La vita sulle navi durante il Medioevo.

Oggi Historie Medievali approfondirà l'argomento sulla vita durante i viaggi per mare, dove già un articolo è stato dedicato mesi fa e che potete trovarlo a questo link ( La Navigazione nel Medioevo ).

Navigare durante il Medioevo era sempre un'impresa pericolosa. A bordo delle navi mercantili che solcavano il Mediterraneo la sistemazione per viaggiatori di prima classe prevedeva l'alloggiamento in una cabina doppia lunga non più di un metro e ottantacinque, larga al massimo ottanta centimetri nella quale vi era un solo giaciglio da dividere con il compagno di viaggio. I pasti, serviti generalmente a bordo, erano costituiti da pane e minestre di verdura, mentre tre volte alla settimana veniva servita carne secca. Ma il vero problema era costituito dall'acqua da bere: questa non solo era sempre scarsissima, ma spesso, dopo soli pochi giorni di navigazione marciva, e poiché vi era sempre il pericolo dello scorbuto, essa veniva conservata in bidoni con dei limoni tagliati. Anche lo spazio scarseggiava e, per evitare che gli armatori sovraccaricassero le imbarcazioni, vennero emanate severe regole.

Mercanti in trattativa dopo la consegna del trasporto- Miniatura probabile XV sec.

A Venezia le imbarcazioni erano segnate sui fianchi con delle croci che dovevano essere sempre ben visibili sopra il pelo dell'acqua quando la nave era carica, mentre a Genova sul fianco dei natanti venivano posti dei grossi chiodi. Molto spesso però le navi venivano ugualmente caricate all'inverosimile, tanto che per sfruttare ogni spazio utile capitava che i cavalli stipati nei punti inferiori venissero leggermente sospesi da terra per mezzo di apposite cinture affrancate al soffitto.
La velocità delle navi era affidata in mancanza di vento ai vogatori, lavoratori che avevano scelto la dura vita e la rigida disciplina di bordo. Questi erano costretti a remare e a dormire al posto di voga. Il ritmo di voga era generalmente scandito da un tamburo, ma non mancavano gli aguzzini che con scudisciate incitavano i rematori sottoponendoli a fatiche disumane. Le flotte erano molto consistenti. Bisanzio disponeva di circa 30.000 vogatori per i suoi dromoni.

Dromoni bizantini ormeggiati fuori Costantinopoli

Queste imbarcazioni erano lunghe 50 metri e larghe 8 e impegnavano ciascuna, oltre alla vela, 50 rematori. Le galere, o galee, invece più agili e snelle, erano infatti lunghe 40 metri e larghe 6, mentre il carico non superava le 400 tonnellate. Un pericolo enorme era rappresentato fin dall'antichità dagli assalti di pirati durante le fasi di navigazione, a bordo erano tutti armati e pronti per combattere, sia i marinai che i viaggiatori. Spesso le flotte commerciali navigavano a gruppi. Prima della partenza al comandante di ogni nave veniva consegnato un pacchetto sigillato da aprire solo dopo essere salpato. All'interno del pacchetto era contenuta una bandiera uguale per tutte le navi del convoglio che veniva issata solo in mare aperto, in modo da evitare che tra le navi si infiltrasse un vascello pirata pronto all'attacco.

Morte di Eustachio il monaco (famoso pirata) alla Battaglia di Sandwich, iconografia del XIII secolo circa

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