Il Regno dei Franchi (parte I)

All'epoca della caduta dell'Impero Romano d'Occidente, i Franchi erano una popolazione divisa in vari regni, di modeste dimensioni, situati nelle regioni del basso Reno e della Schelda. Nel 482, quando Clodoveo divenne re del più importante di questi regni, quello di Turnai, prese avvio un processo di riunificazione. Il regno di Clodoveo (discendente di Meroveo, da cui prese nome la dinastia da lui fondata, quella dei Merovingi) fu caratterizzato da una forte spinta espansionistica, che lo portò a conquistare in breve tempo tutta la Gallia.

L'Europa nel 476 d.C. 

Questo nuovo regno, tuttavia, non coincideva con la Gallia romana; infatti, mentre a nord si estendeva oltre i limiti dell'antica provincia, a sud-est esso non riusciva ad affacciarsi sul mar Mediterraneo, in quanto quelle terre erano occupate dai principali regni romano-germanici (Burgundi, Visigoti, Ostrogoti). La grande forza di Clodoveo fu quella di avere l'appoggio di due potenti alleati: l'episcopato cattolico e l'aristocrazia gallo-romana. Se gli altri re germanici, infatti, erano considerati eretici, poiché avevano abbracciato l'arianesimo, Clodoveo si convertì al cattolicesimo, procacciandosi in questo modo le simpatie dei fedeli gallo-romani.
Sotto l'influenza della moglie Clotilde, cattolica, e dei vescovi Avito e Remigio, Clodoveo si fece battezzare a Reims, diventando così agli occhi dei cattolici l'unico re barbaro, il cui potere si basasse sulla legittimità. Pur mantenendo in vita strutture di tipo germanico, come la divisione del territorio in comitati (o contee) governati da conti fedeli al re, la monarchia merovingia seppe adattarsi alla nuova realtà gallo-romana con la quale era venuta in contatto.

Il battesimo di Clodoveo, in una miniatura medievale

Una delle conseguenze più vistose di questo suo adattamento fu la trasformazione dell'autorità regia, che venne investita di nuove responsabilità e fu caratterizzata da forme di potere di carattere statale, tanto che i re merovingi fecero ricorso alle vecchie istituzioni romane, cercando di adattarle alle nuove esigenze. I re merovingi, inoltre, controllarono da vicino l'elezione e l'insediamento dei vescovi, figure chiave in una società culturalmente dominata dalle autorità religiose. Quando morì Clodoveo (511), il suo regno venne diviso fra i suoi quattro figli (Teodorico, Clodomiro, Childeberto e Clotario). Tale regime successorio, basato sulle spartizioni territoriali e spesso complicato da guerre fratricide, rappresentò una delle maggiori cause di debolezza del regno franco. Nonostante questi problemi interni, la dinastia merovingia riuscì progressivamente a ingrandirsi e rafforzarsi, tanto che, a metà del VI secolo, il regno dei Franchi comprendeva tutta la Gallia e buona parte della Germania.

Il regno Franco alla morte di Clodoveo e Clotario

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