Il Buckler (Brocchiere)

Oggi parliamo di uno strumento poco conosciuto per gli studiosi del Medioevo, uno strumento prettamente difensivo durante i duelli singoli o sul campo di battaglia.
Il Buckler è uno scudo di piccolo diametro che va dai 20 ai 40 cm, con un peso che è variabile da 1 kg a 1,5 kg, avente al centro un umbone di metallo e la struttura base; può essere di legno (a strati), di cuoio indurito o persino tutto di metallo. La differenza sostanziale del buckler rispetto ad uno scudo è che quest'ultimo è portato con cinghie ed indossato sul braccio (differisce anche nel peso, forma e modalità di utilizzo), mentre il buckler è tenuto in una sola mano con una presa a "pugno". Lo scopo di questo piccolo scudo manovrabile è quello di deviare i colpi, ma anche quello di offendere. Nella parte centrale ove risiede l'umbone, spesso viene sostituito da uno spuntone di ferro, che consente una maggiore efficacia nel momento dell'offesa da parte dello strumento o, in alcune tecniche, di legare la spada o il brocchiere avversario.

Due sfidanti con spada e buckler
   
Il primo periodo di comparsa del buckler probabilmente fu nel 600 d.C., con i Celti, i Franchi e i Bizantini, ma il suo utilizzo maggiore avvenne dal XIV secolo in poi, poiché anche il modo di combattere divenne totalmente differente rispetto ai secoli precedenti. Molti studiosi si sono interrogati se il brocchiere fosse concavo già prima del 1500; da alcuni studi iconografici sembra che, da un'immagine francese del 1375, fosse già in uso la concavità del brocchiere. Si può dire che la versatilità della spada e del buckler come metodo di combattimento, risiedesse nella sua semplicità, maneggevolezza, velocità. Il brocchiere era una combinazione di due armi, allo stesso tempo difensiva e offensiva. Offriva una certa protezione contro le armi da lancio ed era conveniente per affrontare armi più pesanti come asce, mazze da guerra. I buckler erano armamenti comuni tra cavalieri e soldati nel XIV-XV secolo, ancor più degli scudi. Un brocchiere era meno ingombrante e più agile di uno scudo, più facile da trasportare o da indossare sull'anca. Sappiamo che l'uso delle spade e dei buckler era un passatempo popolare nel nord Italia, in Germania e in Inghilterra.

Combattimento spada e brocchiere,
 dal Tacuina Sanitatis, 1390 circa

I brocchieri sono comuni anche nelle opere d'arte medievali che raffigurano guerrieri mediorientali combattere con spada e buckler, ma questi piccoli scudi erano in realtà usati per il combattimento a cavallo, generalmente tenuti lateralmente da due cinturini, rispetto al brocchiere centrale con la sua singola maniglia. Uno storico spiega meglio il loro sviluppo: “Fu per combattere la nuova enfasi sulle fortificazioni sul campo che un nuovo tipo di fanteria divenne popolare negli eserciti italiani. Questa era la cosiddetta fanteria "spada e buckler", sperimentata per la prima volta da Braccio (Andrea Fortebraccio o meglio conosciuto come "Braccio da Montone"). Erano leggermente armati, agili ed equipaggiati per combattimenti offensivi corpo a corpo. Il tipo era già stato sviluppato in Spagna in lotta con i Mori, e istituito dagli Aragonesi a Napoli nel 1440 aveva chiaramente a che fare con il loro aspetto in Italia in questo momento. "

Spada e brocchiere, pagine dal testo I33

Non c'è dubbio sulla popolarità del buckler nel corso dei secoli. L'Holkham Picture Bible Book, dei primi anni del 1300, offre illustrazioni di combattimenti, tra cui quelli dei cavalieri a cavallo, usando spada e lancia, e tra soldati comuni a piedi, usando ascia, falcione, lancia e spada corta con un piccolo brocchiere. Un'immagine, risalente alla seconda metà del XIV secolo, con spada e buckler di fronte a spada lunga, può essere trovata anche nel capitolo sui crimini violenti delle leggi statali del re Magnus Eriksson, in Svezia.
In conclusione possiamo dire che: il brocchiere è entrato in uso poco dopo l'inizio del medioevo fino a diffondersi lentamente nell'arco dei secoli. Il suo utilizzo è stato quasi sempre simile, sia per difendere che per offendere, ma la sua diffusione nel corso del tempo è stata dovuta al diverso modo di combattere, sia sui campi di battaglia, che nei singoli duelli tra cavalieri. Molti studiosi si sono soffermati a studiare l'unico manuale ancora esistente, l' "I33", dove queste tecniche sono descritte e raffigurate, portando ancora oggi alla diffusione e allo studio della scherma storica medievale.    

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