Great battles of Historie Medievali: la battaglia di al-Buqaia
Nella battaglia di al-Buqaia combattuta nel 1163 nei pressi del Krak des Chevaliers, o Ḥiṣn al-Akrād, i Crociati e i loro alleati ottennero una delle rare nette vittorie su Norandino, l'atabeg di Aleppo e Damasco.
Forti contingenti di nuovi combattenti crociati, con Boemondo III di Antiochia, Raimondo III di Tripoli e Joscelin III di Edessa, rafforzati da un consistente corpo di guerrieri-pellegrini appena arrivati dalla Francia con Ugo VIII di Lusignano, con il supporto del bizantino di origine ungherese Costantino Colomanno e T'oros II, principe armeno della Piccola Cilicia, assaltarono le truppe di Norandino, che fu costretto a una precipitosa fuga per mettersi in salvo.
Per le forze cristiane, questa vittoria procurò solo una breve tregua dalla pressante offensiva musulmana.
Ma veniamo all'analisi della battaglia vera e propria.
Mentre Shirkuh portava avanti la campagna in Egitto, Norandino iniziò un'offensiva nei territori siro-libanesi attuali.
Seguendo la politica dei latini, Re Amalrico intervenne con un esercito per sostenere i suoi vassalli del nord: Boemondo III d'Antiochia e Raimondo III di Tripoli. Per puro caso, un folto gruppo di pellegrini francesi guidati da Ugo VIII di Lusignano e Goffredo "Martel", fratello di Guglielmo VI d'Angoulême, si unirono al Re di Gerusalemme. Inoltre Costantino Colomanno, il governatore bizantino della Cilicia, portò i suoi guerrieri greci per assistere i crociati. Norandino non poteva competere con una così formidabile combinazione di nemici e, sorpreso dall'irrompere improvviso nel suo stesso accampamento dei nemici, subì una pesante sconfitta. Sia i musulmani, sia gli ifranj rimasero colpiti dalle qualità di combattenti dei soldati bizantini. L'esito negativo di al-Buqaia, che traslitterava alla meglio il toponimo al-Beqāʿ, ebbe come solo risultato di rendere Norandino ancor più desideroso di vendetta.
Come conseguenza di questa vittoria Amalrico, credendo sicuro il fronte settentrionale, portò il suo esercito in Egitto ritrovandosi in uno scontro a tre tra ifranj, Shīrkūh e Shāwar; con quest'ultimo che tentava di barcamenarsi alla meglio per mantenere l'indipendenza dell'Imamato fatimide.
Amalrico costrinse Shirkuh a ritirarsi dall'Egitto nel 1164, ma dovette a sua volta rapidamente abbandonare l'Egitto alla notizia di grandi disastri, provocati da gravi terremoti nel nord.
Commenti
Posta un commento