Historie Medievali the life of: Avicenna

Il 22 agosto 980 nasce Avicenna, medico, filosofo, matematico, logico e fisico persiano. Da molti è considerato il padre della medicina moderna.

Avicenna

Ibn Sinā, alias Abū ʿAlī al-Ḥusayn ibn ʿAbd Allāh ibn Sīnā o Pur-Sina, più noto in occidente come Avicenna, nacque ad Afshana, vicino a Bukhara (attuale Uzbekistan). Il padre era un esattore delle tasse e la famiglia si trasferì poco dopo la nascita del fratello minore a Bukhara, allora una delle città principali del mondo musulmano e famosa per la sua antica cultura, ben precedente alla conquista arabo-islamica dell’Asia centrale. Avicenna fu presto affidato alla cura di un insegnante privato e la sua precocità destò la meraviglia di tutto il vicinato; mostrò un’eccezionale condotta intellettuale, fu un bambino prodigio che imparò a memoria il Corano all’età di 10 anni e aveva anche una grande abilità nella poesia araba. Da un erbivendolo imparò l’aritmetica e cominciò a memorizzare molte cose grazie a un erudito errante che si guadagnava da vivere curando i malati e insegnando ai giovani. 
Affascinato dai problemi della metafisica ed in particolare dai lavori di Aristotele, per circa un anno e mezzo si dedicò anche alla filosofia, incontrando in questa disciplina gli ostacoli maggiori. Si dedicò alla medicina all’età di 16 anni e non solo imparò la teoria medica, ma dall’assistenza gratuita ai malati scoprì, secondo i suoi assistiti, nuovi metodi di cura. L’adolescente raggiunse lo status di medico all’età di 18 anni. 
 
Pagina di un’edizione del canone della medicina di Avicenna del 1597

La sua opera più celebre, Il canone della medicina, è rimasto una fonte medica attendibile per secoli e ha fatto sì che oggi Avicenna sia da molti considerato il padre della medicina moderna. Il canone è anche conosciuto come Qānūn, derivante dal greco e che significa parimenti Legge, sia in arabo sia in persiano. Quest’opera, che ha fissato gli standard per la medicina in Europa per i secoli seguenti, rappresenta l’opera più importante scritta da Avicenna. I principi descritti dieci secoli fa in questo libro sono ancora insegnati in varie università, tra cui UCLA e Yale, come parte della storia della medicina. Il libro è noto per la sua introduzione alla sperimentazione sistematica applicata agli studi di fisiologia, la scoperta delle malattie contagiose e di quelle trasmesse tramite i rapporti sessuali, l’introduzione della quarantena, la medicina sperimentale, l’utilizzo dei test clinici, gli studi neuropsichiatrici, l’analisi dei fattori di rischio, l’intuizione della presenza di sindromi associate a specifiche malattie, l’ipotesi della presenza di microrganismi.

Tomba di Avicenna ad Hamedan in Iran

Avicenna nel suo libro non si fermò alla descrizione dei sintomi, ma incluse anche la classificazione delle malattie e delle possibili cause, oltre alla sperimentazione di nuovi medicamenti e rimedi, che sono considerati le basi della moderna farmacologia. Inoltre si soffermò sulle condizioni e sulle misure igieniche e sulla loro incidenza. Il libro include anche una trattazione anatomica. Tra gli studi più all’avanguardia, comparvero le asserzioni della contagiosità della tubercolosi, gli studi anatomici dell’occhio umano, le complicazioni indotte dal diabete. Avicenna presentò, all’interno del libro, anche la sua teoria degli umori e temperamenti, raggruppando in quattro grandi categorie i tipi umani, relazionati per caratteristiche psicofisiche.
Avicenna morì nel 1037 ma, a distanza di un millennio, la sua eredità è ancora viva più che mai.

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