Aggiornamenti sulla torre Garisenda

In un nostro articolo precedente abbiamo parlato de pericoli che attualmente corre l'iconica torre di Bologna della Garisenda. Per motivi di sicurezza sono state chiuse le strade circostanti la torre, al fine di evitare vibrazioni che potrebbero destabilizzarne la struttura; queste chiusure hanno destato la preoccupazione dei commercianti della zona che ora chiedono sostegno economico per i loro affari, compromessi dalle varie chiusure imposte: oltre a piazza di porta Ravegnana sono state infatti chiuse anche parti di Strada Maggiore, Via Rizzoli e Via San Vitale, segno di come le autorità si stiano muovendo con molta prudenza, in modo da poter evitare ogni potenziale danno aggiuntivo alla torre.

La chiusura fatta sotto la Garisenda

Ma la torre come sta? I dati che stanno emergendo dai rilievi sono contraddittori e al contempo preoccupanti: infatti, dopo la chiusura al traffico avvenuta il 20 ottobre, i sensori installati sulla torre hanno cominciato a registrare strani rumori, concentratisi soprattutto sulla parete est della torre nella giornata di venerdì 20 ottobre. Il comitato tecnico che si sta occupando della torre è confuso su quello che sta accadendo: l'11 novembre avrebbe dovuto presentare un documento che sintetizza con chiarezza la situazione, ma i componenti di quest'ultimo su molti punti non sono d'accordo; l'ingegnere che guida il comitato comunque, Raffaella Bruni, sostiene che saranno comunque necessarie delle iniezioni di malta che dovranno stabilizzare la struttura.

L'ingegnera Raffaella Bruni

Un ingegnere come Marco Savoia, direttore del Centro Ricerca Edilizia e Costruzioni dell'Università di Bologna, ha addirittura proposto di smontare una parte della torre! In un'intervista del 14 novembre al giornale bolognese il Resto del Carlino, l'ingegner Savoia afferma: "Nell’ingegneria il pensiero unico non va bene, perché con i dubbi si arriva a risolvere i problemi. È giusto quindi che anche sulla Garisenda ci siano approfondimenti, poi ci deve essere un momento di decisione, perché altrimenti succedono i guai e purtroppo ci sono molti esempi che lo dimostrano. La fase di intervento per la torre è molto complessa, una delle opzioni che si sta prendendo in considerazione è smontarne una parte, anche per poter fare i lavori in sicurezza".

Il Ministero per i Beni Culturali per ora ha stanziato 5 milioni di euro per la messa in sicurezza della torre, si pensa ad una sorta di cilindro che ingabbierà l'intera struttura e, con ogni probabilità, la via più prossima alla torre che è Via San Vitale, resterà comunque chiusa per i prossimi anni per ragioni di sicurezza.

Alla luce di quanto esposto, la vicenda di una delle torri più importanti del medioevo in pericolo sarà lunga, ma la seguiremo a mano a mano che ci saranno aggiornamenti, speriamo positivi.

Commenti

  1. Gratitudine per le preziose informazioni che hai condiviso. Il tuo post è stato davvero illuminante!

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