L'estrazione mineraria nel Medioevo

L'estrazione mineraria in Europa entrò in declino tra la caduta dell'Impero romano e il X secolo, quando la crescita dei commerci portò a una maggiore domanda di metalli quali l'argento, l'oro e il ferro. L'estrazione mineraria rimase tuttavia un'industria su piccola scala, limitata da tecnologie e utensili elementari fino al XV secolo. Per estrazione mineraria si intende quella di metalli e minerali dal terreno, pertanto i metalli più importanti estratti nel Medioevo erano quelli preziosi, come l'argento e l'oro, che venivano utilizzati per coniare monete e come simboli di ricchezza, nonché i metalli umili come il ferro, il piombo e lo stagno, impiegati per gli utensili, l'edilizia e la produzione di armi e armature. Anche il sale, che veniva usato per conservare e insaporire i cibi, e il carbone, utilizzato come combustibile, erano importanti per quell'epoca.

Due minatori che lavorano in una cava

Gli utensili e i metodi per estrarre metalli e minerali dal terreno erano elementari, e l'estrazione era una occupazione dura e pericolosa. I tunnel potevano crollare, e le malattie derivanti dal fatto di respirare tra la polvere e lavorare all'umido, erano comuni. I minatori utilizzavano picconi, martelli e scalpelli.
I giacimenti sui quali lavoravano erano di solito vicini alla superficie del terreno e venivano scavati mediante la realizzazione di grandi cave. Questo metodo estrattivo è noto come miniera a "cielo aperto"; talvolta venivano scavati anche tunnel per raggiungere vene metallifere o minerali sotterranei. Il soffitto di queste gallerie era puntellato da travi di legno. Si dovevano scavare anche canali di scolo per eliminare l'acqua che iniziava ad invadere i tunnel quanto più si andava in profondità.
L'estrazione era effettuata mediante occasionali operazioni su piccola scala, e la tecnologia rimase primitiva fino al XV secolo. A quell'epoca le risorse di metalli e minerali in prossimità della superficie stavano esaurendosi e si dovettero trovare nuovi modi per ottenerli. I metodi per estrarre i minerali dal materiale grezzo furono migliorati, infatti, attorno al 1460, per prosciugare le miniere, furono introdotte pompe azionate ad acqua o dagli animali.

Estrazione e lavorazione dei metalli in loco

I legittimi proprietari dei minerali e dei metalli erano le autorità sovrane sul cui territorio questi si trovavano: potevano essere principi, vescovi, così come città, finanche al privato proprietario di uno specifico appezzamento di terra. I minatori dovevano chiedere il permesso di scavare al sovrano e dovevano dare a quest'ultimo una percentuale dei profitti. Dal momento che la loro attività fruttava un bel po' di denaro per il sovrano, ed era anche pericolosa e sgradevole, i minatori godevano spesso di privilegi, e talvolta non dovevano pagare le tasse.
Inizialmente l'argento fu il metallo più importante estratto in Europa, era la moneta di scambio utilizzata nei commerci con il Mediterraneo Orientale e, tra il XII e il XIII secolo, ne furono scoperti nuovi giacimenti in tutta Europa, i più importanti in Sassonia (Germania).
Fino al XIII secolo la maggior parte dell'oro europeo proveniva dall'Africa, in particolare dagli odierni Ghana, Nigeria e Senegal a ovest, e dallo Zimbabwe a sud. Il Ghana era noto come "la terra dell'oro". Qui gli uomini scavavano il terreno alluvionale da pozzi sotterranei, mentre le donne estraevano l'oro mediante lavaggio, un metodo nel quale il suolo viene mischiato ad acqua in una vaschetta, e poi eliminato svuotando il contenitore in modo da lasciare l'oro sul fondo della vaschetta.

Lavorazione di un pezzo di armatura  (petto)  nel XV secolo

Un'altra delle principali esportazioni africane era il sale. C'erano molte miniere di sale nel deserto del Sahara, come ad esempio, quella che sorgeva a Taghaza, nel Mali. Qui gli schiavi cavavano blocchi di sale pesanti 90 kg, che venivano poi trasportati al mercato mediante carovane di cammelli. Anche la Cina aveva ricche riserve di minerali e metalli comprendenti oro, argento, ferro, rame, piombo, sale e carbone. In quasi tutta l'Europa c'era il  ferro e i depositi più ricchi erano in Svezia, Italia, Spagna e sulle Alpi. Il piombo veniva estratto in Inghilterra e in Germania, lo stagno in Inghilterra, e il rame nell'Europa centrale e in Scandinavia. Questi metalli si trovavano vicino alle superfici e la loro estrazione richiedeva di rado la realizzazione di gallerie. L'estrazione del carbone divenne importante nel XIII secolo, specialmente in Francia e in Inghilterra. In quest'ultimo paese veniva spesso chiamato "Carbone Marino", perché pezzi provenienti dalle vene esposte sul fondo del mare venivano gettati dalle onde sulle spiagge della costa settentrionale.
Il carbone veniva estratto anche nei "pozzi a campana", che prendevano il nome dalla loro forma. Venivano scavati dei pozzi fino a una profondità di 12 metri, ove i minatori estraevano il carbone dal fondo di essi, fino a quando le miniere venivano abbandonate a causa del tetto instabile.

Commenti

  1. Potrei sapere cortesemente una bibliografia per approfondire queste informazioni? Grazie

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  2. Salve, per la questione bibliografica di questo articolo è molto ampia,le fonti dove abbiamo attinto informazioni sono notevoli ma prettamente in inglese:

    Bayley, J., 2008. Medieval precious metal refining: archaeology and contemporary texts compared. In: Martinon-Torres, M. and Rehren, Th. (eds), Archaeology, History and Science: integrating approaches to ancient materials. Walnut Creek: Left Coast Press, 131-150.
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    Zilsel, E., 2000. The Sociological Roots of Science. Social Studies of Science 30 (6), 935-949.

    Qualcosa in italiano si possono attingere online e su vari testi in riferimento alle armi e armature.

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