Le vette dell'arte medievale: la basilica di Sant'Apollinare in Classe

Il primo vescovo di Ravenna, Sant'Apollinare, venne martirizzato presso il porto di Classe. In quel punto, nel nella prima metà del VI secolo, il mecenate bizantino Giuliano Argentario, per volere del vescovo di Ravenna, finanziò la costruzione di una basilica che è arrivata fino a noi, ed è un esempio straordinario di arte paleocristiana famoso in tutto il mondo: la basilica di Sant'Apollinare in Classe.

La facciata della basilica

La basilica è preceduta da un ampio nartece, uno spazio chiuso presente fra la facciata e le navate, tipico delle architetture paleocristiane; la trifora posta in alto alleggerisce la facciata; a sinistra invece, svetta il campanile con la sua caratteristica forma cilindrica, con finestre che alla base sono monofore, per poi divenire, continuando a salire, bifore e trifore, conferendo così leggerezza a tale struttura e donandogli anche una notevole stabilità statica.
Attraversata la soglia, possiamo ammirare l'interno della basilica.

Navata centrale

La basilica è a tre navate con copertura in capriate scoperte, con corpo mediano rialzato e abside poligonale affiancata da due cappelle absidate. Le navate sono separate da due file di dodici colonne con fusti di marmo striato, capitelli a foglie "mosse dal vento" e pulvini, un elemento architettonico a forma di piramide tronca posta sopra il capitello, che hanno una croce scolpita sul lato della navata; le colonne sono collegate da arcate. Al centro della basilica, sul luogo del martirio del santo, è collocato un altare antico. Lungo i muri della basilica sono sistemati numerosi sarcofagi databili dal V all'VIII secolo. Essi danno la possibilità di valutare i cambiamenti di stile che ci sono stati nel corso dei secoli. Dai rilievi di straordinaria plasticità, con figure umane, dei sarcofagi romani, si passa alle simbologie bizantine, quindi alla sempre maggiore astrazione e semplificazione di tali simbologie. Le pareti sono spoglie, eccetto la zona absidale, ricoperta da mosaici, risalenti a epoche diverse.
Il grande capolavoro della basilica è comunque l'abside.

L'abside della basilica

I mosaici mostrati sono pieni di simbolismi: innanzitutto la parte alta dell'abside presenta una croce in un campo stellato con, al centro dei bracci, l'immagine di Cristo; in alto invece, si vede una mano che cala dal cielo. Questi simboli servono ad affermare la natura divina di Gesù, in contrasto con la visione ariana del cristianesimo, molto in voga in quegli anni. In basso invece, abbiamo Apollinare in mezzo al suo gregge.
Nell'arco absidale al centro troviamo un clipeo con il Cristo benedicente, ai lati del quale, stanno i simboli alati degli evangelisti: da sinistra Aquila (Giovanni), Angelo (Matteo), Leone (Marco), Toro (Luca). Nei rinfianchi dell'arco vi sono due palme, che nella letteratura biblica sono emblema del giusto. Sotto si trovano le figure degli arcangeli Michele e Gabriele, con il busto di San Matteo e di un altro santo non chiaramente identificato, di esecuzione più tarda (primo XII secolo).
Negli spazi tra le finestre sono rappresentati quattro vescovi, fondatori delle principali basiliche ravennati: Ursicino, Orso, Severo ed Ecclesio, vestiti in abito sacerdotale e recanti un libro in mano.
Ai lati dell'abside si trovano due pannelli del VII secolo: quello di sinistra, molto rimaneggiato, riproduce l'imperatore bizantino, Costantino IV, mentre conferisce i privilegi per l'autocefalia della Chiesa ravennate a Reparato, inviato dell'arcivescovo Mauro.

Particolare di Sant'Apollinare

Sant'Apollinare in Classe rappresenta una pietra miliare dell'arte paleocristiana di inizio medioevo, una basilica che tutti gli appassionati, almeno una volta nella vita, dovrebbero ammirare.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le acconciature e i capelli nel Medioevo

La scrittura nel medioevo

Il Letto in epoca medievale