Il diavolo nel Medioevo

L'aspetto spirituale, nel Medioevo, era molto sentito, tanto da risultare fondamentale! Dio era una presenza concreta e, insieme a lui, anche il demonio lo era, tanto che il mondo era visto come il campo di battaglia fra bene e male. 

Lucifero come venne dipinto da Giotto

Ma come ci si immaginava il demonio? C'è da dire che gli uomini di chiesa affermavano che i demoni non avessero forma fisica, ma fossero spiriti maligni che, per tentare le loro vittime, assumevano aspetti ingannevoli e spesso seducenti. Dato che nell'epoca medievale si educavano le persone non attraverso le scritture ma mediante le immagini, il demonio veniva dipinto come un essere mostruoso al fine di spaventare e dissuadere chiunque fosse orientato a peccare. Ecco dunque che si ha un'immagine priva di bellezza, armonia e struttura, a indicare la distorsione della natura ideale degli angeli e degli uomini. A partire dall’XI secolo divennero abituali gli elementi bestiali come la coda, le orecchie di animale, la barba da capro, gli artigli, le corna e spesso le ali: all'inizio del Medioevo queste ultime erano in genere piumate come quelle degli uccelli o degli angeli, mentre dal XII secolo diventarono comuni le ali da pipistrello.

In questo affresco del XIV secolo è possibile notare il demonio con ali di pipistrello

Nonostante i tentativi del clero di scoraggiare l'adorazione del maligno, c'erano comunque persone che tentavano di siglare patti col demonio: come mai? Di solito, l'esigenza di siglare un patto col diavolo nasceva dalla necessità di acquisire potere e conoscenza ad ogni costo. Uno dei primi documenti che narrano di tale tipologia di patto risale al X secolo: la monaca e poeta Roswitha di Gandersheim scrisse in quel periodo (attingendo a una tradizione di origine greca) la storia del diacono Teofilo, un ex vescovo caduto in disgrazia che vendette l'anima al diavolo in cambio di potere; l'uomo, in un secondo momento, si pentì e, invocando la vergine, riuscì a sciogliere il patto siglato col diavolo.

Miniatura illustrante un patto col demonio

Il diavolo inoltre era, ed è visto tutt'ora, come colui che infliggeva castighi: basti pensare alla Divina Commedia di Dante, dove nei trentatré canti dell'inferno possiamo vedere le pene inflitte alle anime dannate. Sotto questo punto di vista, il demonio è strumento per far scontare le pene ai peccatori, a prescindere dalla posizione sociale occupata in vita. C'è da dire che molte persone (stregoni e streghe) che si mettevano al servizio dei demoni, tanto che la stessa Chiesa dedicherà tutta la prefazione del Malleus Maleficarum, il libro dedicato all'inquisizione, ai servitori del maligno. 

Ma da dove nasce la figura del demonio medievale? Al tramonto delle religioni pagane, alla fine dell'Impero Romano, gli spiriti pagani che venivano invocati vennero fusi con la figura del diavolo biblico: basti pensare che lo stesso tridente di Nettuno, il dio dei mari per gli antichi romani, divenne il forcone del demonio, in un riuso delle religioni passate ed in un tentativo di screditarle, al fine di dare esaltazione al crescente movimento cristiano.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le acconciature e i capelli nel Medioevo

La scrittura nel medioevo

Il Letto in epoca medievale