Le vette dell'arte medievale: il sacello di San Vittore in ciel 'doro

Uno dei grandi capolavori dell'arte paleocristiana, nato a cavallo tra il tramonto dell'Impero Romano d'Occidente e l'inizio del regno Ostrogoto, è una cappella che oggi appartiene al complesso della basilica di Sant'Ambrogio a Milano, all'epoca capitale imperiale, e che è giunto letteralmente intatto fino a noi. 

La cappella di San Vittore in ciel d'oro

La cappella, consacrata nel V secolo dopo Cristo, ospita le spoglie di San Vittore il moro. Si tratta di un ambiente quadrato sormontato da una cupola ed è totalmente decorato con mosaici a pasta vitrea blu e dorati; in particolare, la cupola raffigura un cielo dorato dove, da un medaglione al centro, spicca l'immagine di San Vittore. Questo ritratto è posto in corrispondenza del sepolcro con le spoglie del santo. L'immagine del santo è circondata da una ghirlanda trionfale di spighe, che rappresentano l'estate, e frutti, che invece rappresentano l'autunno, intrecciati, simboli pagani del succedersi delle stagioni e quindi dell'eternità. Vittore è raffigurato all'interno, barbuto e vestito con la toga (ricordiamo che l'influsso romano sull'Italia è ancora presente e vivo, nonostante l'impero sia ormai crollato), mentre viene coronato come martire da Dio, con in una mano una croce d'oro incisa e nell'altra un libro aperto con scritto il suo nome, "VICTOR". Di fianco si erge un'altra croce dorata con un'epigrafe incisa.

Particolare dell'immagine di San Vittore

Sui pennacchi laterali su cui si appoggia la cupola, invece, possiamo notare i simboli dei quattro evangelisti contornati da spire vegetali.
Se spostiamo la nostra attenzione sulle pareti invece, notiamo che i mosaici creano un fondo blu su cui spiccano figure dei santi Protasio e Gervasio, dei vescovi milanesi Ambrogio e Materno, e dei martiri Nabore e Felice.

Raffigurazione di Sant'Ambrogio

Questa cappella è una testimonianza di un mondo che sta vivendo un cambio di era, che sta passando gradualmente dall'età classica a quella medievale. E' la testimonianza di un passaggio graduale, lento, letteralmente impercettibile per gli abitanti del tempo, e che subirà uno stravolgimento traumatico solo con le guerre gotiche, che avverranno solamente decenni più tardi.
Una testimonianza di come il mondo occidentale si stava avviando lentamente dall'età classica al medioevo.

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