Il grifone e la sua simbologia

Considerare il grifone come il cugino della Fenice è un grande complimento per questo grosso rapace che di aspetto e di diritto appartiene alla famiglia degli avvoltoi. Ma se da un lato l’avvoltoio gode di una connotazione estremamente negativa, il grifone può fregiarsi di tutt'altra reputazione, anche grazie alla mitologia. Dante se lo immagina nel Paradiso terrestre e lo ritiene simbolo della Chiesa, mentre per Sant’Isidoro è, addirittura, simbolo di Cristo.

Grifone alato nella cattedrale di Bitonto
 
Il grifone, dunque, è anche un animale mitologico imparentato con l’ippogrifo, presente da millenni nell’iconografia artistica dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e delle civiltà del Medio Oriente.
Il grifone quindi, nella mitologia è un animale alato dalla testa di uccello e dal corpo di leone. Come la Sfinge, appare nell’antica arte dell’Asia Anteriore, dell’Egitto e di Creta e poi anche nell’arte orientalizzante greca. Secondo la tradizione il Grifone era il custode dell’oro. Nella sua tana questo animale vegliava, a tutti i costi e con tutte le sue forze, su inestimabili ricchezze. Per i greci era legato al culto solare, rivestendo un ruolo di compagno-servo di Febo o Apollo. In uno dei miti greci i grifoni erano in eterna lotta contro il favoloso popolo settentrionale degli Arimaspi che tentano di rapire il tesoro di Apollo da essi custodito.
Di conseguenza, è facile ipotizzare che questo animale mitologico, nel corso dei secoli, abbia assunto varie funzioni, da guardiano a creatura demoniaca, fino a trasformarsi in simbolo di Cristo. Il grifone, come abbiamo già accennato, riassume nel suo essere le caratteristiche di due animali molto fieri, il leone e l'aquila, e questo lo rende il sovrano del cielo e anche della terra. 
 
Il volo di Alessandro nel mosaico di Otranto

Nel medioevo, dunque, questa doppia natura terrena e celeste ne fece simbolo del Cristo, Uomo e Dio insieme. In piena età medievale, il simbolismo in chiave cristiana si precisa e si afferma innegabilmente, quando la fantasia dei monaci, intenti a spolverare antiche leggende, tira fuori dall’oblio la leggenda, la quale riferisce di grifoni che portano in cielo Alessandro il Grande.
L’ascensione di Alessandro, iconograficamente rappresentata nel XII secolo soprattutto nelle chiese italiane di Bari, Bitonto, Monte S. Angelo, Trani, Otranto, e Taranto, fu intesa come immagine dell’anima che vola verso Dio, guidata dall’animale aquilo-leonino, in accordo perfetto con l’arte e con il mito di antiche civiltà che fecero del grifone un animale psicagogo.

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