Il Libro di Kells

Il Libro di Kells, conosciuto anche come Grande Evangeliario di San Columba è uno dei più grandi esempi di arte celtica del IX secolo, arrivata fino ai giorni nostri. 
Il volume miniato contiene i Quattro Vangeli in latino, basato sulla Vulgata di San Gerolamo (384 d.C.), mista a letture dalla vecchia traduzione latina; i vangeli sono preceduti da prefazioni, sintesi delle narrazioni dei testi e dalle “tavole dei canoni” o dalle concordanze dei passaggi dei vangeli, compilate nel IV secolo da Eusebio di Cesarea
La storia del Libro di Kells risale all’incirca all’800 d.C.; si può supporre, con una certa sicurezza, che sia stato realizzato da seguaci di San Columba nello Scriptorium del monastero di Iona (Isole Ebridi), dove sorgeva il principale centro missionario dello stesso.
 
Libro custodito al Trinity college, Dublino
Libro di Kells, Trinity College, Dublino

Nell'806 d.C., a seguito delle incursioni vichinghe, fu spostato nel Monastero di Kells, nell’Irlanda centrale, dove i monaci si rifugiarono dopo l’attacco (da qui il manoscritto deriva il suo nome), e lì rimase per circa due secoli, finché non fu rubato nel 1007. La sua copertina presumibilmente dorata e decorata di gemme preziose, come era uso in quei tempi per libri devozionali, fu strappata e i resti gettati in un fosso. Il libro fu poi riscoperto sotto un mucchio di terra, ma soltanto dopo aver subito alcuni danni alle pagine iniziale e finale causati dall’acqua, o presumibilmente in conseguenza allo strappo della copertina dorata. L’opera restò al monastero di Kells fino al 1541, quando la Chiesa Romana lo prese in custodia. Nel 1661 fu riportato in Irlanda e donato dall’Arcivescovo Ussher del Trinity College di Dublino, dove è custodito tuttora, rappresentando l’opera più importante che la biblioteca universitaria possieda.

folio 27r del libro di Kells
I quattro simboli degli Evangelisti (folio 27r)


Il manoscritto rimase a Kells fino al 1654, anno in cui la cavalleria di Oliver Cromwell fu acquartierata nella città e il governatore mandò il libro a Dublino perché fosse al sicuro. Henry Jones, futuro vescovo di Meath, presentò il manoscritto al Trinity College nel 1661, luogo in cui è stato sempre conservato - salvo brevi periodi di esposizione temporanea altrove - dal XVII secolo. L'opera fu esposta al pubblico nella Old Library dal XIX secolo. Nel XVI secolo un certo Gerard Plunkett da Dublino aggiunse, ai margini delle pagine in numeri romani, quelli dei capitoli dei Vangeli, mentre nel 1621 il vescovo di Meath, James Ussher, numerò le pagine. Nel 1849 la regina Vittoria e il Principe Alberto di Sassonia ebbero l'onore di firmare il libro; in realtà avevano firmato un risguardo moderno erroneamente ritenuto una delle pagine originali.

decorazioni del folio 34r
Le incredibili e complesse decorazioni del libro di Kells (folio 34r)

Nel corso dei secoli il libro è stato rilegato più volte. Durante una rilegatura del XVIII secolo, le pagine vennero notevolmente accorciate e piccole parti di alcune illustrazioni andarono perdute. Il libro fu rilegato anche nel 1895, ma tale rilegatura si ruppe in fretta e già alla fine degli anni venti alcuni fogli che si erano staccati, vennero conservati a parte. Nel 1953 l'opera fu rilegata nuovamente in quattro volumi e le pagine che si erano ondulate con il tempo furono con cautela ridistese. Nel 2000, il volume contenente il Vangelo di Marco fu inviato a Canberra, in Australia, per un'esposizione sui manoscritti miniati: si trattava solo della quarta volta che il libro di Kells era inviato all'estero per una mostra. Sfortunatamente, il volume ha risentito di alcuni "danni minori alla pigmentazione", durante il viaggio.

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