Le vette dell'arte medievale: La cattedrale di Metz

Uno dei più grandi capolavori francesi si trova a Metz. Dedicata a Santo Stefano, è una delle più belle e maestose opere gotiche mai realizzate al mondo.

Prospetto laterale della cattedrale di Santo Stefano

Alta più di 40 metri, ha impressionato i visitatori per le sue maestose vetrate, che coprono la strabiliante superficie di 6.500 metri quadri.
La sua edificazzione iniziò nel 1120, su di una basilica del X secolo ad opera del vescovo Conrad de Scharfenberg. Fondamentalmente la costruzione si svilupperà in due fasi: la prima vedrà la ricostruzione delle navate e delle torri, evento molto insolito, in quanto normalmente i cantieri iniziavano dal coro; la seconda si occuperà del transetto e del coro.
Si iniziò con la demolizione, fino alle fondamenta della navata ottoniana, e con il conseguente elevamento dei muri delle navate e la posa delle basi dei pilastri. Il materiale usato fu il Calcare di Jaumont, una pietra locale con forti presenze ferrose che le conferiscono il caldo color ocra. Sotto l'episcopato di Jacques de Lorraine (1239-1260), le parti del nuovo cantiere vennero già modificate. Lo slancio gotico doveva essere la prima considerazione. Si decise anche di abbattere la collegiata di Notre-Dame per integrarla al nuovo stile della cattedrale.

Vetrate della facciata

Con avverse vicende, la costruzione procedette. Nella seconda metà del XIII secolo le due elaborate torri della cattedrale furono terminate. I fondi sembravano non bastare per l'ambizioso progetto, così verso il 1330 venne fondata la Confrérie de Sainte-Marie et de Saint-Étienne (Confraternita di Santa Maria e Santo Stefano), con lo scopo di raccogliere nuove entrate con le offerte dei fedeli, vendita delle Indulgenze, ecc. I finanziamenti non furono cospicui e provocarono un'intermittenza continua del cantiere, che comunque vide finire la copertura del tetto verso la metà del XIV secolo e la costruzione della quinta cappella destra grazie alla donazione del vescovo Adhémar de Monteil.
Nel 1356 l'Imperatore Carlo IV, venuto a Metz per promulgare la Bolla d'oro, venne accolto nella cattedrale. La prima campagna dei lavori poté dirsi terminata con la volta della navata, di 41,41 metri, nella corsa ai record gotici. 

Navata centrale della cattedrale di Metz

L'interno è slanciato, imponente. Ma ciò che impressiona di più è la commovente serie di vetrate che caratterizzano la cattedrale, che con i suoi 6500 metri quadrati, costituisce la più grande composizione vetraria di tutta l'Europa intera.
La maggioranza delle vetrate è stata posizionata fra il XII ed il XIV Secolo: su di esse sono istoriate vicende di santi, evangelisti ed apostoli. Solo il coro ed il braccio sud vengono aggiunti nel XVI Secolo, mentre Marc Chagall disegnerà alcune delle vetrate che verranno distrutte nel corso della seconda guerra mondiale.

Vetrate del coro (XVI Secolo) e del transetto nord, di epoca medievale

Le vetrate conferiscono alla struttura una luminosità policroma quasi unica nel suo genere. Esempio straordinario del genere artistico che ormai aveva preso piede nel Medioevo.

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