Un vaso pieno di monete d'oro: la sensazionale scoperta in Israele

Circa 1.000 anni fa le persone non potevano affidarsi alle banche per custodire il loro denaro al sicuro da ladri e briganti; per questo motivo l'unico metodo possibile era quello di nasconderlo. Così fece un uomo in Israele, che probabilmente conservò i suoi risparmi - 425 monete d'oro a 24 carati - all'interno di un vaso in un buco nel terreno.
Per qualche ragione a noi sconosciuta,, nessuno reclamò quel denaro e, 1.100 anni più tardi, un gruppo di volontari dell'Israel Antiquities Authority (IAA) lo ha portato alla luce il 18 agosto 2020. 
 
La straordinaria condizione in cui sono state ritrovate le monete

"Ho scavato nel terreno e ho visto quelle che sembravano foglie molto sottili", ha dichirato Oz Cohen, uno dei giovani che ha effettuato la scoperta. "Quando ho guardato di nuovo ho visto che erano monete d'oro". Queste monete risalgono al periodo abbaside, noto anche come età dell'oro islamica. "Trovare monete d'oro, certamente in quantità così considerevole, è estremamente raro", affermano nella dichiarazione, Liat Nadav-Ziv ed Elie Haddad, a capo degli scavi dell'IAA. "Non li troviamo quasi mai negli scavi archeologici, dato che l'oro è sempre stato estremamente prezioso, fuso e riutilizzato di generazione in generazione". 
 Le monete, dal peso di ben 845 grammi, sono "in condizioni eccellenti, come se fossero state sepolte il giorno prima", grazie alla loro estrema purezza. Con una tale somma, una persona dell'epoca avrebbe potuto acquistare una lussuosa casa in uno dei migliori quartieri di Fustat, l'enorme e ricca capitale dell'Egitto a quei tempi.
 
Le monete all'interno del vaso in cui sono state ritrovate

Uno dei ritrovamenti è un frammento di un solido, una moneta d'oro quasi pura, raffigurante l'imperatore bizantino Teofilo e coniato nella capitale dell'impero di Costantinopoli.
Oltre alle monete, lo scavo ha portato alla luce anche 270 piccoli ritagli d'oro, una valuta comune nei paesi islamici a seguito della scomparsa di monete di bronzo e rame.
L'analisi dei reperti fornisce, in ogni caso, indizi sui nomi dei governatori di Baghdad, dell'Egitto e di altre aree limitrofe. "Secondo alcune ipotesi - continua Liat Nadav-Ziv - potrebbe trattarsi di un tesoro sepolto volontariamente, con l'obiettivo di recuperarlo in seguito". Il ricercatore sottolinea che l'azione di fissare il recipiente con un chiodo suggerisce l'intenzionalità di mantenere stabile il contenitore in modo da poter tornare a recuperare il denaro.

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