Le vette dell'arte medievale: la basilica di San Marco

L'acqua alta che ha sconvolto Venezia in questi giorni non ha portato solo gravi disagi alla popolazione che vi abita, ma anche danni all'immenso patrimonio artistico della città, in gran parte risalente al Medioevo. Fra i tanti monumenti invasi dall'acqua, danni importanti si sono registrati anche ai mosaici di una famosa basilica, quella di San Marco. Ragion per cui dedichiamo l'articolo di oggi a questa fantastica struttura, cuore di una città unica al mondo.

Con le sue forme orientaleggianti, San Marco è un esempio straordinario di cosa possa portare la fusione fra due civiltà diverse

Come nasce la basilica? Nell'828 d.C., due mercanti veneziani trafugano da Alessandria d'Egitto le spoglie di San Marco, l'evangelista. Questo spinge il Doge dell'epoca, Giustiniano Partecipazio, a costruire un tempio nella piazzetta presente alla sinistra della fotografia di cui sopra e oggi conosciuta come piazzetta dei leoni. Pochi anni dopo la piccola chiesa viene sostituita da una nuova, ma nel 976, durante una rivolta, la nuova chiesa costruita va in fiamme e, appena due anni dopo, viene costruita una nuova chiesa sul sito dell'odierna basilica. Le peripezie però non finiscono qui: nel 1063 il Doge Domenico Contarini fa ricostruire la chiesa, che viene terminata e consacrata nel 1094. La leggenda narra che in un pilastro della chiesa fu ritrovato il corpo di San Marco, dimenticato lì durante i lavori. Anche questa chiesa non avrà vita lunga: nel 1231 la basilica viene devastata da un incendio, ma prontamente restaurata, con l'aggiunta di un vestibolo (il Nartece), che pone in essere la struttura dell'odierna facciata. Da quel momento, per tutto il XIII secolo, la basilica si arricchisce di marmi, colonne da edifici antichi demoliti, e degli arredi derivati dal sacco di Costantinopoli del 1204.

Il complesso di cupole al di sopra della basilica

Sempre nel corso del XIII secolo, vengono sopraelevate le cupole con tecniche di costruzione bizantine e fatimide: esse sono costruzioni lignee rivestite da lamine di piombo soprastanti le cupole originali più antiche, sulle quali si sviluppa il rivestimento musivo che si ammira all'interno della chiesa. Nel XV secolo invece, con la decorazione della parte alta delle facciate, si definisce l'attuale aspetto esteriore della basilica; nonostante ciò, essa costituisce un insieme unitario e coerente tra le varie esperienze artistiche a cui è stata soggetta nel corso dei secoli.
Alla fine del Medioevo, la basilica può definirsi completa quasi in tutte le sue parti, con l'aspetto che oggi possiamo ammirare. Un autentico capolavoro dovuto alla fusione delle esperienze artistiche di due civiltà diverse, quella Occidentale e quella Islamica, che a Venezia avevano avuto modo di trovare un ponte di dialogo attraverso l'arte e l'architettura.

Particolare del timpano della facciata: si può notare l'arco inflesso, di influenza araba, con elementi romanici, come il sottostante arco a tutto sesto, sormontato da sculture cristiane

Per via del terreno instabile degli isolotti lagunari su cui sorge la città, la basilica è molto larga: essa è infatti lunga 76.5 metri e larga 62.60 (al transetto), mentre la cupola centrale è alta 43 metri (28,15 all'interno). La facciata presenta due ordini, uno al pian terreno che è scandito da cinque grandi portali strombati che conducono all'atrio interno. Quella centrale è decorata in senso monumentale. Il secondo ordine forma una terrazza percorribile e presenta quattro arcate cieche più una centrale, in cui si apre una loggia che ospita una quadriga, opera d'arte estremamente famosa.

La quadriga di cavalli sulla facciata della basilica

L'interno, a croce greca, è un capolavoro che risente di tutta l'influenza bizantina: i mosaici dorati coprono tutta la superficie della basilica, con massicci pilastri volti a sostenere il peso della struttura. In essi si sente tutto l'influsso dell'architettura romanica, tipica dell'epoca in cui cominciò la costruzione della chiesa.

Interno della basilica: elementi Occidentali e Bizantini si mescolano sapientemente fra loro

All'inizio del transetto destro, collegato al Palazzo Ducale, si trova l'ambone delle reliquie, da dove il neo eletto doge si mostrava ai veneziani. Nella navata sinistra si trovano la cappella di San Clemente e l'altare del Sacramento. Qui è il pilastro in cui fu ritrovato nel 1094 il corpo di San Marco, come raccontato negli interessanti mosaici della navata destra (da cui si accede negli ambienti del Tesoro di San Marco).
La decorazione musiva della basilica copre un arco di tempo molto ampio ed è probabilmente dettata da un programma iconografico coerentemente unitario. I mosaici più antichi sono quelli dell'abside, dove è presente il classico Cristo Pantocratore, e nell'intera chiesa sono rappresentate storie sia dell'antico che del nuovo Testamento. Anche se molti mosaici sono stati rifatti nei secoli successivi, le scene e lo stile sono rimasti immutati.

Particolare di un arco rappresentante San Cesario

Degno di citazione è il Campanile di San Marco: anche se rifatto, di seguito al suo crollo, a inizio novecento, segue fedelmente la forma originaria medievale. Iniziato insieme alla basilica, è un simbolo di Venezia ed un capolavoro di ingegneria, tenendo conto dei terreni instabili su cui è stato costruito.

Chiesa e campanile visti da Piazza San Marco

Chiesa e campanile sono fiori all'occhiello della città. La speranza è che Venezia, città unica al mondo, possa presto riprendersi, e che possa essere finalmente salvata dal terribile destino di finire sommersa dalla stessa laguna che l'ha resa quel luogo unico e inimitabile, che ogni anno affascina milioni di persone.

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