Virgilio il mago

In uno scorso articolo abbiamo proposto un libro su come Virgilio ha influenzato la letteratura medievale. Il grande poeta romano ha comunque condizionato anche la popolazione, che ha elaborato miti e leggende su questo straordinario letterato classico. Scopriamolo insieme.

Publio Virgilio Marone

Virgilio, il più importante poeta dell'antica Roma, visse gli ultimi anni della sua vita in quel di Napoli, tanto che, anche se morto durante un viaggio nella città di Brindisi, i suoi resti mortali verranno riportati nella città campana e lì seppelliti.

La presenza di un personaggio tanto importante in città, sia in vita che dopo la morte, influenzò sia la cultura che le leggende popolari del luogo nel corso dei secoli, fino ad arrivare all'epoca medievale. Nel XII secolo infatti, Giovanni di Salisbury, nel suo Polycratus, racconta delle capacità magiche del poeta: Partenope (è il nome con cui chiama la città di Napoli) era infestata dalle mosche; Virgilio, ritenuto all'epoca ministro della città, pensò a un modo per risolvere il problema. Il poeta creò una mosca d'oro che avrebbe ucciso tutte le mosche infestanti. Virgilio liberò la mosca nei pressi della porta a est della città, la porta Campana (odierna porta Capuana), dove erano presenti zone paludose e acquitrinose, ed essa risolse in un baleno il problema degli insetti che affliggevano Partenope.

Frontespizio del Polycratus di Giovanni da Salisbury

Il Polycratus ebbe un immenso successo, e nel ceto popolare napoletano cominciò a diffondersi la convinzione che Virgilio fosse davvero un mago, tanto è vero che nacque una seconda leggenda: Virgilio mise un uovo in una caraffa piena d'acqua, poi sospese la caraffa in una gabbia e la pose sull'isolotto di Megaride, isolotto antistante la città su cui oggi sorge un castello. L'uovo era un uovo magico che avrebbe protetto la città nei secoli; ma se esso si fosse rotto, allora la città sarebbe finita distrutta. La leggenda prese tanto piede che il castello che a posteriori venne costruito sull'isolotto di Megaride si chiamerà, per l'appunto, castel dell'Ovo.

Castel dell'Ovo, dove la leggenda vuole sia custodito l'uovo di Virgilio

La leggenda era ritenuta talmente veritiera che, quando nel 1370 Napoli venne colpita da un forte terremoto che quasi la distrusse, il popolo credette che l'uovo custodito nel castello fosse stato rotto. Le accuse caddero su uno sventurato soldato che per darsi alla fuga avrebbe fatto cadere l'uovo. Per calmare il popolo, dovette intervenire addirittura la regina Giovanna I d'Angiò, che rassicurò la popolazione di aver cambiato l'uovo e che quindi la città sarebbe stata di nuovo protetta.

La leggenda di Virgilio mago andrà avanti per molti secoli, almeno fino a quando i napoletani non eleggeranno a nuovo protettore di Napoli un altro importante personaggio di epoca romana, San Gennaro, tutt'ora patrono della città. 


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