Historie Medievali the Family of: I Malatesta

Coppa con stemma araldico dei Malatesta conservata a Faenza

ORIGINI

"Malatesta" deriverebbe da un appellativo, dato nel X secolo, a Rodolfo, esponente della progenie della famiglia, per aver dimostrato un grande coraggio nel difendersi dagli attacchi esterni. All'epoca i Malatesta non erano conosciuti, e bisognerà aspettare solo l'XI secolo per vedere i primi accenni alla famiglia in sparuti documenti arrivati fino a noi. 

Nel XIV secolo Galeotto Malatesta cercherà di far risalire la sua famiglia addirittura alla stirpe romana della Gens Cornelia, di cui faceva parte Scipione l'Africano; questa pretesa raggiunse un livello tale da far mettere il simbolo dell'elefante nello stemma della casata. 

Altri addirittura proveranno a insinuare legami di parentela con Ottone II, Sacro Romano Imperatore.


CONTESTO GEOGRAFICO

Il contesto malatestiano è quello della Romagna, dove i Malatesta riusciranno ad ottenere la signoria della città di Rimini. C'è da dire che nel periodo di massima espansione estenderanno la loro influenza sulla costa marchigiana fino ad Ascoli Piceno, su Bergamo e su Brescia.

La Romagna, in cui sono presenti gran parte delle aree dove i Malatesta esercitarono il loro potere


STEMMA ARALDICO


'Elephas Indus Culices Non Timet' (L'elefante indiano non teme le zanzare.)

Bandato di sei pezzi, tre dei quali scaccati d'oro e di rosso e gli altri d'argento, circondato di bordura indentata d'oro e di nero

STORIA DELLA FAMIGLIA

Nell'XI secolo, in quel di Rimini, si attestano i primi Malatesta proprietari di terreni in città. Uno di loro riuscì a sposare Berta Traversari, di una potente famiglia della vicina Ravenna, e nel giro di alcune decine di anni riuscirono a ottenere dei castelli in zona. Uno di loro giurò fedeltà a Federico II di Svevia (link qui a un articolo sulla sua vita), altri ottennero ruoli di podestà in Pistoia.

Tomba di Malatesta da Verrucchio nel Tempio Malatestiano di Rimini

La svolta si ebbe con Malatesta da Verrucchio che nel 1248, dopo la sconfitta di Federico II a Parma, passò dalla parte dei guelfi e nel giro di qualche decennio riuscì a ottenere la signoria di Rimini. Il figlio di Giovanni è il famoso Gianciotto la cui moglie, Francesca, lo tradì con il fratello minore Paolo; Gianciotto, venendo a sapere del fato, uccise i due e Dante li citò nella Divina Commedia, canto dell'Inferno, nel girone riservato ai lussuriosi.

Fra il XIV ed il XV secolo i Malatesta estesero il loro potere su tutta l'odierna costa marchigiana, mentre Pandolfo III il grande divenne signore di Bergamo e Brescia. Siamo all'apice della potenza della famiglia.

Ritratto di Sigismondo Malatesta di Piero della Francesca

L'apice della fama della famiglia si toccherà con Sigismondo Pandolfo, nato a Brescia nel 1417; con lui la famiglia toccò l'apogeo, facendo di Rimini un grande centro di arte rinascimentale e costruendo il celeberrimo Tempio Malatestiano; ma in un secondo momento, a seguito di uno scontro con Papa Pio II, Sigismondo ricevette una scomunica che di lì a pochi anni lo porterà a perdere tutto, gettando la famiglia nella decadenza dopo che la dinastia aveva segnato, per almeno un paio di secoli, la storia della regione romagnola. Riuscirà a pacificarsi col Papa, ma morirà poco dopo, nel 1468.

Sigismondo avrà dei figli, molti dei quali morti in fasce o molto piccoli, e due figlie di cui una, Margherita, sposerà un nobile condottiero italiano, mentre l'altra, Antonia, nel 1481 sposerà Rodolfo Gonzaga


RAMI CADETTI

Non risultano rami cadetti, ad ogni modo si può notare che:

  • I Malatesta reggeranno la signoria di Rimini fino al 1500, che finirà poi annessa allo Stato Pontificio.
  • I Malatesta inoltre reggeranno Fano fino al 1463, la quale verrà annessa anch'essa alla Chiesa.
  • Infine, come conti, reggeranno Sogliano fino al 1640, per poi avere anche il passaggio di questo paese allo Stato della Chiesa

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