I Carmina Burana
I Carmina Burana, che appartengono al filone medioevale della poesia goliardica, sono circa 300 canti in prevalenza anonimi, scritti in latino, tedesco e francese, tra il 1100 e il 1200.
Furono ritrovati solo all'inizio del 1800 in un monastero, vicino a Monaco di Baviera.
La loro diffusione è da attribuirsi ai Clerici vagantes ("chierici vaganti"), cioè a quegli studenti girovaghi che, nel Basso medioevo, si spostavano in varie parti d'Europa per poter seguire le lezioni presso le università.
Erano definiti "chierici" perché godevano di alcuni privilegi ecclesiastici, ma in realtà conducevano una vita irrequieta e seguivano una condotta morale tanto discutibile da attirarsi le ire degli ambienti ecclesiastici.
La Ruota della fortuna, dal Codex Buranus |
I temi principali dei Carmina Burana (e della poesia goliardica in genere) sono il vino, il gioco e i piaceri dell’amore. I testi, dal contenuto satirico ed umoristico, talvolta spinto, pagano e
anticlericale, ma schietto e spontaneo (tutti in latino eccetto 47,
scritti in alto tedesco) hanno argomento evidentemente molto diverso tra
loro e dimostrano la poliedricità della produzione goliardica.
Emerge chiaramente anche il rifiuto della ricchezza e la sferzante condanna della curia romana, i cui membri erano più dediti alla ricerca del potere che alla professione religiosa.
A livello metrico i canti riprendono le strutture del metro latino ma con una differenza fondamentale: la poesia classica, infatti, era composta con una metrica quantitativa, ossia sull’alternanza di sillabe lunghe e brevi; nei Carmina Burana, invece, compare una metrica ritmica basata sugli accenti (come quella italiana) e anche sulla rima (sconosciuta alla poesia classica).
Una pagina del Codex Latinus Monacensis o Codex Buranus |
Il termine Carmina Burana fu introdotto in occasione della prima pubblicazione del manoscritto, in cui i canti sono contenuti, il Codex Latinus Monacensis o Codex Buranus, che è attualmente custodito nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera.
Alcuni di questi canti furono musicati nel 1937 dal compositore tedesco Carl Orff che ne fece un'importante opera musicale che, soprattutto dopo il secondo conflitto mondiale, è stata conosciuta dal grande pubblico, con alcuni brani che sono stati utilizzati anche in ambito cinematografico.
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