I tre giganti d'Italia, parte III: Il castello di Lucera
Siamo infine giunti al termine del nostro viaggio fra i tre castelli più vasti d'Italia. Abbiamo visto il Castello di Lombardia, poi quello di Brescia, ed adesso terminiamo con un importante sito voluto da Federico II di Svevia, il Castello di Lucera.
Siamo nel pieno del Tavoliere delle Puglie, la pianura pugliese presente fra le Murge ed il Gargano. In un territorio pianeggiante così vasto, ogni collina diviene strategica per il controllo del territorio: una di queste colline, il Colle Albano nei pressi di Lucera, è perfetta per tale scopo. Alta quanto basta per consentire una vista di svariati chilometri sulla sottostante pianura, fin dal Neolitico, diviene sito strategico per le popolazioni locali: i Dauni fino all'età del Bronzo, in seguito i Romani con un'acropoli ed infine, con Federico II, viene fondata una vera e propria cittadella sulla vetta del colle.
Vediamo come nasce la cittadella: per via delle lotte intestine in Sicilia, Federico II, nel 1220, espulse i Musulmani più facinorosi dall'isola per reinserirli nell'Italia continentale. Dopo una serie di rivolte, alla fine la popolazione musulmana dell'impero federiciano accettò la scelta del sovrano. Nacque così la cittadella di Lucera che, nel 1239, grazie ad un editto, divenne il punto di riferimento dei Saraceni di tutta l'Italia meridionale.
Già nel 1233, mentre i musulmani sviluppavano la comunità di Lucera, sul colle soprastante, Federico II fece costruire il suo Palatium, di cui oggi resta solo qualche frammento interrato.
Esperti agricoltori, i musulmani furono autorizzati a lavorare i campi anche a Lūǧārah, tecnica agricola di origine saracena. Furono autorizzate loro le acquisizioni di terreni agricoli e perfino di abitazioni, dentro la città e nei suoi immediati dintorni. Altre attività loro consentite furono il commercio, l'arte medica e l'artigianato. In linea di massima le imposte dovute dai musulmani produttori di reddito di Lucera si aggiravano intorno al 10% dei loro proventi. Non mancarono, com'è intuibile, frizioni con i cristiani autoctoni, che si lamentarono con l'imperatore per pretese disparità di trattamento ricevute. Ad ogni modo, già con il successore dell'imperatore, a comando della fortezza ci sarà un figlio di saraceni, Giovanni Moro, segno che la comunità infine ben si integrò nel tessuto imperiale.
Nel 1269 fu Carlo I d'Angiò ad espugnare e conquistare la fortezza. Il nuovo re fece costruire un perimetro murario di ben 900 metri, inglobando il palatium federiciano, e la cittadella che vediamo oggi, oltre a case e caserme varie.
La cinta muraria irregolare che venne costruita, ha un'altezza di 13 metri, e si compone anche di 13 torri quadrate, 2 bastioni pentagonali, 7 contrafforti e 2 torri cilindriche angolari: la Torre "della Leonessa" (su una delle mensole della Torre residuano le tracce delle zampe anteriori di una leonessa, da qui, verosimilmente l'appellativo di Torre della Leonessa), (o "della Regina"), merlata, alta 25 metri e larga 14, e la Torre "del Leone" (o "del Re"), alta 15 metri e larga 8. L'accesso alla fortezza è consentito da quattro porte: Porta Lucera, Porta Troia, Porta Guardiola e Porta Castel Fiorentino. Attualmente è possibile accedere da porta Lucera attraverso un ponte levatoio.
Come detto, la fortificazione racchiudeva una vera e propria cittadella militare, contenente gli alloggiamenti, una cappella, una cisterna per la raccolta d'acqua e il ponte sul fossato, realizzato in epoca angioina. La cisterna circolare è posta al di sotto dell'area fra la Torre del Leone e Porta Lucera; profonda 14 metri, garantiva la riserva idrica della fortezza.
La vasta fortezza sveva |
Siamo nel pieno del Tavoliere delle Puglie, la pianura pugliese presente fra le Murge ed il Gargano. In un territorio pianeggiante così vasto, ogni collina diviene strategica per il controllo del territorio: una di queste colline, il Colle Albano nei pressi di Lucera, è perfetta per tale scopo. Alta quanto basta per consentire una vista di svariati chilometri sulla sottostante pianura, fin dal Neolitico, diviene sito strategico per le popolazioni locali: i Dauni fino all'età del Bronzo, in seguito i Romani con un'acropoli ed infine, con Federico II, viene fondata una vera e propria cittadella sulla vetta del colle.
Torre della Leonessa |
Vediamo come nasce la cittadella: per via delle lotte intestine in Sicilia, Federico II, nel 1220, espulse i Musulmani più facinorosi dall'isola per reinserirli nell'Italia continentale. Dopo una serie di rivolte, alla fine la popolazione musulmana dell'impero federiciano accettò la scelta del sovrano. Nacque così la cittadella di Lucera che, nel 1239, grazie ad un editto, divenne il punto di riferimento dei Saraceni di tutta l'Italia meridionale.
Già nel 1233, mentre i musulmani sviluppavano la comunità di Lucera, sul colle soprastante, Federico II fece costruire il suo Palatium, di cui oggi resta solo qualche frammento interrato.
Esperti agricoltori, i musulmani furono autorizzati a lavorare i campi anche a Lūǧārah, tecnica agricola di origine saracena. Furono autorizzate loro le acquisizioni di terreni agricoli e perfino di abitazioni, dentro la città e nei suoi immediati dintorni. Altre attività loro consentite furono il commercio, l'arte medica e l'artigianato. In linea di massima le imposte dovute dai musulmani produttori di reddito di Lucera si aggiravano intorno al 10% dei loro proventi. Non mancarono, com'è intuibile, frizioni con i cristiani autoctoni, che si lamentarono con l'imperatore per pretese disparità di trattamento ricevute. Ad ogni modo, già con il successore dell'imperatore, a comando della fortezza ci sarà un figlio di saraceni, Giovanni Moro, segno che la comunità infine ben si integrò nel tessuto imperiale.
Nel 1269 fu Carlo I d'Angiò ad espugnare e conquistare la fortezza. Il nuovo re fece costruire un perimetro murario di ben 900 metri, inglobando il palatium federiciano, e la cittadella che vediamo oggi, oltre a case e caserme varie.
Particolare della cittadella di epoca angioina |
La cinta muraria irregolare che venne costruita, ha un'altezza di 13 metri, e si compone anche di 13 torri quadrate, 2 bastioni pentagonali, 7 contrafforti e 2 torri cilindriche angolari: la Torre "della Leonessa" (su una delle mensole della Torre residuano le tracce delle zampe anteriori di una leonessa, da qui, verosimilmente l'appellativo di Torre della Leonessa), (o "della Regina"), merlata, alta 25 metri e larga 14, e la Torre "del Leone" (o "del Re"), alta 15 metri e larga 8. L'accesso alla fortezza è consentito da quattro porte: Porta Lucera, Porta Troia, Porta Guardiola e Porta Castel Fiorentino. Attualmente è possibile accedere da porta Lucera attraverso un ponte levatoio.
Porta Lucera, al termine del ponte levatoio |
Come materiale di costruzione, vennero utilizzati anche i resti delle costruzioni romane ancora presenti nella zona. La cittadella cristiana si contrappose all'insediamento musulmano.
Tra il 15 ed il 24 agosto del 1300, la colonia saracena di Lucera venne annientata per volontà di Carlo II d'Angiò.
A seguito di ciò, iniziò il declino della fortezza, che venne progressivamente abbandonata e finì per andare in rovina. Oggi il sito presenta ben conservato, soprattutto nelle mura esterne, nella torre circolare, parte delle mura della cittadella e nelle fondamenta delle costruzioni che sorgevano all'interno del sistema murario.
Il Palatium Federiciano, invece, era un complesso quadrato che si innalzava per tre piani, e si sviluppava attorno ad un cortile centrale quadrato. Il cortile al livello del terzo piano si presentava con una forma ottagonale, caratteristica che ricorda la più famosa struttura fatta erigere da Federico II nella zona: Castel del Monte.
Tra il 15 ed il 24 agosto del 1300, la colonia saracena di Lucera venne annientata per volontà di Carlo II d'Angiò.
A seguito di ciò, iniziò il declino della fortezza, che venne progressivamente abbandonata e finì per andare in rovina. Oggi il sito presenta ben conservato, soprattutto nelle mura esterne, nella torre circolare, parte delle mura della cittadella e nelle fondamenta delle costruzioni che sorgevano all'interno del sistema murario.
Il Palatium Federiciano, invece, era un complesso quadrato che si innalzava per tre piani, e si sviluppava attorno ad un cortile centrale quadrato. Il cortile al livello del terzo piano si presentava con una forma ottagonale, caratteristica che ricorda la più famosa struttura fatta erigere da Federico II nella zona: Castel del Monte.
Castel del Monte, con la sua pianta ottagonale, ha qualcosa in comune con il castello di Lucera |
Come detto, la fortificazione racchiudeva una vera e propria cittadella militare, contenente gli alloggiamenti, una cappella, una cisterna per la raccolta d'acqua e il ponte sul fossato, realizzato in epoca angioina. La cisterna circolare è posta al di sotto dell'area fra la Torre del Leone e Porta Lucera; profonda 14 metri, garantiva la riserva idrica della fortezza.
Commenti
Posta un commento