La vita quotidiana e la vita religiosa dei Templari

Abbiamo parlato negli articoli precedenti della nascita dei Templari, della regola dell'Ordine e della gerarchia; oggi approfondiamo com'era la vita quotidiana e religiosa di un cavaliere Templare durante il XII secolo.

La semplicità e la povertà erano le basi della vita quotidiana di ogni templare. Ogni cavaliere poteva disporre al massimo di 3 bestie (asini, cavalli) e di uno scudiero, mentre erano banditi i morsi e le staffe in argento e oro. Nel caso un templare avesse ricevuto in dono dei finimenti in oro o argento, era costretto a dipingerli. Ma vediamo come procedeva una giornata: essa iniziava col mattutino, collocato intorno alla mezzanotte, quando tutti i fratelli si dovevano alzare per partecipare al servizio cantato o recitato. Concluso il mattutino, ogni templare doveva recarsi a controllare le proprie bestie e la propria armatura e provvedere alle necessità del caso, dopo di che poteva tornare a coricarsi.

Templari

La seconda levata (quella dopo il mattutino e corrispondente all'ora prima) avveniva alle 5 in estate e alle 6 in inverno. Terminati gli uffici religiosi, verso le 8 i Templari si dedicavano alla cura degli animali, delle armi e di tutte le incombenze amministrative di cui la comunità necessitava. I pasti si consumavano in comunità nel refettorio, ascoltando le letture delle Sacre Scritture. La carne era servita solo 3 volte a settimana, mentre la Quaresima era scrupolosamente osservata dalla festa di Ognissanti fino a Pasqua, esclusi i giorni di festa, come ad esempio il Natale. Le occupazioni pomeridiane erano interrotte dagli uffici dell'ora nona e dai Vespri, dai quali nessuno era esente. La cena, in genere era un leggero spuntino, veniva consumata dopo i Vespri. Quando la campana suonava l'ultima delle ore canoniche tutti i confratelli dovevano riunirsi e, dopo aver cantato l'ufficio, si recavano a controllare per l'ultima volta le proprie bestie e gli armamenti, quindi si coricavano. 

Templare in battaglia

Il silenzio era raccomandato fino all'ufficio dell'ora prima. Il dormitorio, formato da pagliericci, era comune e un lumicino doveva rimanere acceso tutta la notte. L'abbigliamento era molto semplice e povero, composto da camisa, braghe, calzabraghe e una tunica lunga o saio. I vestiti dovevano essere di un unico colore: bianco, nero o marrone. In stato di guerra l'abbigliamento era composto dall'usbergo e da braghe di maglia (chausses) su corregge di cuoio. Il capo era coperto da un infula imbottita e dal camaglio, poi l'elmo. Sotto alla cotta di maglia indossavano il gambeson o gambesone, una specie di giacca imbottita. Le armi erano una spada ad una mano, scudo curvo imbottito e ricoperto in cuoio, lancia e coltelli. Il battaglia lo si riconosceva per il saio e la croce rossa in petto, o durante il XIII secolo dalla sovracotta bianca con croce rossa.

Equipaggiamento nel 1165


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