Le uova di Pasqua nel Medioevo
Dato che siamo in pieno periodo pasquale, perché non parlare di uno dei simboli di tale festività? Le uova, forse per la loro forma e sostanza molto particolare, hanno sempre rivestito un ruolo unico: quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità. Già al tempo del paganesimo, in alcune credenze, il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e le uova erano il simbolo del ritorno della vita.
Le uova, associate alla primavera per secoli, con l'avvento del Cristianesimo divennero simbolo della rinascita, ma non della natura, bensì dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: così come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, allo stesso modo Cristo uscì vivo dalla sua tomba.
Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e la luce del sole. Quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue del Cristo.
Nel Medioevo invece, si sviluppò la consuetudine dello scambio delle uova, che diventavano così elemento cardine delle giornate dedicate alla Pasqua.
In base a ciò che sappiamo, possiamo affermare che la tradizione dello scambio delle uova pasquali nacque, con tutta probabilità, in Germania; mentre è verosimilmente in Inghilterra che prese piede, sempre in epoca medievale, una nuova usanza: la creazione e la successiva fabbricazione di uova artificiali, rivestite di metalli preziosi quali oro, argento e platino, e chiaramente destinate a soddisfare le esigenze di nobili ed aristocratici in genere. Pare che Edoardo I, re d'Inghilterra dal 1272 al 1307, commissionò la creazione di circa 450 uova rivestite d'oro da donare in occasione della Pasqua.
Uova di gallina decorate a mano |
Le uova, associate alla primavera per secoli, con l'avvento del Cristianesimo divennero simbolo della rinascita, ma non della natura, bensì dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: così come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, allo stesso modo Cristo uscì vivo dalla sua tomba.
Dama con paniere di uova nel pollaio di corte |
Nel Medioevo invece, si sviluppò la consuetudine dello scambio delle uova, che diventavano così elemento cardine delle giornate dedicate alla Pasqua.
I contadini donavano delle uova decorate nei modi e con le dediche più svariate. Originariamente le uova venivano bollite e avvolte con delle foglie, o donate insieme a dei fiori; solitamente venivano colorate di rosso, e decorate con simboli religiosi per rappresentare, come già detto in precedenza, il sangue versato da Cristo.
Soltanto in una fase successiva l'uovo decorato da disegni floreali divenne il simbolo della rinascita della natura in Primavera, analogamente alla rinascita dell'uomo in Cristo con il Cristianesimo.
Le uova, una volta bollite, prendevano una colorazione dorata e queste uova, per così dire, d'oro, venivano generalmente offerte al proprio signore.
Le uova Fabergè, finemente decorate, possono essere considerate l'evoluzione di quelle volute da Edoardo I |
In base a ciò che sappiamo, possiamo affermare che la tradizione dello scambio delle uova pasquali nacque, con tutta probabilità, in Germania; mentre è verosimilmente in Inghilterra che prese piede, sempre in epoca medievale, una nuova usanza: la creazione e la successiva fabbricazione di uova artificiali, rivestite di metalli preziosi quali oro, argento e platino, e chiaramente destinate a soddisfare le esigenze di nobili ed aristocratici in genere. Pare che Edoardo I, re d'Inghilterra dal 1272 al 1307, commissionò la creazione di circa 450 uova rivestite d'oro da donare in occasione della Pasqua.
Buona Pasqua
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