Historie Medievali The life of: il più grande viaggiatore del Medioevo

Non ci stiamo riferendo a Marco Polo, di cui abbiamo già parlato in un articolo passato dedicato al suo libro, ma di un islamico originario dell'odierno Marocco vissuto nel XIV secolo. Quest'uomo, per trent'anni, viaggiò per tutti i continenti allora conosciuti, dall'India alla Cina passando per l'Africa sub-Sahariana e l'Europa. Il suo nome era Ibn Battuta.

Rappresentazione artistica di Ibn Battuta

Nacque a Tangeri nel 1304 da una famiglia di giuristi; si sa poco o nulla della sua vita, le cui informazioni principali sono raccolte nel suo libro di viaggi, chiamato "Rihla", i viaggi per l'appunto.
Ibn compie quattro grandi viaggi nell'arco di trent'anni. 
Il primo lo cominciò a 21 anni, quando nel 1325 partì da Tangeri per il pellegrinaggio rituale alla Mecca. Di quel viaggio scrisse nel Rihla: "Partii solo, senza un amico che mi allietasse con la sua compagnia e senza far parte di una carovana, ma ero spinto da uno spirito risoluto e sottacevo in cuore lo struggente desiderio di visitare quei Nobili Santuari. Così mi decisi ad abbandonare coloro che - donne e uomini - amavo e lasciai il mio paese siccome un uccello s'invola dal nido. I miei genitori erano ancora in vita e soffrii molto a separarmene: sia io che loro ne provammo una gran pena."
Durante questo viaggio si sposò e nell'anno successivo, dopo aver visitato gran parte dell'Africa settentrionale, giunse alla Mecca, per poi visitare Egitto e gran parte del Medioriente. Nel 1327 si diresse verso le odierne Iraq e Iran. 
Il secondo viaggio ebbe inizio nel 1331: andò in Somalia e scese fino alla costa dello Swahili, a sud del Corno d'Africa. Nel 1332 terminò questo primo lungo viaggio con un nuovo pellegrinaggio alla Mecca.
Il terzo viaggio cominciò sempre nel 1332: l'obiettivo era trovare lavoro in India, e per questo si trovò a viaggiare prima in Asia centrale e poi in quella meridionale. Riuscirà ad attraversare il fiume Indo solo nel 1333; lavorerà in penisola indiana come giudice, e qui visiterà il subcontinente indiano arrivando addirittura alle Maldive, dove resterà per nove mesi. Da questo arcipelago si sposterà prima in Sri Lanka e poi nel Sud Est Asiatico, visitando Sumatra, il Vietnam e le Filippine. Nel 1345 arriverà in Cina, dove verrà ricevuto con tutti gli onori dai mercanti musulmani del posto. Sarà il primo scrittore a menzionare la Grande Muraglia cinese, anche se non avrà modo di vederla dal vivo. Nel 1346, dalla Cina, comincerà il suo viaggio di ritorno in Marocco, da cui manca da 21 anni. Ci arriverà nel 1349 venendo a sapere che sua madre era morta pochi mesi prima.

Mappa coi quattro viaggi di Battuta

Il quarto ed ultimo viaggio porterà Battuta nel cuore dell'Africa Sahariana, a sud del Marocco. Dopo aver visitato la Spagna meridionale fra il 1349 ed il 1350, a seguito di una breve visita alla sua città natale, si dirigerà verso sud raggiungendo il Mali e Timbuctu. Scambierà il fiume Niger per il Nilo; nel settembre del 1353 partì per Sigilmassa con un'altra grande carovana che trasportava 600 schiave, e arrivò in Marocco agli inizi del 1354. Morirà a Fes, città del Marocco poco lontana da Tangeri, 15 anni più tardi, nel 1369.
Ibn Battuta, nel corso della sua vita, ha percorso oltre 125 mila chilometri e conosciuto più di 1500 persone, tutte descritte nel suo libro di viaggi. Un record assolutamente invidiabile anche ai giorni nostri, in cui girare il mondo è ormai estremamente usuale.

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