Un tesoro trovato per caso

Immaginate di star passeggiando per i sentieri di un bosco, quando all'improvviso vi imbattete in un tesoro! Questo è quello che è successo a degli escursionisti in Abruzzo: siamo in pieno Parco Nazionale d'Abruzzo: mentre gli escursionisti passeggiavano su un sentiero del CAI, Club Alpino Italiano, che porta dalla località di Sant'Angelo a Ripe alle rovine di un castello, il Castel Manfrino, hanno ritrovato ben 209 monete: essendo molto intaccate dagli agenti atmosferici, subito hanno compreso che si trattasse di monete antiche e hanno contattato i carabinieri forestali, che giunti sul posto le hanno contate e prese in carico.

Le monete ritrovate sul sentiero, ossidate dagli agenti atmosferici

Nei giorni successivi i forestali hanno sorvegliato l'area per evitare scavi abusivi ed effettuato altri sopralluoghi: durante uno di questi sopralluoghi sono state ritrovate altre 99 monete, portando il numero totale di pezzi trovati a 308.
I carabinieri forestali hanno informato la Soprintendenza che, da una prima visione dei reperti, ha ritenuto di ipotizzarne la datazione nel periodo che va dall’anno 1000 al 1200 d.C.. Le monete, in lega d’argento e molto rozze nella fattura, se paragonate alla produzione numismatica dell’antica Roma o delle epoche successive, hanno un incredibile valore storico-documentario perché rinvenute lungo l’antico percorso che dalla Valle del Salinello conduceva al Castello.

Una foto che documenta il ritrovo delle altre 99 monete da parte dei carabinieri forestali

Ma a questo punto vale la pena chiederci cosa sia questo castello: Castel Manfrino si trova a 963 metri di altitudine, su uno sperone roccioso a picco sulla sommità dei dirupi che dominano il corso del fiume Salinello al confine tra le province di Ascoli Piceno e Teramo.

I ruderi di Castel Manfrino


Il castello fu eretto per volere di Manfredi di Sicilia su antecedenti costruzioni fortificate per controllare, insieme con la fortezza di Civitella del Tronto, le sole strade che attraversavano le montagne e che collegavano Ascoli Piceno a Teramo, meglio conosciute come i percorsi dell'Abruzzo Ascolano. Durante il XIII secolo, a seguito della scomparsa di Manfredi, il fortino passò in mano a svariati feudatari che si succedettero nel corso dei secoli, fino a quando la struttura non venne abbandonata e divenne rudere.
La presenza di queste monete, risalenti all'epoca sveva, corrobora la leggenda secondo la quale Manfredi abbia nascosto nella gola del fiume Salinello il suo tesoro. Non essendoci prove documentate, non è possibile dimostrare la veridicità di tale leggenda; inoltre è abbastanza probabile che all'interno di un castello, presieduto da dei nobili, fosse presente un certo quantitativo di monete, tanto è vero che nei sondaggi condotti nel castello stesso sono state ritrovate diverse monete.
Ciò non toglie però fascino a questa scoperta casuale nei boschi di montagna abruzzesi, che sembra essere quasi il contesto per un film o un piacevole romanzo di avventura.

I carabinieri forestali espongono le monete ritrovate




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