L'espansione ottomana e l'invasione di Tamerlano

 In un'articolo precedente abbiamo parlato dell'evoluzione dell'Impero Ottomano, partendo dagli inizi dell' XI secolo e giungendo fino alla metà del XIV secolo.

Oggi affronteremo l'invasione di Tamerlano, con la conquista vera e propria dei Balcani da parte degli Ottomani. La conquista ebbe inizio con Murad I (1359-89), che fra l'altro spostò la capitale ad Adrianopoli, palesando così il suo progetto di porsi come un nuovo sovrano europeo. In quel momento gli Ottomani avrebbero potuto assediare e impadronirsi di Costantinopoli: essa, infatti, era ormai completamente accerchiata e tagliata fuori da ogni possibile soccorso. Se la capitale bizantina non venne conquistata, fu perché Murad I non aveva nessun interesse a impegnarsi in un lungo assedio (Costantinopoli era una città fortificata che avrebbe fiaccato le sue forze). 

Murad I

L'attacco al cuore dell'Impero Bizantino avrebbe poi potuto provocare una forte reazione in Occidente, molto dannosa per un impero nascente come quello Ottomano. Nei territori conquistati Murad I non sovvertì l'ordine sociale e politico che vi trovò, ma lasciò i principi e i signori liberi di governare secondo le loro tradizioni, a patto che questi  giurassero di essergli vassalli fedeli. Murad I rimase ucciso nel corso della famosa battaglia nella piana di Kosovo, combattuta nel giugno del 1389. Gli succedette il figlio Bayazid, che riuscì ad avere la meglio sui serbi, a catturare e uccidere il loro re, Lazzaro, e a sottometterli. Da allora i serbi sarebbero rimasti sotto la potenza ottomana per oltre quattro secoli. 

La battaglia di Kosovo o Piana dei Merli

Agli inizi del XV secolo, però, l'Impero Ottomano fu invaso da Tamerlano. Questi era un re mongolo dell'Asia centrale, fervente seguace degli insegnamenti coranici e imbevuto di fanatismo, leggenda voleva discendente del grande Gengiz Khan. Colto e raffinato, egli si distinse per la sua crudeltà e per le stragi che perpetrò nei territori conquistati, arrivando al punto di far innalzare alle porte della città che avevano osato opporglisi delle piramidi di teste tagliate. Tamerlano sconfisse ad Ankara (1402) l'esercito di Bayazid, che fu fatto prigioniero e morì in cattività. Approfittando di questo periodo di crisi, durante il quale l'Impero Ottomano fu sconvolto dalle lotte di successione tra i figli di Bayazid, diversi principati turchi riuscirono a svincolarsi dalla sua autorità e lo stesso territorio di conquista andò restringendosi. Se la cristianità avesse saputo trarre vantaggio dalla sua momentanea crisi, l'Impero Ottomano, probabilmente, avrebbe cessato di esistere. Ma questo non accadde e l'Europa cristiana non intraprese alcuna azione contro di esso. Tamerlano, invece, dopo aver raggiunto Brussa, tornò a Samarcanda dove, mentre stava organizzando una spedizione contro la Cina, morì improvvisamente.

L'estensione dell'impero di Tamerlano intorno al 1395

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