Le macchine d'assedio
Assaltare le mura di una città o di un castello non era una facile impresa. Spesso, per superare quel baluardo, era necessario ricorrere a tutto l'ingegno strategico possibile, oltre che affidarsi a delle temibili macchine che, all'epoca, di sicuro dovevano incutere parecchio timore. Oggi, noi di Historie Medievali vi proponiamo un breve excursus su delle armi possenti e straordinarie, che ci testimoniano lo stato dell'arte delle conoscenze tecnologiche del medioevo.
Semplificando, le famiglie di macchine d'assedio possono essere ricondotte ad un numero di tre, e saranno di seguito illustrate.
Macchine nervobalistiche o a torsione
Tali macchine funzionano utilizzando l'energia accumulata avvolgendo una matassa di fibre, che può essere composta da cordame o da capelli di donna. Di questa famiglia, le macchine più famose sono senz'altro la balista e la catapulta. Vediamole insieme:
La balista
Considerata l'arma più complessa costruita prima della rivoluzione industriale, essa può essere descritta come una sorta di balestra gigante. Inventata dai Greci, e poi usata per tutto il periodo classico dai Romani, utilizzava inizialmente un meccanismo di carica a torsione. Durante il medioevo tale tecnologia andò perduta; ragion per cui si passò ad un meccanismo a tensione, in cui la corda veniva semplicemente tirata. Divenne obsoleta intorno al 1300 con l'invenzione dei trabucchi.
La catapulta
Usata per scagliare grosse pietre, proiettili di metallo e proiettili incendiari, sfruttando una traiettoria di tipo parabolico, è anch'essa un'invenzione di epoca greca. Per millenni sarà utilizzata fino ad essere affiancata, nel medioevo, dal più ingombrante trabucco, per poi essere soppiantata dalle macchine utilizzanti la polvere da sparo. Le più rudimentali sono a tensione, mentre quelle a torsione sono più elaborate: il braccio infatti, non terminava in un piatto, ma con una fionda che lanciava il proiettile. Altri meccanismi prevedevano la trazione oppure lo sfruttamento della forza di gravità tramite l'uso di un contrappeso. Il meccanismo del contrappeso verrà usato anche dal mangano.
Macchine a contrappeso
Tali macchine ricavano l'energia per i loro lanci dall'uso di un contrappeso che, controbilanciando il proiettile posto all'estremo opposto di una leva, lanciano quest'ultimo verso l'obiettivo. Fra le macchine a contrappeso si ricordano il trabucco ed il mangano.
Il trabucco
E' una macchina dall'elevata complessità meccanica, che sfrutta il grande contrappeso alla base dell'asta di lancio per dare velocità al proiettile sfruttando il principio della leva. Inventato in Europa fra l'XI ed il XII secolo, poteva arrivare a lanciare proiettili pesanti anche 15 quintali.
Il mangano
E' una macchina di assedio che si differenzia dalla catapulta per l'uso della forza umana. Proprio come la catapulta, sfrutta la tensione delle corde per lanciare il proiettile. Come detto precedentemente, il mangano può usare anche il meccanismo del contrappeso, ponendolo così ad essere un ibrido fra le due famiglie.
L'ariete
Un grosso palo, spesso ricoperto da una tettoia che garantiva riparo dagli attacchi nemici, poteva essere utile per sfondare mura o porte. L'ariete era una struttura semovente in legno, ed in buona sostanza era un antesignano del carro corazzato.
La torre di assedio
Forse una delle strutture da guerra più imponenti e spettacolari. Si trattava di una torre in legno e ricoperta in pellame o cuoio bollito, inventata dagli antichi greci, che poteva essere alta fino a 40 metri. La torre serviva a trasportare i soldati sulle mura della struttura sotto assedio al sicuro dagli attacchi nemici.
La struttura vantava non sempre di un temibile armamento pesante, ma quando lo era, essa conteneva due catapulte da 82 kg ed una da 27 kg (classificate in base al peso dei proiettili lanciati) al primo piano, tre da 27 kg al secondo e due da 14 kg su ognuno degli altri cinque piani. Le aperture, schermate da imposte meccaniche e rivestite con pelli di lana e alghe umide per proteggerla dai tentativi d'incendio, si trovavano nella parete anteriore della torre per ospitare le armi. Nel piano inferiore spesso si collocava l'ariete per battere le mura e, in ognuno dei due piani superiori, i soldati potevano usare due grandi balestre. La macchina pesava 160 tonnellate, e richiedeva 3400 uomini per spostarla, 200 per girare una leva che operava sulle ruote tramite una cinghia, ed il resto per spingerla da dietro. Se le cifre sono precise, si trattava della più grande e potente macchina d'assedio mai costruita.
A monte della torre c'era un ponte levatoio che permetteva il passaggio delle truppe sulle mura nemiche.
Torri d'assedio usate per espugnare Gerusalemme nel 1099 |
Semplificando, le famiglie di macchine d'assedio possono essere ricondotte ad un numero di tre, e saranno di seguito illustrate.
Macchine nervobalistiche o a torsione
Tali macchine funzionano utilizzando l'energia accumulata avvolgendo una matassa di fibre, che può essere composta da cordame o da capelli di donna. Di questa famiglia, le macchine più famose sono senz'altro la balista e la catapulta. Vediamole insieme:
La balista
Riproduzione di una balista del XII secolo |
Considerata l'arma più complessa costruita prima della rivoluzione industriale, essa può essere descritta come una sorta di balestra gigante. Inventata dai Greci, e poi usata per tutto il periodo classico dai Romani, utilizzava inizialmente un meccanismo di carica a torsione. Durante il medioevo tale tecnologia andò perduta; ragion per cui si passò ad un meccanismo a tensione, in cui la corda veniva semplicemente tirata. Divenne obsoleta intorno al 1300 con l'invenzione dei trabucchi.
La catapulta
Francia - replica di una catapulta medievale |
Usata per scagliare grosse pietre, proiettili di metallo e proiettili incendiari, sfruttando una traiettoria di tipo parabolico, è anch'essa un'invenzione di epoca greca. Per millenni sarà utilizzata fino ad essere affiancata, nel medioevo, dal più ingombrante trabucco, per poi essere soppiantata dalle macchine utilizzanti la polvere da sparo. Le più rudimentali sono a tensione, mentre quelle a torsione sono più elaborate: il braccio infatti, non terminava in un piatto, ma con una fionda che lanciava il proiettile. Altri meccanismi prevedevano la trazione oppure lo sfruttamento della forza di gravità tramite l'uso di un contrappeso. Il meccanismo del contrappeso verrà usato anche dal mangano.
Macchine a contrappeso
Tali macchine ricavano l'energia per i loro lanci dall'uso di un contrappeso che, controbilanciando il proiettile posto all'estremo opposto di una leva, lanciano quest'ultimo verso l'obiettivo. Fra le macchine a contrappeso si ricordano il trabucco ed il mangano.
Il trabucco
Riproduzione di un trabucco medievale |
E' una macchina dall'elevata complessità meccanica, che sfrutta il grande contrappeso alla base dell'asta di lancio per dare velocità al proiettile sfruttando il principio della leva. Inventato in Europa fra l'XI ed il XII secolo, poteva arrivare a lanciare proiettili pesanti anche 15 quintali.
Schema di funzionamento del trabucco |
Il mangano
Esempio di mangano |
L'ariete
Un grosso palo, spesso ricoperto da una tettoia che garantiva riparo dagli attacchi nemici, poteva essere utile per sfondare mura o porte. L'ariete era una struttura semovente in legno, ed in buona sostanza era un antesignano del carro corazzato.
Un ariete: il palo era spinto verso il muro da un gruppo di soldati che si riparavano sotto la tettoia dagli attacchi nemici |
La torre di assedio
Forse una delle strutture da guerra più imponenti e spettacolari. Si trattava di una torre in legno e ricoperta in pellame o cuoio bollito, inventata dagli antichi greci, che poteva essere alta fino a 40 metri. La torre serviva a trasportare i soldati sulle mura della struttura sotto assedio al sicuro dagli attacchi nemici.
Rappresentazione artistica di una torre d'assedio in azione |
Schema raffigurante una torre di assedio |
Come si può vedere, il mondo delle macchine d'assedio è vasto e variegato. Vi abbiamo illustrato solo alcune delle tante macchine che era possibile trovare sul campo di battaglia e, come si può vedere, parliamo di macchine imponenti, che incutevano timore nel nemico e che davano un importante vantaggio strategico all'assediante.
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