Come nasce la più potente fra le famiglie

Immaginate di essere nell'XI Secolo, nella vallata del Mugello, e di vivere nel villaggio di Potrone, un villaggio appartenente al paese di San Piero a Sieve.

La piazza centrale di San Piero a Sieve come appare oggi

Il Mugello apparteneva alla famiglia degli Ubaldini, dei conti, di probabile origine longobarda, che governarono la vallata dal VII secolo al 1373. Per poter governare in modo efficace questo territorio, la famiglia lo costellò con una serie di castelli, tra cui quello della suddetta Potrone venne affidato ad un tal Medico, che in seguito a tale assegnazione venne conosciuto col nome di Medico di Potrone.
Perché questo anonimo castellano veniva chiamato col termine "Medico"? Beh, l'antica tradizione popolare ritiene che costui avesse particolari poteri taumaturgici, ed in epoca passata si riteneva che chi disponesse di tali poteri avesse sangue reale nelle proprie vene. Medico di Potrone visse fra il 1046 ed il 1102, e dal momento in cui ebbe il castello fino alla sua morte, pensò a consolidare il suo possesso e a lavorare per rafforzare il prestigio della sua famiglia.

Stemma araldico adottato da Medico di Potrone

Nei decenni e nei due secoli successivi, i discendenti di Medico, che per questo si facevano chiamare "Medici" si guadagnarono una ricchezza ragionevole con le manifatture laniere che, in quel tempo, videro un periodo di boom nelle richieste, in Italia e all'estero, soprattutto in Francia e Spagna. Questo duro lavoro come mercanti portò i suoi frutti: due membri della famiglia ottennero la massima carica possibile nella Repubblica Fiorentina, ossia quella di Gonfalonieri di Giustizia. Acquistarono le terre del loro contado, come era solito da parte dei mercanti dell'epoca, per consolidare il loro potere, e di conseguenza acquisirono il potere sull'intera area del Mugello.

Sostanzialmente, qui terminano le notizie scarne e non verificate sull'origine della famiglia e cominciano quelle storiche riportate dai documenti ufficiali. Questa scarsità di notizie ha consentito alla famiglia de Medici di creare una vera e propria mitologia: facendo leva sul nome, dovuto alle proprietà taumaturgiche dell'avo, con cui gli storiografi dell'epoca hanno riportato la discendenza della famiglia da un figlio illegittimo di Carlo Magno.
Il primo documento è il Libro di memorie scritto nel Trecento da Filigno de' Medici: da esso si ricava che già allora i suoi avi erano residenti a Firenze; nel 1169, con i Sizi e altri, fecero costruire la torre nel popolo di San Tommaso presso il Mercato Vecchio (nella zona oggi fra piazza della Repubblica e via de' Medici); inoltre, nel 1180 i Medici e i Sizi andarono davanti al vescovo Giulio per contendersi il patronato sulla medesima chiesa di San Tommaso (detta anche di San Famaso).

La chiesa di San Tommaso
Fra il XII e il XIII secolo visse Giambuono, considerato il vero capostipite della stirpe. Dal Duecento si hanno le prime notizie documentarie sui membri della famiglia, a cominciare da un atto del 1201, in cui viene citato Chiarissimo di Giambuono fra i delegati della Repubblica fiorentina firmatari di un patto con i senesi. Nella prima metà del XIII secolo, i Medici si dividono in tre linee di discendenza principali, facenti capo rispettivamente a Bonagiunta (ramo estinto nel 1363), Chiarissimo e Averardo.

Con l'interessarsi alla politica cittadina, facendo un grande lavoro come mercanti e soprattutto imparando a leggere l'evoluzione delle dinamiche dello stato fiorentino, i Medici acquistarono sempre più potere, fino a divenire la famiglia storica che tutti noi conosciamo, la famiglia che contribuì alla fine dell'età Medievale in Italia e all'inizio del Rinascimento.

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