Del medioevo sappiamo tanto. E se la nostra conoscenza di questa era dell'umanità è così vasta, lo dobbiamo, oltre agli storici, ad una disciplina estremamente importante e basilare per conoscere gli usi, i costumi e la ricostruzione di com'era il nostro passato dai frammenti che di esso ci sono rimasti: l'archeologia.
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Un gruppo di archeologi al lavoro in uno scavo |
La ricerca archeologica in ambito medievale affonda le sue radici nella seconda metà dell'Ottocento. Se ricordate
un nostro vecchio articolo infatti, il XIX secolo è il momento in cui, grazie al movimento Romantico, viene riscoperto l'epoca medievale. In questo periodo si cerca di ricostruire le radici delle varie nazioni europee; ed in stati come la Gran Bretagna o i Paesi Scandinavi, vengono avviate delle vere e proprie campagne di scavo per cominciare a studiare i reperti del nostro periodo storico preferito. Il primo a dedicarsi a queste attività, fra il 1881 ed il 1896, fu il generale inglese Pitt Rivers, che si occupò dell'annotazione e della descrizione dei villaggi e delle necropoli che ritrovò.
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Un'antica fotografia del generale Rivers |
All'inizio del XX secolo, la Germania avvia un approfondito studio sull'origine della propria nazione e del popolo Germanico. Capofila è l'archeologo tedesco Gustaf Kossina, dell'Università di Berlino.
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Dipinto raffigurante Gustaf Kossima |
Nella seconda metà del XX secolo, altri archeologi si occuparono di campagne di scavo in diverse regioni dell'Inghilterra, arrivando sia a descrivere in modo preciso la vita nei villaggi inglesi alla fine dell'epoca Romana, che a fondare il Deserted Medieval Resaarch Group. In Inghilterra, comunque, esisteva già dal 1956 una "Society for Medieval Archeology", ma le prime pubblicazioni di archeologia medievale risalgono solo negli anni settanta-ottanta del Novecento.
Da allora, la disciplina dell'archeologia medievale cominciò a diffondersi a macchia d'olio per l'Europa: in Francia ad esempio, dove Viollet-Le-Duc studiò i principi architettonici delle costruzioni del passato, consentendo degli enormi progressi nei restauri degli edifici medievali. Ciò gli consentirà di ricostruire addirittura parte della cattedrale di Notre-Dame. I suoi lavori portarono anche alla redazione di un dizionario ragionato sull'architettura medievale, di cui riportiamo il frontespizio di seguito.
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Dizionario sull'architettura medievale di Viollet-Le-Duc |
E in Italia? I precursori, della seconda metà del XIX Secolo, si chiamano Luigi Pigorini e Giuseppe Scarabelli. La disciplina, inizialmente, non prende molto piede perché il patrimonio medievale italiano è relativamente ben conservato e diffuso sul territorio rispetto ad altri Stati europei; la successiva epoca fascista inoltre, ricercava i fasti imperiali e si concentrava su questi ultimi. Bisognerà aspettare gli anni sessanta del XX Secolo per avere i primi grandi progetti di ricerca archeologica medievale, promossi da Gian Piero Bognetti, finalizzati alla conoscenza di due siti di grande interesse per l'Alto Medioevo italiano: Torcello nella laguna veneta e Castelseprio in provincia di Varese.
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Castelseprrio, località interessante per l'archeologia medievale italiana insieme a Torcello |
Dagli anni sessanta, la disciplina si è sviluppata sempre di più, integrandosi con altre discipline (la geologia ad esempio), al fine di dare informazioni sempre maggiori e sempre più precise sui frammenti del nostro passato, sulle nostre radici, e fornendoci un mare di informazioni che ci hanno permesso di ricostruire ciò che è stato il Medioevo.
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