Così come noi europei, anche i giapponesi idearono una struttura difensiva assimilabile ai nostri castelli: essi, proprio come è successo per noi occidentali, sono stati costruiti a guardia di importanti siti strategici, come porti, guadi fluviali o incroci di strade. A differenza della versione europea, però, il castello giapponese si presenta più spesso meno articolato, ed è solitamente costituito da un unico edificio centrale, largo e imponente (usualmente a base quadrangolare), che si sviluppa su più piani. Per quanto siano stati edificati in epoca piuttosto recente, e sebbene sia stata usata molta più pietra nella loro costruzione che nella maggior parte degli edifici giapponesi, i castelli furono costruiti ancora principalmente di legno, e molti vennero distrutti nel corso dei secoli. Questo fu particolarmente vero nel periodo Sengoku (1467-1603), di cui abbiamo parlato in un articolo che potete trovare a questo link, quando molti di questi castelli furono edificati per la prima volta. Dei cinquemila castelli presenti nel Giappone medievale, soltanto una quindicina sono quelli effettivamente conservati.
|
L'iconico castello Himeji, nella Prefettura di Hyōgo |
L'organizzazione del castello era fortemente gerarchica, e il luogo in cui si trovavano le dimore degli abitanti dipendeva dal loro rango: nella sezione più interna si trovavano il
daimyo e i suoi guerrieri più fedeli, i
karō; dopodiché vi erano i samurai,
ashigaru, e, nella città circostante, artigiani e mercanti. Fuori dalla città si trovavano i campi di riso, nei pressi dei quali abitavano i contadini.
Il mastio del castello era posizionato sempre nel punto più alto, circondato da cortili e cinte murarie, chiamati
maru ( 丸 ) o
kuruwa ( 曲輪 ). In genere questi erano tre, non sempre ben distinti, chiamati, dal più interno al più esterno; intorno al
tenshu maru ( 天守丸 ), il cortile che circondava il torrione, si trovavano le seguenti cerchie:
- honmaru ( 本丸 ), la prima cerchia muraria;
- ni no maru ( 二の丸 ), la seconda cerchia muraria;
- san no maru ( 三の丸 ), ossia la terza cerchia muraria.
I castelli più grandi potevano avere, eventualmente, un sistema di fossati e terrapieni ancora più esterno chiamato Sō kuruwa (総曲輪). Diverse erano le disposizioni dei vari maru sopra descritti, configurando varie tipologie di castello. Nella figura che segue, in rosso è evidenziato l'honmaru, in arancione il ni no maru ed in giallo il san no maru; sarà possibile notare che si possono ottenere fino a ben sei tipologie di piante differenti di castello. In verde sono invece evidenziati i cancelli, ossia i punti d'ingresso e di passaggio attraverso le varie cerchie murarie.
|
Le varie tipologie di castello in funzione della disposizione delle mura |
I vari
kuruwa erano separati tra loro da terrapieni, fossati e mura di legno e argilla, chiamate
dobei (土塀). All'interno dei muri potevano essere scavate feritoie che prendevano il nome di
hazama (狭間); le
hazama avevano forma circolare (円狭間
en hazama) o triangolare (三角狭間
sankaku hazama) per gli archibugi, mentre erano rettangolari (四角狭間
shikaku hazama) per gli archi. Tutte le strutture del castello erano costruite su basamenti in pietra a forma di cuneo chiamati
ishigaki (石垣). In base al grado di lavorazione delle pietre si distinguono tre tipi di
ishigaki:
- Nodzuradzumi (野面積み): si utilizzavano pietre non lavorate e di forma e dimensione differente, dando luogo a una parete ruvida. Sassolini e piccole pietre venivano utilizzati per riempire le fessure.
|
Muro tipo Nodzuradzumi |
- Uchikomihagi (打込み接ぎ): le pietre venivano selezionate e disposte in modo da lasciare meno spazi possibile. La superficie veniva levigata e si usavano sassolini per riempire i buchi.
|
Muro tipo Uchikomihagi del castello di Tsuyama |
- Kirikomihagi (切込み接ぎ): le pietre venivano selezionate e scolpite in modo da adattarsi perfettamente l'una all'altra, creando una superficie liscia e senza spazi vuoti.
|
Un muro tipo Kirikomihagi al palazzo imperiale di Tokyo |
In base al tipo di pietra utilizzata era possibile avere diverse tipologie di mura. I cancelli (門 mon ) attraverso cui si accedeva ai cortili erano composti da due colonne ed un'architrave circondanti un portone in legno. Ne esistevano fino a 12 tipologie, dalla più semplice, denominata Heijū mon (塀重門 ), composta da due colonne a cui veniva fissato un portone, alla Nagaya mon (長屋門), un cancello attorno al quale era costruito un edificio civile, come un'abitazione o una bottega; fino alla Yagura mon (櫓門), un cancello su cui veniva innalzata una torre ad uso militare.
|
La semplice Heijū mon |
|
La porta del castello di Hiroshima, esempio di Yagura mon |
Oltre alle varie tipologie di fossato, elemento iconico del castello giapponese sono le torri e i masti. Così come le porte, anche le torri sono caratterizzate da varie tipologie di strutture e sono dette yagura (櫓). Una delle più caratteristiche è quella del tipo Sanjū yagura (三重櫓), torre a tre piani di dimensioni decrescenti.
|
Una torre tipo Sanju del castello di Takamatsu |
I masti invece sono caratterizzati sempre da un torrione (天守閣
tenshukaku) e un cortile recintato su cui si affaccia; data la posizione rialzata del castello era necessario passare dal cortile, dove quindi si svolgeva la battaglia. Il primo stile di costruzione del
tenshu ad essersi sviluppato è il
bōrō (望楼), costituito da due livelli sovrapposti, il primo di uno o due piani e il secondo di due o tre; questo stile era tipico dei castelli con fondamenta non perfettamente dritte ed è facilmente riconoscibile perché sembra che una torre sia stata costruita sopra un altro edificio. Il secondo stile si chiama
sōtō (層塔) e consiste in una torre con piani di larghezza decrescente e struttura uniforme.
|
Il castello di Matsumoto in stile sōtō |
Commenti
Posta un commento