La mappa di Piri Reis

Nel 1929, nel famoso Palazzo Topkapi di Istanbul c’era grande fermento, perché stava per essere trasformato in museo. Il 9 di ottobre il teologo tedesco Gustav Adolf Deissmann, che si occupava della catalogazione dei beni custoditi nella biblioteca, si imbatté in una curiosa pergamena, dimenticata tra carte di poco conto: era una splendida mappa, fino ad allora sconosciuta. 
Sebbene fosse solo un frammento dell’originale, la mappa si dimostrò subito di grande interesse, per le molte annotazioni presenti, e per la straordinaria rappresentazione del continente americano, a soli 21 anni dalle spedizioni di Colombo (qui un articolo sulla vita del navigatore genovese, mentre qui trovate l'articolo sulla scoperta dell'America).

La mappa di Piri Reis

La mappa, disegnata su pelle di gazzella, era stata realizzata e firmata dal cartografo turco Hagji Ahmed Muhiddin Piri, conosciuto come Piri Reis, nel 1513 (la mappa è datata all’anno 919, secondo il calendario musulmano). Reis era un ammiraglio della marina turca, esperto cartografo che, secondo quanto scrisse nelle note, utilizzò come fonti più di venti antiche mappe, ed in particolare otto mappe tolemaiche, quattro portoghesi, una araba, e una mappa di Cristoforo Colombo. Le note apposte da Reis forniscono le fonti di informazione, e talvolta alcuni coloriti commenti sui luoghi, come ad esempio: “Questo paese è un rifiuto. Tutto è in rovina e si dice che qui si trovino grandi serpenti. Per questo motivo gli infedeli portoghesi non si sono affacciati su queste rive, che si dice siano anche molto calde”.

Piri Reis

La mappa di Piri Reis è stata, fin dalla sua scoperta, oggetto di molte controversie, sia in ambito accademico che tra profani, in particolare sulle fonti che cita l’ammiraglio. Gli storici non hanno mai trovato la mappa di Colombo, che viene citata a margine: 
"Ma si racconta che un infedele di Genova di nome Colombo abbia scoperto questi paraggi… Le coste e le isole su questa mappa sono tratte dalla mappa di Colombo".
 
La mappa di Piri Reis con i riferimenti oltre le coste dell'Europa
 
Le discussioni più accese sulla mappa vertono sulla rappresentazione di un territorio che sembra essere l’Antartide, scoperto circa 300 anni più tardi da una spedizione russa del 1820. Ma ancora più stupefacente è l’aspetto che Reis attribuisce al continente, raffigurandolo come doveva essere prima che fosse coperto dai ghiacci, oltre 6000 anni fa.
Nel 1965 il professor Charles Hapgood, dell’Università del New Hampshire, pubblicò il libro “Maps of the Ancient Sea Kings”, in cui esponeva la sua teoria sulla mappa di Piri Reis. Hapgood, insieme ai suoi studenti, aveva trovato molte cose inspiegabili per un mappa risalente al 1513: l’uso della “proiezione di Mercatore”, ed ovviamente la presenza di un Antartide non ghiacciato.
In altre parole, una mappa ancora oggi coperta da un alone di mistero che la rende affascinante e oggetto perenne di ricerche.

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