La morte di Saladino

Le informazioni e le documentazioni del passato sono spesso scarse e frammentarie: più si va indietro nel tempo, più i frammenti divengono sporadici. Questo comporta una ricostruzione a volte lacunosa, a volte incerta della realtà dei fatti. Tante sono le domande che si affastellano nella mente degli storici medievali, ed una di queste tratta delle dinamiche riguardanti la morte di Saladino.

Statua di Saladino a Damasco, in Siria

Ṣalāḥ ad-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb, soprannominato Saladino, condottiero e sovrano curdo, sultano di Egitto, Siria, Yemen e della costa araba occidentale, fondatore della dinastia degli Ayyubidi, uno dei più grandi strateghi della storia dell'umanità, è stato la più alta risposta del mondo musulmano alle Crociate europee. Apprezzato persino dagli stessi occidentali dell'epoca, Saladino diviene un personaggio storico chiave del mondo medievale del XII secolo. Molti però sono stati gli interrogativi sulla sua morte.

Miniatura araba illustrante Saladino

Il condottiero infatti, venne ucciso ad appena 56 anni da una misteriosa malattia, nel giro di un paio di settimane. Come altre vicende di un lontano passato, le informazioni riguardanti le dinamiche degli ultimi giorni di vita del sultano sono frammentarie e scarse, ed è a questo punto che la medicina può venire in soccorso della storia per capire cosa sia realmente successo.
Ciò che sappiamo è che Saladino soffrì, nelle sue due ultime settimane di vita, di una violenta febbre accompagnata da episodi di sudorazione e di attacchi di mal di testa. Stephen Gluckman, medico dell' Università della Pennsylvania, ha allora esposto le sue ipotesi all'annuale incontro dell'Historical Clinicopathological Conference: secondo lui, i sintomi sopra descritti sarebbero ascrivibili ad una febbre tifoide.

Batteri di salmonella enterica, responsabili della febbre tifoide

Tale conclusione è dovuta al fatto che nella regione mediorientale, nel XII secolo, erano particolarmente diffusi acqua e cibo contaminati, che consentivano una facile proliferazione del batterio responsabile di tale malattia. Inoltre, l'elaborazione di tale ipotesi si basa anche sulle tempistiche della morte del Saladino, ossia un paio di settimane, e su quali malattie fossero comuni in quella regione. C'è da dire che questa ipotesi non è corroborata dalla presenza di altri sintomi: la febbre tifoide, infatti, comporta anche dolori addominali, debolezza e perdita di appetito. Bisogna però aggiungere che i documenti all'epoca non erano redatti da medici, ed è quindi probabile che certi particolari siano sfuggiti a chi era al capezzale del sultano in quei giorni; inoltre tali sintomi appaiono spesso anche con i normali stati febbrili, ragion per cui, chi ha scritto sulla morte del sultano può averli ritenuti di poco conto o addirittura scontati.

Duello fra Saladino e Riccardo Cuor di Leone

Fatto sta che la morte di questo grande condottiero influì in modo determinante sull'evoluzione storica delle crociate e sui rapporti di forza fra le due civiltà in campo, per cui è certo che nuovi interrogativi e nuove ipotesi sorgeranno nel corso del tempo sui dettagli di questo importante fatto storico. Di certo, la scienza continuerà ad affiancare la storia in questa lunga ed appassionante ricerca.

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