Proposte di lettura: La borsa e la vita, dall'usuraio al banchiere

 


Jacques Le Goff è stato un famosissimo storico francese, il quale ha capito che per comprendere a pieno il passato non bisogna per forza concentrarsi sui grandi fatti storici, bensì sugli aspetti della vita quotidiana. Lo studioso ci riesce benissimo ne “La borsa e la vita. Dall’usuraio al banchiere”.

Questo saggio rappresenta l'evoluzione, storicamente importantissima, della figura dell’usuraio a quella del banchiere dell’epoca moderna, arrivando così a diventare uno degli elementi importanti nel determinare la nascita della classe borghese.
Il saggio prende in esame l’usura in epoca medioevale: questa pratica era fortemente contrastata dalla religione cattolica, infatti soltanto gli ebrei si occupavano di usura; tale attività, nei Vangeli, è condannata, tanto è vero che viene proibita da Carlo Magno (di cui vi proponiamo un articolo consultabile a questo link), in quanto l’usuraio vende il tempo, che è di Dio e, in più, è un ozioso perché non guadagna con la fatica fisica, mentre il lavoro manuale è quello che riscatta l'essere umano dalla punizione del peccato originale.
C'è però un problema di fondamentale importanza da inserire in questo ragionamento: la figura dell'usuraio va gradualmente svolgendo una funzione sempre più importante nell’economia che si sta sviluppando nel tardo medioevo, divenendo così necessaria per la crescita della civiltà occidentale.
In questo modo, via via, si arriva ad un compromesso tra l’economia, con le sue regole nascenti, e la religione. 
La conseguenza di ciò è che l'usuraio comincia a riscattarsi facendo la carità ai poveri, o realizzando opere straordinarie: l'esempio più eclatante è quello di Enrico Scrovegni che fa arrivare a Padova Giotto, il quale realizza il meraviglioso ciclo di affreschi nella chiesa di Sant’Antonio, proprio nella cappella degli Scrovegni, di cui parliamo in questo articolo. La figura dell’usuraio cerca quindi di elevarsi e la Chiesa, a sua volta, offre un’opportunità grazie all'ideazione, alla fine del XII secolo, di un nuovo luogo dell’aldilà, il purgatorio, che si aggiunge al paradiso e all’inferno e serve come "via di mezzo" per purificare i peccati di coloro che tendono a pentirsi.
Questo processo storico fa evolvere l'usuraio, che diviene così un banchiere, contribuendo a quella che sarà la grande esplosione economica che avverrà dal XIV secolo in poi.
 
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