Il contributo dell'Islam all'Europa medievale

Fra l'XI ed il XIII secolo, il mondo islamico è stata la civiltà più avanzata ed acculturata che si affacciava sul bacino mediterraneo: arte, medicina, agricoltura, musica, letteratura e tecnologia, furono i campi in cui l'Islam diede un contributo importantissimo, e a cui il mondo occidentale attinse a piene mani, avendo così un'accelerazione nel suo progresso. Quindi vediamo insieme come l'Islam influenzò il mondo europeo.

La Tabula Rogeriana, una delle mappe più apprezzate nel Medioevo

Mondo arabo ed Europa entrarono in contatto in molti modi: la penisola iberica per secoli fu sotto il dominio musulmano; la Sicilia aveva un'importante fetta di popolazione araba. Le Crociate, devastanti sotto molti punti di vista, in un altro verso intensificarono gli scambi commerciali con il Medio Oriente, facendo delle Repubbliche Marinare degli interlocutori importanti con la cultura araba. Questo portò influssi culturali che ebbero ripercussioni su arte, architettura, letteratura, scienze e tecnologia. Ad esempio il magrebino Muhammad al-Idrisi scrisse "La delizia di chi desidera attraversare la terra", o Tabula Rogeriana per il re Ruggiero II di Sicilia, ritenuto il trattato di geografia più avanzato ed accurato dell'epoca; Leonardo Fibonacci, autore della celebre sequenza matematica che porta il suo nome, Adelardo di Bath e Costantino l'Africano studiarono nei centri di istruzione superiore islamici medicina, matematica, cosmografia e filosofia.

Miniatura di Socrate che discute coi suoi allievi

Grandi contributi sono stati dati dal mondo arabo anche nel campo della cultura umanistica: in Occidente, seppur tra mille difficoltà si riusciva a mantenere la conoscenza classica latina, si stava perdendo quella greca; testi greci erano reperibili solamente nella parte orientale dell'Impero Romano. Invece, nel mondo arabo, ci fu grande interesse per i classici filosofici greci, che già nel VI e VII secolo vennero tradotti dal greco al siriaco, soprattutto da parte di monaci mediorientali. Con la conquista araba della regione palestinese, molti testi classici greci di tipo scientifico e filosofico (non letterario o poetico, la cui sopravvivenza è dovuta esclusivamente alla tradizione bizantina) vennero a loro volta tradotti in arabo, particolarmente nella capitale abbaside Baghdad, dove califfi come Hārūn al-Rashīd e al-Maʾmūn fecero costruire una biblioteca apposta per le traduzioni e l'apprendimento delle antiche opere greche, il Bayt al-Ḥikma ("Casa della Sapienza"). In seguito molti testi arabi vennero tradotti in latino durante il Medioevo. I cristiani orientali svolsero un ruolo importante nella preservazione e traduzione, in particolar modo attraverso la scuola aristotelica di Baghdad nei secoli XI e XII, data la loro conoscenza sia del greco che dell'arabo. Grazie all'opera svolta dagli arabi, è stato possibile avere in Europa la conoscenza approfondita del pensiero di Aristotele.
In particolare, la Casa della Sapienza fu il fulcro dell'epoca d'oro islamica, a cui dedicheremo prossimamente un articolo. Essa nacque come biblioteca privata del Califfo abbaside Hārūn al-Rashīd, per poi ingrandirsi sempre di più arrivando ad ospitare un patrimonio librario che raggiunse, al momento della sua massima acme, la cifra sbalorditiva di quasi mezzo milione di volumi. Cifra che in sé è del tutto ragguardevole anche se si trascurasse il fatto che ogni volume poteva ospitare due o più opere, molto spesso scritte in margine, secondo una logica di accostamento concettuale diventata poi classica nella storia dell'editoria, manoscritta e non, arabo-islamica.

Studenti presso la Casa della Sapienza

Il mondo islamico apportò importanti progressi anche nel campo delle tecnologie e della medicina. Tutta l'alchimia occidentale partì da fonti arabe: le opere di Jabir ibn Hayyan (chiamato in Europa Geber) furono i testi standard usati come riferimento dagli alchimisti europei; diverse parole tecniche e scientifiche arabe originarie da opere alchemiche, come ad esempio il termine "alcali" vennero usate in varie lingue europee, diventando parte del vocabolario scientifico. Astronomia e matematica vennero fortemente influenzate dal mondo islamico: i numeri che oggi usiamo sono numeri arabi.

Manoscritto tedesco che istruisce sull'uso dei numeri arabi

In medicina, il manuale medico standard per tutta l'Europa fino all'età moderna fu il "Canone della Medicina" di Avicenna, medico arabo dell'XI secolo, che prese atto della natura contagiosa di alcune malattie infettive (che attribuì alle "tracce" lasciate in aria dai malati), e scrisse su come testare efficacemente i nuovi farmaci. Abū l-Qāsim al-Zahrāwī (noto in Occidente anche come Abulcasis o Albucasis) scrisse il "Kitāb al-tasrīf", un'enciclopedia medica che divenne particolarmente famosa per la sua sezione sulla chirurgia, includente la descrizione di oltre duecento strumenti chirurgici, molti da lui inventati. Questo manuale venne stampato nelle Università europee fino al 1770.
In fisica, gli studi effettuati sull'ottica gettarono la base per lo studio della prospettiva, che avrebbe rivoluzionato la storia dell'arte occidentale.
Nel campo tecnologico si ricordano l'astrolabio, il sestante, vari strumenti chirurgici, tra cui filtri per le forme più grandi, avanzati ingranaggi per orologi ad acqua, la riscoperta della distillazione, che portò gli arabi a coniare il termine "al-kuhl", alcool; la fabbricazione dell'alambicco, importante in alchimia (il termine deriva dalla parola araba "al-anbiq"), l'introduzione di un gran numero di colture in Europa, tra cui il sorgo dall'Africa, degli agrumi originari dalla Cina, e numerose colture provenienti dall'India, come il mango, il riso, il cotone e la canna da zucchero, che furono coltivate in tutto il mondo islamico.
Infine è interessante notare come l'arte islamica abbia influenzato quella occidentale, così come è possibile ammirare in questo scorcio di affresco di Gentile da Fabriano.

Nell'aureola della madonna è possibile notare delle scritte in lingua araba

Il mondo arabo ha dato un contributo determinante nel far ripartire l'Europa dopo il suo momento di flessione. Molti degli strumenti che usiamo, degli alimenti che mangiamo e dei termini che adoperiamo, vengono da un mondo che, purtroppo, nel XIII secolo, crollerà, ed i cui problemi tutt'oggi sono di primaria importanza negli equilibri geopolitici mondiali.

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