Il gioiello più prezioso del medioevo
Il gioiello più prezioso del medioevo fu trovato per caso fra le rovine del Castello di Middleham. Non si tratta solo di un monile, ma di un oggetto con valenze religiose e scaramantiche.
Il "Gioiello di Middleham" è una preziosa opera di oreficeria medioevale inglese, l'unico del suo genere mai ritrovato.
La preziosità del manufatto, oltre che dallo zaffiro blu, è data dalle incisioni che occupano sia la parte anteriore che posteriore della losanga in oro.
Lo zaffiro blu, colore associato alla Madonna, così come la scena della natività, costituisce probabilmente un omaggio a Maria, e forse il pendente veniva indossato con la funzione di aiuto al parto. Alla pietra preziosa erano comunque attribuite anche altre proprietà medicinali, come generica protezione dalle malattie, ed in particolare da ulcere, problemi con la vista, mal di testa e balbuzie.
Quasi certamente la losanga in oro era ulteriormente impreziosita da una fila esterna di perle, e forse decorata con smalti colorati. Il supporto dello zaffiro può rappresentare il cerchio del sole, ma può anche essere un rimando alla lettera 'O', l'omega greco che simboleggia la fine, il completamento delle cose.
Sul lato frontale è raffigurata una scena della Trinità, tra cui la crocifissione di Gesù, e un'iscrizione con la frase "Che l'agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo abbia pietà di noi". Seguono poi due parole ritenute 'magiche', Tetragrammaton e Ananizapta; quest'ultimo termine serviva a proteggere le persone dall'epilessia e dall'ubriachezza.
Sul retro del gioiello c'è un'incisione della Natività, circondata da quindici santi, non tutti identificabili, ma tra i quali si possono riconoscere San Giorgio, San Pietro, Sant'Anna e altri meno conosciuti.
Questo tipo di gioiello si può ammirare in diversi dipinti che ritraggono nobildonne del XV secolo, ma è l'unico pendente di questo tipo che sia mai stato ritrovato. La preziosa losanga risale all'incirca al 1475 e, si suppone, proprio per la scena della Natività, che appartenesse ad una donna di fede, la quale forse non riusciva ad avere figli. Tra le probabili proprietarie del monile si possono considerare le parenti strette di Riccardo III: sia la moglie Anne Neville, che la madre Cecily Nevile, ma in alternativa anche la suocera, Anne Beauchamp, sicuramente presente al castello nel 1473.
Quel che è certo è che il suo ritrovamento avvenne casualmente nel 1985, grazie all'uso di un metal detector, nei pressi del Castello dì Middleham (Yorkshire), dove proprio Riccardo III trascorse la sua infanzia.
Il "Gioiello di Middleham" è una preziosa opera di oreficeria medioevale inglese, l'unico del suo genere mai ritrovato.
Il gioiello di Middleham |
La preziosità del manufatto, oltre che dallo zaffiro blu, è data dalle incisioni che occupano sia la parte anteriore che posteriore della losanga in oro.
Lo zaffiro blu, colore associato alla Madonna, così come la scena della natività, costituisce probabilmente un omaggio a Maria, e forse il pendente veniva indossato con la funzione di aiuto al parto. Alla pietra preziosa erano comunque attribuite anche altre proprietà medicinali, come generica protezione dalle malattie, ed in particolare da ulcere, problemi con la vista, mal di testa e balbuzie.
Quasi certamente la losanga in oro era ulteriormente impreziosita da una fila esterna di perle, e forse decorata con smalti colorati. Il supporto dello zaffiro può rappresentare il cerchio del sole, ma può anche essere un rimando alla lettera 'O', l'omega greco che simboleggia la fine, il completamento delle cose.
Il castello di Middleham |
Sul lato frontale è raffigurata una scena della Trinità, tra cui la crocifissione di Gesù, e un'iscrizione con la frase "Che l'agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo abbia pietà di noi". Seguono poi due parole ritenute 'magiche', Tetragrammaton e Ananizapta; quest'ultimo termine serviva a proteggere le persone dall'epilessia e dall'ubriachezza.
Sul retro del gioiello c'è un'incisione della Natività, circondata da quindici santi, non tutti identificabili, ma tra i quali si possono riconoscere San Giorgio, San Pietro, Sant'Anna e altri meno conosciuti.
Entrambi i lati del monile |
Questo tipo di gioiello si può ammirare in diversi dipinti che ritraggono nobildonne del XV secolo, ma è l'unico pendente di questo tipo che sia mai stato ritrovato. La preziosa losanga risale all'incirca al 1475 e, si suppone, proprio per la scena della Natività, che appartenesse ad una donna di fede, la quale forse non riusciva ad avere figli. Tra le probabili proprietarie del monile si possono considerare le parenti strette di Riccardo III: sia la moglie Anne Neville, che la madre Cecily Nevile, ma in alternativa anche la suocera, Anne Beauchamp, sicuramente presente al castello nel 1473.
Quel che è certo è che il suo ritrovamento avvenne casualmente nel 1985, grazie all'uso di un metal detector, nei pressi del Castello dì Middleham (Yorkshire), dove proprio Riccardo III trascorse la sua infanzia.
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