Historie Medievali feudal Japan: il periodo Sengoku

L'era medievale giapponese è molto più vasta di quella europea: mentre in genere si tende a far terminare il nostro medioevo con la data di riferimento del 1492, ovvero quella della scoperta delle Americhe (link qui se vi interessa saperne di più) da parte di Cristoforo Colombo (link qui ad un nostro articolo), il medioevo giapponese si spinge fin quasi al XVII secolo, periodo in cui inizia il Giappone premoderno. L'arco temporale che va dal 1462 al al 1603 è conosciuto come periodo Sengoku, ed è un momento di grandi sconvolgimenti interni per questo stato.

Dipinto raffigurante una battaglia durante l'epoca Sengoku

Come funzionava il sistema politico giapponese? L'imperatore nominava il generale più forte, chiamato shogun; lo shogun aveva a sua volta una serie di sottoposti, assimilabili al corrispettivo europeo dei vassalli, chiamati daimyō che governavano una porzione di territorio corrispondente ad un vero e proprio feudo.  I feudi erano dei centri di potere autonomi: avevano propri emissari doganali e tributari, un proprio codice di leggi penali, economiche e finanziarie (conosciuti come "codici della Casa") e potevano contare solo su sé stessi per imporsi sui vicini più deboli. 
Con un'organizzazione politica del genere, si capisce subito che lo shogun deve avere l'appoggio dei daimyō per poter governare, e che questi ultimi possono arrivare ad acquisire tanto potere da arrivare a mettere in discussione lo stesso shogunato, con una pratica che i giapponesi chiamano gekokujō (下克上), che letteralmente significa "i subordinati prevaricano i superiori".

Masanori Fukushima, famoso daimyo del XVI secolo

In un contesto del genere, ecco che nel 1467 scoppiò la guerra di Onin, durante la quale le continue rivolte dei Daimyo assestarono duri colpi alle fondamenta del potere amministrativo del Giappone, fino allora detenuto dallo Shogunato Ashikaga. Ogni Daimyo fondò un proprio Stato, in guerra con tutti gli altri, armato con un proprio esercito, formato da migliaia di uomini, spesso contadini reclutati nei propri appezzamenti. Le guerre sempre più cruente e devastatrici aumentavano nel corso degli anni e alla fine del 1550, si arrivò ad avere un numero largamente ridotto dei daimyo ancora al potere, che passò da 300 a meno di 20.
Le lotte intestine sembravano dovessero giungere al termine con le guerre messe in atto da Oda Nobunaga, militare giapponese che riuscì ad unificare gran parte del Giappone; ma il suo assassinio gettò di nuovo l'arcipelago del Sol Levante nel caos: infatti, alla morte di Nobunaga, salì al potere Hideyoshi. Costui non poteva assumersi la guida totale del paese a causa delle proprie umili origini; quindi scelse per sé l'appellativo meno altisonante, ma di egual potere, di "reggente dell'Imperatore" ossia kanpaku. Intorno al 1590 Hideyoshi iniziò le Campagne di Corea, ufficialmente per ampliare l'impero, ma in realtà con lo scopo di indebolire i propri avversari politici impegnandoli in una guerra all'estero. Inizialmente i samurai giapponesi ebbero la meglio, ma quando la Cina cominciò a impegnarsi nel conflitto. il sogno di conquista svanì. Hideyoshi morì e fu formato il Consiglio dei Cinque Reggenti, con lo scopo di consegnare l'impero al suo erede quand'egli sarebbe diventato maggiorenne. Il Consiglio dei Reggenti era in sostanza un senato speciale composto da cinque daimyo, i più potenti, reciproci avversari che non sarebbero mai stati d'accordo tra di loro e che non si sarebbero lasciati manovrare da altri, sia interni che esterni al consiglio. Hideyoshi aveva calcolato bene la nomina dei cinque rappresentanti, ma ne aveva sottovalutato uno: Tokugawa Ieyasu. Dopo mille peripezie, intrighi e colpi di scena, nel giro di due anni, dalla morte di Hideyoshi il Giappone era nuovamente spaccato.

Oda Nobunaga in un ritratto del gesuita Giovanni Nicolao

Tokugawa finì con lo scontrarsi con un altro componente del consiglio: Ishida Mitsunari. Il conflitto culminò con la battaglia di Sekigahara del 1600, in cui Mitsunari venne sconfitto, permettendo così a Tokugawa di cominciare un nuovo shogunato, molto più stabile del periodo precedente e con un Giappone molto più unito. 
Oda Nobunaga, con Tokugawa Ieyasu e Toyotomi Hideyoshi, sono tra gli eroi più famosi del Giappone: vengono infatti appellati come i tre grandi unificatori, che hanno posto fine al Giappone medievale e spianato la strada verso la modernità, che verrà conseguita pienamente solo nel XIX secolo.

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