Il libro di Kells

Nell'800 dopo cristo dei monaci irlandesi crearono un autentico capolavoro, tanto da essere stato considerato dagli studiosi una delle più grandi opere d'arte di quel secolo: stiamo parlando del libro di Kells. Si tratta di un libro miniato che contiene i quattro vangeli in latino, accompagnato da note introduttive ed esplicative, con numerose illustrazioni e miniature riccamente decorate. Attualmente è conservato presso la biblioteca del Trinity College di Dublino.

Una pagina del libro di Kells

Fa parte di un gruppo di manoscritti prodotti fra il VI ed il IX secolo, dove il libro di Kells è il massimo esponente; questi sono caratterizzati da lettere decorate nelle pagine introduttive di ogni singolo vangelo, come si può vedere nell'immagine che segue.

Pagina introduttiva del vangelo di Matteo

Scritto nella località di Kells, dove il libro fu conservato per buona parte del medioevo, venne razziato dai vichinghi dopo l'anno 1000 a causa della sua preziosa rilegatura. Ritrovato sotto un cumulo di terra privo della suddetta rilegatura, strappata dai razziatori, si sa che era possibile ammirarlo, nel XII secolo, a Kildare, un paese vicino Kells. Per motivi di sicurezza, nel XVII secolo, il libro fu mandato a Dublino, custodito presso il Trinity College dove tutt'oggi ancora si trova.
Oggi il libro consta di 340 carte, o folia, la maggior parte delle quali è parte di più ampi fogli, i bifolia, piegati in due e raccolti e cuciti assieme in fascicoli. Alcuni fogli sono inseriti nei fascicoli singolarmente. Si ritiene che circa 30 carte siano andate perdute; quelle superstiti sono raccolte in 38 fascicoli, comprendenti dai quattro ai dodici fogli; i fogli con le decorazioni più importanti sono spesso fogli a sé stanti; in alcune pagine sono ancora visibili le linee tracciate per guidare l'amanuense nella scrittura. La pergamena è di alta qualità, sebbene lo spessore delle singole pagine sia molto diseguale: alcune sono tanto spesse da essere come cuoio, altre così sottili da apparire traslucide.
Il furto dell'XI secolo ha fatto perdere parte del vangelo di Giovanni, mentre gli altri tre vangeli risultano completi.

Breves causae ad introduzione del Vangelo di Luca

Interessante la presenza di Breves causae e di Argumenta: le Breves causae sono i sommari della traduzione della traduzione latina dei Vangeli fatta fra il II ed il IV secolo, e sono divise in capitoli, che, come i numeri delle tavole canoniche, non furono mai inseriti nel testo dei Vangeli. Tale inserimento in ogni caso appare problematico, dal momento che la numerazione faceva riferimento alle vecchie traduzioni della Bibbia, che sarebbe stato difficile armonizzare con il testo della Vulgata. Gli Argumenta sono collezioni di leggende attorno agli Evangelisti.
La decorazione del libro combina dettagli estremamente intricati con composizioni audaci e energiche.

Dettaglio miniato rappresentante le tentazioni di Gesù

Il testo è accompagnato da miniature complesse a pagina piena e da altre più piccole che decorano o illustrano il testo stesso, disposte in differenti posizioni e rappresentanti varie forme; la tavolozza dei colori usati è ampia: porpora, lilla, rosso, rosa, verde e giallo sono quelli usati più spesso, in contrasto con altri prodotti insulari, come il libro di Durrow, che utilizza solo quattro colori. Come accade di frequente con i libri insulari, il manoscritto è privo di foglie d'oro e di argento; i pigmenti impiegati sarebbero stati importati dall'area mediterranea, e, nel caso del blu di lapislazzuli, dall'Afghanistan nord-orientale.
L'apparato di miniature è di gran lunga più ricco che in ogni altro evangeliario insulare; attualmente sono dieci le pagine occupate esclusivamente da miniature, mentre 13 pagine recano un testo riccamente decorato, e tra queste vi sono gli incipit dei vangeli; altre pagine sono parzialmente decorate, e anche la maggior parte delle tavole canoniche recano un'estesa ornamentazione pittorica, mentre altre decorazioni più piccole sono sparse per tutto il testo; solo due pagine non sono decorate. È probabile però che in origine la decorazione fosse ancora più sontuosa, e che altre pagine decorate siano andate perse nel corso dei secoli.

Una delle pagine riccamente decorate

Il libro è così affascinante da aver avuto successo anche nella cultura di massa: secondo Umberto Eco esso è stato ispirazione per lo scrittore James Joice; inoltre nel 2009 all'opera è stato dedicato il lungometraggio animato The Secret of Kells, vincitore di numerosi premi internazionali e candidato all'Oscar 2010 come miglior film d'animazione. 
Come si può vedere, siamo dinnanzi a un altro capolavoro artistico, tecnico e letterario medievale che ha ispirato la cultura occidentale fino ai giorni nostri. 

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