Il medioevo di Novgorod nei suoi scavi archeologici

Quando parliamo di medioevo, ci tornano subito in mente i luoghi della nostra Europa odierna: pensiamo ai cavalieri e ai re che hanno culminato nell'era di mezzo; ma se ci soffermiamo a pensare soltanto un attimo a come doveva essere il medioevo al di fuori dell'Europa occidentale, possiamo prendere, come caso di studio, una città nell' odierna Russia, di nome Novgorod. I suoi scavi archeologici hanno dato alla luce una serie di reperti che ben ci descrivono quel mondo passato. La città di Novgorod, in epoca medievale, fu la più importante repubblica del nord della Russia e della regione della Ruthenia. Il modello di governo, a quel tempo, era diverso dal resto dell'Europa occidentale: il principe esercitava il potere militare, e poteva esercitare il potere giudiziario soltanto se affiancato dal sindaco, eletto dal concilio dei nobili boiari, cioè dal parlamento composto da tutti i cittadini liberi (maschi e donne), ben diverso da ciò che succedeva nella nostra area geografica europea.

Novgorod medievale

Nel 1932 iniziarono gli scavi archeologici: ci furono 70 campagne di scavo nel solo periodo estivo, che portarono alla luce elementi che ricostruirono la vita di questo popolo. Gli scavi infatti, portarono alla luce straordinari racconti di vita quotidiana della città, dai bambini fino a uomini adulti venne ricostruita la vita quotidiana di uno slavo del tempo. I documenti sono pervenuti fino a noi grazie ad uno strato di argilla, presente sotto la città odierna, che impedisce il normale drenaggio dell'acqua nel sottosuolo, preservando i manufatti dall'umidità e dalla degradazione per l'assenza di ossigeno.Vennero ritrovati oggetti di uso quotidiano come contenitori, calzature in cuoio, foderi di coltelli e più di mille giocattoli in pelle e in legno.

Foderi di coltelli XII-XIV secolo
La città di Novgorod, nel suo massimo splendore, doveva contare circa 10.000 abitanti, possiamo dedurlo attraverso gli scavi archeologici che hanno tirato fuori numerose case in legno e strade, anch'esse con basamento di legno, ricostruite numerose volte, visto il variegato numero di strati lignei, intercalati al terreno, rinvenuto durante gli scavi.

Pettini in legno del X-XIV secolo

Ciò che rende unico queste campagne di scavi sono i ritrovamenti di ben 915 documenti scritti su corteccia di betulla, attribuiti al periodo che va dalla metà dell'XI secolo al XV secolo. Questa scoperta ci fa capire che la scrittura era divulgata e diffusa tra tutte le classi sociali. L'uso della corteccia di betulla era molto frequente in quelle aree dove la scrittura veniva incisa con appositi attrezzi appuntiti. 

Stilo per scrivere su betulla XIII secolo
Tra i frammenti di questi testi si trovano documenti fiscali, testamenti, lezioni scolastiche, incantesimi, preghiere, proposte di matrimonio, nomi e generalità di persone provenienti da villaggi vicini, commenti politici e quant'altro. Uno dei frammenti più notevoli, più precisamente il n°377, è una proposta di matrimonio di un uomo, chiamato Mikita, alla sua amata Anna: "Sposami, io ti voglio e tu mi vuoi, e la testimonianza di questo è Ignat Moiseev".  Altri documenti sono quelli degli scolari che riempivano i fogli di corteccia con numerose lettere dell'alfabeto e con brevi testi.

Scrittura su betulla
Un altro stupendo ritrovamento è il documento di un bambino di nome Onfim, dell'età di 6-7 anni, che ci ha lasciato il suo nome accanto al disegno di un guerriero vittorioso a cavallo, con la cui lancia trafigge il suo nemico, mentre con l'altra mano rotea la sua spada.


Il disegno di Onfim - XIII secolo
I frammenti ritrovati forniscono uno sguardo dolce e delizioso sulla vita di tutti i giorni di uomini e bambini medievali, ed è assolutamente bello immaginare che un tempo i nostri avi vivevano avendo le stesse nostre esigenze odierne. Non solo: noi viviamo, nel XXI secolo, sotto certi punti di vista, una vita simile alla loro nonostante, sotto molti aspetti, cerchiamo ancora di capirli.
Un adulto e un bambino che salutano -  XIII secolo

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