Quel giorno del 27 luglio del 1214 presso la cittadina di Bouvines, ebbe luogo un'importantissima battaglia, quella di Bouvines, che fu lo scontro decisivo del primo grande conflitto internazionale tra la coalizione dell'esercito dell'Impero tedesco di
Ottone IV e
Ferdinando di Fiandra contro
Filippo II Augusto, re di Francia.
La battaglia ebbe luogo di domenica, cosa che contravveniva alla nota "Tregua di Dio", che, in epoca medievale, venne promossa dalla Chiesa cattolica per cercare di imporre un limite al dilagare della violenza, soprattutto in Francia, dopo il collasso dell'impero Carolingio nel IX secolo.
Ancora oggi ci si chiede chi dei due schieramenti avesse rotto questa "tregua"; lo schieramento iniziale delle due fazioni era così composto: l'alleanza di
Ottone IV insieme a
Ferdinando di Fiandra,
Guglielmo di Salisbury e
Rinaldo di Dammartin, contava circa 25.000 uomini; sull'altro fronte capeggiava il re
Filippo II Augusto, coadiuvato da
Oddone III di Borgogna,
Guglielmo II di Ponthieu,
Roberto II di Dreux e infine
Pietro II di Courtenay, che potevano contare su un totale di 30.000 uomini, di cui 26.000 fanti pesanti e fanteria leggera anche da lancio, e 4.000 cavalieri.
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Filippo II alla fine della battaglia |
Lo schieramento iniziale delle due armate era più o meno equo dal punto di vista numerico; la piccola differenza infatti, non destava preoccupazioni. Una volta disposti faccia a faccia sul campo di battaglia, si diede inizio allo scontro con le due cavallerie che si caricarono reciprocamente sulla destra dello schieramento francese. Alcune cronache dell'epoca raccontano che, durante lo scontro, si ebbero anche duelli cavallereschi singoli. Al centro il combattimento infuriò velocemente tra le due fazioni, con la fanteria delle Fiandre che respinse con successo quella francese.
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La battaglia |
Filippo II condusse la sua cavalleria di riserva, composta da nobili e cavalieri d'esperienza per sopraffare l'avversario. Dopo un lungo combattimento in cui egli stesso venne disarcionato, rischiando così di essere ucciso o catturato dall'alleanza, riuscì a respingere con successo i Fiamminghi.
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Lo schieramento iniziale |
Sul lato sinistro, i feudatari francesi sconfissero nettamente le forze imperiali e
Guglielmo Longespée, conte di Salisbury, che comandava questo corpo, venne disarcionato e fatto prigioniero dal
vescovo di Beauvais.
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Schieramento 1 di battaglia (in basso i francesi, in alto l'alleanza imperiale) |
Anche sull'ala opposta, i francesi misero in rotta la cavalleria fiamminga e a catturare
Ferrante il conte di Fiandra, uno dei capi della coalizione. Al centro lo scontro divenne una mischia furibonda con l'intervento delle due cavallerie opposte a supportare la battaglia; le forze imperiali subirono nettamente, con
Ottone che salvò la pelle grazie alla devozione di un gruppo di cavalieri sassoni che lo proteggevano. Nello scontro i francesi riuscirono anche a conquistare lo stendardo imperiale. Successivamente, le ali francesi si richiusero verso il centro in modo da tagliare del tutto la ritirata del centro imperiale.
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Schieramento 2 |
La battaglia si concluse con la celebre resistenza di
Reginaldo di Boulogne, vassallo del re
Filippo II, che formò un cerchio di 700 picchieri del
Brabante, grazie ai quali respinse ogni attacco della cavalleria francese, concedendosi addirittura la possibilità di effettuare diverse cariche con la sua restante forza di cavalleria. Alla fine, nel momento in cui l'esercito imperiale cominciò a battere in ritirata, questa formazione a
schiltron venne sopraffatta e annientata da una carica di 3000 uomini. Nella mischia
Reginaldo fu fatto prigioniero, insieme a
Ferdinando conte di Fiandra,
Guglielmo Longespée, venticinque baroni e più di 100 cavalieri. Le perdite, su entrambi gli schieramenti, furono di circa un migliaio di uomini. La differenza la fece il numero di prigionieri catturati: 9000 imperiali furono fatti prigionieri, mentre pochi furono i francesi catturati.
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Schieramento 3 |
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