San Vincenzo al Volturno: la Pompei dell'alto Medioevo

Castel San Vincenzo è la località molisana più importante del Parco nazionale d'Abruzzo. Situata ai piedi del massiccio delle Mainarde, il borgo si affaccia su un bellissimo lago artificiale, creato alla fine degli anni '50 per finalità idroelettriche.

Basilica di San Vincenzo al Volturno

Ma oltre alle bellezze paesaggistiche, Castel San Vincenzo presenta un vero gioiello dal grande valore storico-artistico. Si tratta dell'Abbazia di San Vincenzo al Volturno, tra i più importanti siti archeologici di epoca carolingia. Secondo il Chronicon Vulturnense, un codice miniato redatto nel 1130 da un monaco di nome Giovanni, la sua fondazione avvenne nell'VIII secolo ad opera di tre nobili beneventani, Paldo e i suoi cugini, Taso e Tato, alla ricerca di un luogo dove vivere un'esperienza ascetica. Lo trovarono alle sorgenti del fiume Volturno, in un'area disabitata ma circondata da vegetazione rigogliosa. Fu l'abate di Farfa che spinse i tre giovani a istituire un monastero nel luogo. Sorta quasi dal nulla, la piccola chiesa conobbe uno sviluppo inarrestabile.

L'abate Epifanio

Grazie al sostegno di Carlo Magno, durante il IX secolo, il complesso conobbe una straordinaria fioritura e divenne una vera città monastica sotto gli abati Giosué ed Epifanio: all'interno del complesso si trovavano nove chiese, tra cui spiccava la Basilica Maior, una delle abbazie più grandi d'Europa. Nell'881, però, il monastero venne incendiato da un'incursione saracena: fu l'inizio del lento declino. Tra la fine del X e la metà dell'XI secolo, il complesso venne ricostruito in stile protoromanico sulla sponda opposta del fiume, ma in tempi recenti venne ulteriormente danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Fu il monaco cassinese Angelo Pantoni a portare avanti un accurato restauro, ricostruendo ex-novo gli antichi ambienti.

 
Scavi di San Vincenzo: la basilica di San Vincenzo Maggiore

Il luogo è protetto da antiche mura fortificate di origine medievale. Nel complesso dell'Abbazia Nuova, spiccano la Cripta di Giosuè e interessanti decorazioni pittoriche. Ma la parte più interessante è costituita dallo scavo archeologico che corrisponderebbe al cenobio originario, fondato nell'VIII secolo dai tre giovani beneventani. Nell'antico complesso si trovano ancora tracce di mura e un colonnato con arcate dell’insediamento romano. L'edificio più grande è la Basilica di San Vincenzo Maggiore con la Cappella di Santa Restituta. L'area archeologica di San Vincenzo Minore comprende la splendida Cripta di Epifanio, con pianta a croce greca, coperta da una volta a botte. La cripta ospita splendidi affreschi ben conservati; si tratta di uno dei cicli pittorici più importanti dell'alto Medioevo europeo. Molti affreschi raffigurano scene tratte dalla vita di Cristo. Tra i personaggi e gli episodi raffigurati, il Cristo Pantokrator (Signore dell'Universo), la Madonna Regina, il martirio dei Santi Stefano e Lorenzo, gli Arcangeli. Nell'area troviamo anche la Sala dei Profeti, così chiamata per la decorazione della parete ovest, degli inizi del IX secolo, che reca una fila di personaggi tra cui sono stati riconosciuti i profeti Michea e Geremia.
 
Cripta di Epifanio, affresco della Madonna in trono benedicente con sei angeli

Tutta questa abbondanza di storia ha portato questo luogo a guadagnarsi l'appellativo di "Pompei dell'alto Medioevo": un sito archeologico magari non così noto al grande pubblico, ma che sicuramente merita una visita.

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