Historie Medievali Feudal Japan: La società feudale giapponese nel periodo Edo

Come abbiamo detto più volte il periodo medievale giapponese è stato molto più lungo rispetto a quello europeo: infatti, mentre noi convenzionalmente poniamo il termine del nostro medioevo e l'inizio dell'età moderna in genere nel 1492, per la fine del periodo medievale del paese del Sol Levante possiamo spingerci fino al XVII secolo. Ma negli ultimi periodi di questo lungo medioevo, e quindi nel periodo Edo, come si era strutturata la società? Scopriamolo insieme.

Incisione di Ozawa Nankoku illustrante le classi della società giapponese

L'obiettivo era quello di mantenere rigida la differenza fra classi, non ci poteva essere mobilità sociale, e quindi aspirare ad un miglioramento delle condizioni di vita delle classi meno abbienti. La rigida ed immutabile gerarchia era figlia di ideali confuciani, e nel XVII secolo così aveva configurato la piramide sociale del Giappone.

L'Imperatore (天皇 tennō, trad. "sovrano celeste")

Al vertice della piramide c'era l'imperatore, che concedeva il potere di regnare sul Giappone agli Shogun. Nel corso della storia medievale del Giappone, nel suo rapporto con lo shogunato, l'imperatore avrà un peso politico e di potere temporale variabile; ad ogni modo troviamo questa figura fissa al vertice della piramide sociale.

L'imperatore Go Mizuno che darà inizio al periodo Edo 

Al di sotto del sovrano celeste troviamo i Daimyo, signori dalla carica feudale più importante e presenti dal XII fino al XIX secolo; fra essi si eleggeva lo Shogun, capo della elite militare che per secoli governerà l'intero Giappone. Durante il periodo Edo, lo shogun è soprattutto un capo militare.

Al di sotto di quest'alta classe dirigente abbiamo le quattro classi sociali che devono seguire regole di comportamento ben precise; regole che vanno dalle imposizioni fiscali all'abbigliamento, dall'economia allo stile di vita. Vediamo insieme le quattro classi.

I Samurai ()

Sono la casta guerriera della società giapponese, riconoscibile dal fatto che, nel corso del XVII secolo, portassero due spade. Alle altre caste non era concesso portare spade, e questo divenne l'elemento distintivo della casta. Erano i servitori dei Daimyo e dello Shogun. Possedevano il diritto di uccidere chiunque li disonorasse ( Kiri sute gomen, 斬り捨て御免 o 切り捨て御免 - trad. "autorizzazione a tagliare e abbandonare" ), ma era un diritto da usare con attenzione, in quanto un suo abuso comportava il seppuku per il samurai responsabile. Durante il periodo Edo molti persero le loro terre, finendo costretti a unirsi alle classi borghesi dei chonin, che vedremo più avanti; mentre altri divennero samurai senza padroni, i famosi ronin.

Un samurai


I contadini

Erano coloro deputati alla produzione del cibo, e a tal punto erano obbligati a risiedere nei villaggi. Per questa ragione i legami sociali erano rafforzati con periodiche feste che si svolgevano nel corso dell'anno. Questo porta a una sostanziale chiusura nei confronti degli stranieri e una forte pressione sociale affinché tutti i membri si conformassero alla vita rurale. I contadini possedevano diritto di proprietà sui terreni, ma parte del raccolto doveva essere dato al Daimyo locale, che così lo sfruttava sia per stipendiare i samurai al suo servizio che per pagare le spese legate all'amministrazione del territorio. I contadini erano molto legati alla loro terra, e più il raccolto prodotto era abbondante, più essi erano tenuti in considerazione nell'ambito della comunità. Infatti alcuni contadini, per via della grande quantità di terra posseduta, erano diventati anche molto ricchi!

Alcuni contadini

La cooperazione nel villaggio permetteva di superare pericoli, difficoltà e carestie; quindi il sistema dei villaggi divenne un pilastro portante della società giapponese medievale.

I Chōnin (町人 Trad."cittadino")

Assimilabili alla borghesia europea, questa era la classe degli artigiani e dei mercanti; essa viveva in città ed era nata in questo periodo grazie alla prosperità raggiunta dal Giappone alla fine dei tumultuosi periodi passati. Considerati all'ultimo gradino della scala sociale, mal visti, riusciranno ad avere una fioritura economica e di benessere non indifferente a spese dei samurai e dei daimyo che, spesso e volentieri, arrivavano ad indebitarsi con loro. L'arricchimento avveniva perché essi scambiavano beni terrieri naturali come il riso col denaro contante. Sarà questa classe sociale a fare i progressi più importanti nella scienza, nella tecnica e nell'ammodernamento dell'artigianato.

Dei mercanti del pesce

I fuori casta

Vi avevamo parlato di quattro classi sociali, ed ecco qui l'ultima: al di sotto della scala delle caste infatti c'erano loro, gli emarginati; coloro che secondo la religione scintoista facevano attività impure e quindi da evitare, per quanto possibile. Essi si dividevano in eta (穢多) e hinin (非人); mentre i primi erano macellai, conciatori e becchini, i secondi invece si occupavano della guardia cittadina, di fare gli spazzini o i boia. Per far capire come fossero visti questi mestieri, basti pensare che di queste categorie facevano parte pure mendicanti, artisti di strada e prostitute. Eta infatti ha il significato di sporco, mentre hinin significa addirittura non umano.

Un Hinin che chiede l'elemosina


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