Great battles of Historie Medievali: l'assedio di Tripoli

L'assedio di Tripoli, che si estese dal 1102 al 1109, si configura come uno degli episodi più protratti e intricati delle prime Crociate. Benché l'attenzione spesso si concentri sulla fase conclusiva del 1109, la fase iniziale, avviatasi nel 1102, fu un periodo cruciale di preparazione, scaramucce e consolidamento delle posizioni, fondamenta indispensabili per la successiva caduta della città e l'instaurazione della Contea di Tripoli.


Gli stati corciati, nel 1102, subito dopo la prima Crociata


Dopo il successo della Prima Crociata e la presa di Gerusalemme nel 1099, i crociati intrapresero l'espansione e la stabilizzazione dei loro nuovi possedimenti nel Levante. Le città costiere assumevano un'importanza strategica capitale per assicurare i collegamenti con l'Europa e per il controllo delle rotte commerciali. Tripoli, all'epoca una città portuale fiorente e opulenta sotto il dominio dei Banu Ammar, una dinastia sciita locale, rappresentava un obiettivo primario. La sua ubicazione geografica, incastonata tra il Principato di Antiochia e il Regno di Gerusalemme, la rendeva un baluardo imprescindibile per il controllo della costa levantina. A differenza di altre città che cedettero più rapidamente, Tripoli dimostrò una notevole resilienza. La sua popolazione, eterogenea e composta da musulmani, cristiani ed ebrei, era coesa e ben difesa. Inoltre, i Banu Ammar avevano saputo mantenere un'abilità diplomatica che consentiva loro di destreggiarsi tra le varie potenze regionali, inclusi i Fatimidi d'Egitto, che occasionalmente fornivano supporto.


Monte Pellegrino o Qala'at Saint-Gilles


La fase iniziale dell'assedio di Tripoli è intrinsecamente legata alla figura di Raimondo IV di Tolosa, uno dei leader preminenti della Prima Crociata. Dopo aver partecipato alla presa di Gerusalemme, Raimondo, spinto dal desiderio di creare un proprio dominio nel Levante, rivolse la sua attenzione verso Tripoli. Nel 1102, sostenuto da un contingente di crociati e da una flotta genovese, diede inizio all'assedio. Consapevole della difficoltà di espugnare la città con un assalto diretto, Raimondo adottò una strategia a lungo termine, edificando una fortezza su una collina che dominava Tripoli, il Monte Pellegrino (oggi conosciuto come Qala'at Saint-Gilles). Questa roccaforte, cruciale per il controllo delle vie di accesso alla città e per il blocco dei rifornimenti via terra, divenne il fulcro della presenza crociata e il punto di partenza per le future operazioni. La costruzione di Monte Pellegrino si rivelò un'impresa ardua, ostacolata dalle continue sortite delle forze di Tripoli. Ciononostante, la tenacia di Raimondo e l'arguzia degli ingegneri crociati permisero il completamento della fortezza, che si erse a simbolo della determinazione crociata.
Il periodo tra il 1103 e il 1105 fu caratterizzato da una serie di schermaglie, tentativi di sortita da parte degli assediati e scarsi progressi da parte dei crociati. Tripoli, grazie alla sua posizione e alla sua capacità di ricevere rinforzi via mare, riusciva a resistere efficacemente. Raimondo di Tolosa, tuttavia, continuava a ricevere rinforzi dall'Europa, inclusi pellegrini e nuove flotte. La sua presenza e la sua reputazione attirarono altri cavalieri e soldati, rafforzando la sua posizione. Tuttavia, la sua morte nel 1105 rappresentò un duro colpo per le operazioni crociate. Sebbene la sua scomparsa potesse apparire un vantaggio per gli assediati, i suoi successori, in particolare Guglielmo Giordano e poi Bertrando di Tolosa, proseguirono la sua opera, conducendo l'assedio con determinazione.


Bertrando di Tolosa riceve la sottomissione del qadi Fakhr al-mulk ibn-Ammar dopo la presa di Tripoli


La fase iniziale dell'assedio di Tripoli, dal 1102 in poi, evidenzia una strategia crociata che non mirava all'assalto immediato, ma a un logoramento progressivo del nemico e alla creazione di infrastrutture difensive. La costruzione di Monte Pellegrino fu decisiva, non solo come base operativa ma anche come deterrente, limitando la libertà di movimento degli assediati. La durata dell'assedio, sette anni in totale, testimonia la complessità delle operazioni e la capacità di resistenza di Tripoli. Fu solo con l'arrivo di rinforzi significativi e una maggiore coordinazione tra le forze crociate, in particolare sotto la guida di Bertrando di Tolosa e con il supporto del re Baldovino I di Gerusalemme, che la città cadde nel 1109. In definitiva, l'assedio di Tripoli del 1102 non fu un evento isolato, ma l'inizio di una campagna lunga e ardua. Esso rappresenta un esempio della tenacia crociata e della complessità delle dinamiche militari e politiche nel Levante del XII secolo, gettando le basi per la creazione di uno dei più importanti stati crociati: la Contea di Tripoli.

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