; non possedevano cavalli, magari rubavano quelli di nemici all'occorrenza. Il loro aspetto era dei più inquietanti: erano piccoli di statura, vestiti rozzamente di pelli, sia d'estate che d'inverno, al punto da deludere le popolazioni di cui andavano in soccorso. Si differenziavano anche dagli altri mercenari, per il successo di questi che era costituito non solo dalla rapidità di azione, ma anche dalla robustezza fisica che faceva superare qualsiasi avversità; in più a questa erano unite forza e crudeltà, permettendo a pochi di loro di far fronte ad un numero superiore di avversari. Leggende e miti narravan che un Almogavero potesse, con sul colpo di fendente, tagliare in due sia il cavallo che il cavaliere.
La fortuna di questi mercenari inizio con Pietro III d'Aragona, che utilizzo gli Almogaveri contro Carlo d'Angiò per il possesso della Sicilia; poi con il trattato di pace firmato a Caltabellotta nel 1302 tra Angioini e Aragonesi, molti di questi mercenari vennero assoldati da Ruggero da Flor.
Battaglia per la Reconquista, Cantigas de S. Maria |
Ruggero, ex cavaliere templare, abbandonò l'Ordine del Tempio durante la caduta di San Giovanni d'Acri nel 1291. Aveva riunito intorno a sé gli Almogaveri catalani, gente della Navarra, di Castiglia e Linguadoca, dando vita alla prima compagnia di ventura, che battezzò come la "Compagnia Catalana". Con la nascita della compagnia, Ruggero da Flor aiutò l'imperatore Andronico II Paleologo per difendere l'Asia Minore dall'invasione dei Selgiuchidi contro il popolo bizantino, dove sconfisse il popolo musulmano ad Aulax. Il potere di Ruggero da Flor crebbe notevolmente, fino al punto da destabilizzare il potere dell'imperatore bizantino stesso; così, nel 1305, Ruggero venne assassinato dal figlio di Andronico II Paleologo (Michele IX Paleologo). Perdendo un forte protettore, gli Almogaveri, si schierarono contro l'imperatore; decisero di devastare e conquistare Gallipol, in più distrussero buona parte dei dintorni di Costantinopoli, abbandonandosi a saccheggi e violenze senza tregua.
Pagina delle Cronache di Ramon Muntaner |
Nel 1311, dopo aver ucciso in battaglia Gualtiero V di Brienne, si appropriarono del ducato di Atene, instaurandovi una repubblica militare che, sotto la sovranità nominale del Regno di Sicilia, ebbe vita fino al 1385. Infine, gli Almogaveri operarono anche in Italia, mettendosi al servizio di Roberto d'Angiò contro i Ghibellini toscani e partecipando alle lotte di fazione, specialmente quella tra Guelfi bianchi e Guelfi neri; a loro si attribuisce la morte di Corso Donati, capo dei Guelfi neri. Con la nascita di altre compagnie di ventura e col tempo, la concorrenza si fece molto spietata, la fama degli Almogaveri decadde lentamente fino a spegnersi.
Due cronisti Catalani ci hanno lasciato una descrizione di questi soldati: il primo è Bernat Desclot (XII secolo) autore della "Cronica del rey en pere e dels seus antecessors passats"; l'altro famoso cronista catalano fu Ramon Montaner (1265-1336), che scrisse la "Chronica, o descripció dels fets e hazanyes des inclyt Rey don Jaume primer rey d'Aragó...".
I brani citati sono tratti da "Cronache catalane del secolo XIII e XIV", Firenze 1844 volume I-II
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