Historie Medievali Feudal Japan: La Norimitsu Odachi

Il Giappone feudale ci ha sempre offerto un alone di mistero nel suo lungo periodo medievale. Il simbolo del Giappone feudale è rappresentato dalla spada, la famigerata Katana, usata da tutti i samurai nel Medioevo giapponese. Oggi parleremo di una spada molto particolare, che è ancora oggetto di discussione.

La Norimitsu Odachi è una spada giapponese lunga circa 3,77 metri, con un peso di 14 kg e mezzo; grazie a queste enormi dimensioni, è probabilmente la più grande spada mai forgiata sul suolo nipponico. Le leggende e la fantasia fanno ipotizzare che questa spada appartenne e fu utilizzata da un gigante. Per la sua grandezza ed il suo peso enorme, ad oggi, possiamo dire che era praticamente inutilizzabile da qualunque samurai in epoca medievale, anche se, sino a noi sono giunte testimonianze di diverse spade famose, che avevano dimensioni più grandi della famigerata katana.

Samurai in marcia con grandi Odachi

In quel periodo i giapponesi forgiarono altre armi più grandi della classica katana, che furono chiamate Odachi (grande spada), anche se a volte impropriamente definita come Nodachi, un tipo di spada la cui lama poteva essere lunga dai 90 ai 100 cm, anche se in alcuni musei, sono custodite spade lunghe fino a quasi 2 metri. A differenza della Norimitsu Odachi, le spade Odachi venivano usate sui campi di battaglia durante il periodo Nanboku-cho (1336-1392), che durò per gran parte del XIV secolo. Come annoverano alcune fonti antiche, questa tipologia di spada veniva utilizzata sui campi di battaglia già dal V secolo dopo Cristo. Durante il XIV secolo, le Odachi superavano spesso il metro di lunghezza e venivano usate dalla fanteria contro la cavalleria nemica. Queste spade erano impiegate per ferire le zampe dei cavalli in carica o, ancor di più, per disarcionare il cavaliere e per dargli il colpo di grazia una volta caduto al suolo.

Una spada Nodachi conservata in un mese giapponese

Oltrepassato questo periodo storico, queste lunghe spade caddero in disuso a causa della poca maneggevolezza e del loro peso specifico; inoltre per maneggiare una tale arma, il combattente doveva esercitarsi per moltissimo tempo. Oggi  gli storici ipotizzano che la maggior parte delle Odachi in realtà fossero utilizzate e impiegate come armi ornamentali e portate in battaglia come i vessilli, analogamente a ciò che accadeva Europa occidentale. Portare queste spade sul campo di battaglia, e sfoggiarle agli occhi del nemico, significava evidenziare la potenza della fazione e non solo, serviva anche a sottolineare che i loro fabbri potessero costruire armi simili con facile disinvoltura. Alcune fonti del periodo Edo (1603-1868) raccontano che queste spade erano utilizzate durante le cerimonie, ma anche come offerta alle divinità nei santuari. I fabbri giapponesi erano sicuramente dei forgiatori straordinari, capaci di mostrare la propria abilità costruendo queste lame fuori dal comune, difficili da realizzare a causa delle dimensioni gigantesche e delle caratteristiche meccaniche d'eccellenza. Intorno al 1600, una serie di leggi giapponesi proibì di portare spade più lunghe di una certa misura, motivo per cui le dimensioni di quasi tutte le Odachi dell'epoca furono ridotte; per queste ragioni, quelle giunte fino a noi sono pochissime. La Norimitsu Odachi venne forgiata dal maestro spadaio Osafune Norimitsu nel 1447, e fu destinata al santuario di Kibitsu nella prefettura di Okayama. L'arma venne lasciata lì, arrugginendosi, sino al 1992, quando fu riscoperta da Fujishiro Okisato, che la rese nota al mondo. La Norimitsu Odachi venne certamente commissionata da un nobile abbiente dell'epoca, lo scopo della spada era prettamente cerimoniale. Sicuramente non sapremo mai se questa spada fu portata su qualche campo di battaglia, ma l'unica certezza è che il noto costruttore, Osafune Norimitsu, forgiò con la sua abilità eccelsa la lama più lunga mai esistita in Giappone sino ad oggi.

La probabile Norimitsu Odachi

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