Il tesoro ritrovato di Słuszkow

In Polonia centrale esiste un villaggio, Słuszkow, dove nel 1935 venne ritrovato un importante tesoro di epoca medievale: infatti. furono rinvenute nei campi ben 13 mila monete! Il ritrovamento fu estremamente importante, tanto che un archeologo, Adam Kędzierski, negli ultimi mesi ha deciso di scriverci su un libro. Durante le sue ricerche per la scrittura del saggio, ha conosciuto un parroco del posto che ha vagliato ogni informazione e ha comunicato all’archeologo il punto in cui il vecchio tesoro, presumibilmente, era stato trovato. Convinto che ci fosse ancora altro, l'archeologo ha così intrapreso una ricerca col metal detector; ecco così che ha visto la luce un nuovo sfavillante tesoro.

Lo scavo in cui è stato ritrovato il tesoro

Le perlustrazioni fatte da Kędzierski su indicazione del prete, hanno portato l'archeologo in un campo dove, tramite l'uso di un metal detector, ha rinvenuto un'anfora in terracotta a trenta centimetri di profondità nel terreno. Il vaso è stato sottoposto ad una serie di indagini diagnostiche, in cui si è cercato di capire cosa ci fosse all'interno: si è visto che era imballato scrupolosamente, e all'interno erano state collocate tre fasce di stoffa che proteggevano e tenevano bloccato (come normalmente si fa per merci da trasportare per evitare che l’oscillazione del nucleo pesante sfondi il contenitore o che il contenuto stesso sia danneggiato), un cesto pieno di 6500 monete d’argento, alcuni piccoli lingotti e ben quattro anelli d’oro.



Le monete ritrovate nel sacco

L’argento, in epoca medievale, aveva un valore elevato come materiale ed era pertanto considerato un bene rifugio simile all’oro. Il tesoro polacco è costituito da monete d’argento ceche, danesi, ungheresi e tedesche della fine dell’XI – inizi del XII secolo, e in particolare di monete “Radenpfennig”, decorate con croci. Sotto il profilo numismatico, le monete più importanti, in questo mucchio, sono quelle coniate con il nome dell’imperatore germanico Enrico III, quindi databili al 1017-1056. Un notevole valore di documentazione storica è costituito, nel mucchio, dalla presenza di monete battute da Sieciech, signore della corte del duca di Polonia Ladislao I, vissuto tra il 1044 ed il 1102, che consentirà di stabilire una provenienza non lontana del tesoro stesso e di datare l’interramento fra il 1105 e gli anni immediatamente successivi.

Gli anelli ritrovati

Come abbiamo detto, gli anelli rinvenuti sono stati quattro, di cui uno, senza pietra incastonata, presenta iscrizioni in cirillico componenti la frase: "Signore, aiuta la tua serva Maria."

L'iscrizione in cirillico sull'anello

Kędzierski ha avanzato alcune ipotesi che riportiamo testualmente: “Il tesoro potrebbe essere appartenuto a Zbigniew, duca di Polonia. L’anello nuziale con l’iscrizione in cirillico potrebbe essere un regalo di sua nonna, Dobroniega Maria, figlia di Vladimir il Grande, principe di Kiev, e moglie di un principe polacco, Casimiro il Restauratore o dote di un’altra Maria di Kiev, moglie del conte Piotr Włostowic (1080-1153) e sorella minore del prima moglie del duca Boleslas III Bouche-Torso, il fratellastro del duca Zbigniew di cui sopra.
Ovviamente, tutte queste possibili piste vanno vagliate attraverso un attento studio sui reperti rinvenuti.
Il tesoro, probabilmente, faceva parte dello stesso di 13 mila monete trovato negli anni trenta. Ciò ha indotto la comunità archeologica a pensare che in quella zona potesse esserci stata una residenza nobiliare campestre poi smantellata nel corso dei secoli. L'interramento, probabilmente, era un modo sistematico per nascondere beni preziosi, magari all'interno di una zona recintata e protetta. La morte improvvisa di chi aveva sepolto questi beni e, contemporaneamente, di chi ne condivideva la conoscenza della presenza, ne ha consentito la conservazione per 900 anni. Ora gli approfondimenti riguarderanno le informazioni che possono dare, collegati, il tesoro trovato recentemente e quello emerso nel 1935. Altre ricognizioni sul territorio ed indagini storiche consentiranno di avvicinarsi sempre più alla soluzione dell’enigma.

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