Le imposte e decime nel mondo medievale

Nel mondo medievale le imposte erano somme di denaro che le persone dovevano pagare al governo, mentre le decime erano una percentuale del loro prodotto o del loro reddito, che erano obbligati a cedere alla Chiesa. Nel XIII secolo, quando i governi dell'Europa occidentale divennero più centralizzati e l'economia iniziò a basarsi sempre più sulla moneta, le imposte sul reddito, sulla proprietà, sulle famiglie e sui beni di consumo, divennero comuni. Talvolta, la gente pensava che le tasse fossero inique, e quando queste crebbero in tempi di guerra nel XIV secolo, causarono rivolte popolari.

Un esattore delle tasse e sua moglie (1540)

Facendo un passo indietro, nell'Alto medioevo non c'erano restrizioni ai tributi che re, nobili e proprietari terrieri potevano imporre ai loro servitori. Questi tributi prendevano la forma di pagamenti in natura, come il lavoro e i prodotti agricoli, e denaro, che divenne sempre più importante nel Basso medioevo. I tributi erano un efficace strumento per limitare la libertà dei contadini. Ad esempio, era pratica comune che il signore possedesse l'unico mulino del villaggio, e i contadini dovevano pagare una tassa sulla molitura, se volevano macinare lì il loro grano. I signori potevano tassare i contadini quando questi ereditavano le terre del padre o sposavano qualcuno proveniente da un altro villaggio. I proprietari terrieri accrescevano le proprie entrate anche imponendo pedaggi, ovvero tasse per l'attraversamento di terre private o l'utilizzo di ponti, strade o vie d'acqua interne, di proprietà privata. Anche i mercanti che partecipavano alle fiere dovevano pagare dazi per poter vendere le loro merci.

Il pagamento dell'imposta al proprio signore. Miniatura medievale

Dal IX secolo la Chiesa cominciò a imporre le proprie tasse, chiamate decime, che ammontavano ad un decimo dei proventi dell'agricoltura e dei commerci, e tutti i cristiani erano tenuti a pagarle. Grandi granai, detti appunto "granai delle decime", furono costruiti qua e là, nelle campagne, per immagazzinare i prodotti agricoli raccolti in tale modo. Queste caratteristiche costruzioni si possono ancora oggi vedere in Europa. In molte aree rurali, il prete locale dipendeva integralmente da questa forma di tassazione per il proprio sostentamento.
Durante il XIII secolo i crescenti costi delle strutture di governo, che consistevano ora in funzionari civili salariati, oltre agli elevati costi della guerra, fecero sorgere la necessità di un sistema fiscale più completo. La tassazione diretta fu messa a punto per rispondere a questa necessità. Si trattava di un'imposta basata sui beni mobili dell'individuo, o sulle entrate derivanti dalla terra e da beni mobili, come il bestiame, l'oro e le argenterie, e i gioielli. La tassazione diretta fu sperimentata per la prima volta durante le Crociate, alla fine del XII secolo, e sul finire del XIII secolo era diventata cosa comune, evidenziando il crescente potere in Europa dei governi centralizzati.   


Pagamento delle tasse al proprio signore (XV secolo)

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