Historie Medievali The life of: Leonardo Pisano, un grande genio della matematica

Perché, ad un certo punto della nostra storia, abbiamo smesso di usare i numeri romani per quelli arabi? E da dove deriva lo zero? Per l'uso dei numeri che oggi conosciamo, dobbiamo ringraziare un grande genio: Leonardo Pisano, detto il Fibonacci.

Ritratto di Fibonacci

Leonardo nasce a Pisa nel 1170. Visse la sua infanzia col padre Guglielmo dei Bonacci, rappresentante dei mercanti della Repubblica Pisana, da qui il nome Fibonacci, cioè "Figlio de' Bonacci". Col padre, passa un periodo a Bugia, cittadina algerina, dove studia i procedimenti matematici messi a punto dagli aritmetici musulmani, alcuni dei quali portati nel mondo arabo dagli indiani.
Per perfezionare le conoscenze acquisite, Fibonacci andò in Egitto, Siria, Sicilia, Grecia, arrivando a Costantinopoli, alternando presumibilmente il commercio con gli studi matematici. Molto dovette ai trattati di Muḥammad ibn Mūsā al-Khwārizmī, di Abu Kamil e al confronto con i maestri arabi, senza però essere mero diffusore della loro opera. Ritornato in Italia, la sua notorietà giunse anche alla corte dell'imperatore Federico II. I due si incontreranno a Pisa, forse nell'estate del 1225. Dal 1233 la Repubblica pisana gli assegnò un vitalizio per completare i suoi studi.

Il libber abbaci, una delle opere di Fibonacci

Studiando la matematica araba, Fibonacci introduce in Europa gli omonimi numeri, quelli dall'1 al 9, e capisce l'importanza di introdurre una decima tipologia di numero: gli indiani ed i musulmani non sentivano il bisogno di interpretare il niente, l'assenza di quantità; ragion per cui Fibonacci inventa un simbolo che potesse rappresentarla. Così il cerchio leggermente allungato diviene il simbolo del vuoto, che descrive col termine zephirus, derivante dall'arabo sifr e che significa, per l'appunto, vuoto. Nel corso dei secoli, il zephirus evolverà in zero. Sì, lo zero è stato inventato da un matematico italiano nel medioevo.
Il sistema di Fibonacci stentò molto ad essere accettato: a Firenze venne addirittura proibito, in quanto si temeva potesse essere usato per mandare messaggi cifrati.

Monumento a Fibonacci nel camposanto di Pisa

Altra grande introduzione del matematico italiano è la successione di Fibonacci, dove ogni numero è la somma dei due precedenti. Questo genere di successione matematica descrive moltissimi fenomeni della natura, dimostrandosi essere una sequenza importantissima per comprendere la forma di tanti oggetti: gusci di molluschi e fiori ad esempio.

Spirale disegnata tramite sequenza di Fibonacci: ogni raggio degli archi di cerchio di cui è composta, sono la somma dei due raggi più piccoli e prossimi

In sintesi, Fibonacci è una delle più illuminate menti del Medioevo, che ha preso il meglio di una civiltà straniera per aiutare a progredire quella Occidentale.

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