L'istruzione nel Medioevo
Frequentare la scuola è qualcosa che i bambini ed i ragazzi di oggi danno per scontato. Ovviamente l'educazione scolastica non è stata sempre così come oggi la conosciamo. In passato, i giovani, di sovente, non frequentavano la scuola ma venivano educati in casa da precettori privati, qualora le condizioni economiche della famiglia lo permettessero, mentre era la stessa madre ad occuparsi dell'istruzione dei figli (se ne era capace) nei casi riguardanti le famiglie più povere.
Entrando più nello specifico, bisogna dire che, il Medioevo diverse forme di istruzione e di scuole, durante i suoi dieci secoli di storia. Alcuni tipi di scuola sono sopravvissuti fino ad oggi, pur subendo radicali cambiamenti, mentre altri sono completamente scomparsi. Comunque sia, prima di addentrarci all'interno dell'argomento in questione, è bene precisare che, nel Medioevo, l'istruzione scolastica rappresentava un lusso che non tutti potevano permettersi. Inoltre, non era obbligatoria.
L'autorità pubblica non aveva le capacità e le risorse per garantire l'obbligatorietà e soprattutto la gratuità dell'istruzione per tutte le classi sociali. Ed è per questo che, nell'Alto Medioevo, fu soprattutto la chiesa ad occuparsi dell'istruzione dei giovani, all'interno dei monasteri. Tutto ciò era possibile perchè erano stati proprio i monaci a conservare ed a tramandare la cultura non solo cristiana, ma anche classica, greca e latina, durante i complicati secoli caratterizzati dalle invasioni barbariche, seguite alla caduta dell'Impero Romano d'occidente. I monaci amanuensi ricopiavano gli antichi codici con cura e perizia, ed è proprio grazie al lavoro certosino di questi uomini che molte opere si sono salvate e non sono andate perdute.
Per quanto riguarda l'istruzione all'interno dei monasteri, si distinguevano due tipi di scuole: una era la schola exterior, destinata ai bambini sia ricchi che poveri, che vivevano con le loro famiglie nelle zone circostanti il monastero e che ogni mattina si recavano a scuola nel convento; l'altra era la schola interna, dove venivano educati i cosiddetti oblati. Gli oblati erano bambini di sei o sette anni di età che venivano letteralmente donati al monastero. Tra le mura del chiostro seguivano il loro percorso formativo e lì trascorrevano tutto il resto della loro vita dopo aver pronunciato i voti. Questa drastica scelta effettuata dai genitori, presa in maniera unilaterale, evidentemente segnava per sempre la vita del figlio.
Nonostante il grande impegno profuso dai monaci per la trasmissione del sapere nell'Alto Medioevo, la maggior parte della popolazione era comunque priva di qualsiasi tipo di istruzione.
Fu l'imperatore Carlo Magno a dare grande impulso alla diffusione delle istituzioni scolastiche, durante la sua reggenza. Egli non aveva ricevuto una istruzione particolarmente accurata durante l'infanzia. Leggenda vuole che fosse addirittura analfabeta. In realtà, Carlo sapeva leggere e far di conto, ma aveva grosse difficoltà nella scrittura, anche perchè, a quel tempo, scrivere era un'operazione tutt'altro che facile e molto meno frequente di quanto non sia oggigiorno. Ed è proprio per questo che l'imperatore promosse l'utilizzo e la diffusione di un nuovo tipo di scrittura, antenata dei nostri caratteri di stampa, ovvero la scrittura "carolina", di cui ci siamo già occupati in un precedente post.
Malgrado tutto, Carlo Magno era un uomo decisamente votato alla cultura. durante il suo regno, ci fu una vera e propria rinascita culturale con la fondazione di molte scuole, sia all'interno di monasteri che presso le chiese cattedrali delle maggiori città dell'Impero. Inoltre, intorno alla corte del re si nacque l'accademia della schola palatina, diretta dal monaco anglosassone Alcuino. Questa accademia doveva educare principi ed aristocratici, i quali si formavano nell'arte militare e nel governo del popolo. Fu anche un importante centro di studi di alto livello, in cui trovarono spazio alcuni dei maggiori intellettuali europei dell'epoca. Purtroppo questa istituzione non sopravvisse a lungo dopo l'887, ovvero dopo la deposizione di Carlo il Grosso, ultimo successore di Carlo Magno.
Nei secoli successivi, e più precisamente tra la fine del X e l'inizio dell'XI, le scuole monastiche si occuparono, esclusivamente, dell'istruzione elementare e di quella dei futuri monaci. L'istruzione superiore invece, si trasferì in pianta stabile all'interno delle scuole nate accanto alle cattedrali cittadine. Le cosiddette scuole cattedrali si diffusero soprattutto nelle città del nord della Francia, da Parigi a Reims, passando per Chartres e Laon.
Nelle scuole cattedrali gli studenti deputati a diventare sacerdoti sostenevano gli studi con i fondi della cattedrale stessa; gli altri pagavano una modesta retta.
Per quanto concerne le materie oggetto di studio, c'è da dire che il programma iniziava con le basi della grammatica, della retorica e della logica che, insieme, costituivano, le cosiddette "arti del trivio". Soltanto in un secondo momento si affrontavano le materie scientifiche, ossia aritmetica, geometria, astronomia e musica, ovvero le "arti del quadrivio".
Queste scuole non erano organizzate come quelle odierne. Non si sostenevano esami ed il livello dell'insegnamento era tutt'altro che uniforme, in quanto dipendeva sostanzialmente dalla preparazione e bravura del maestro. Inoltre, gli insegnanti non erano obbligati da nessun vincolo contrattuale a rimanere nella stessa scuola per un determinato numero di anni. Anzi, si spostavano frequentemente da una scuola all'altra, seguiti spesso dai loro studenti.
A partire dal XII secolo però, il numero dei giovani che chiedeva di ricevere un'istruzione superiore aumentò in maniera esponenziale. Fu proprio questa enorme domanda di cultura che portò alla nascita delle università, tema che però richiede un particolare approfondimento e di cui ci occuperemo in un prossimo post.
Entrando più nello specifico, bisogna dire che, il Medioevo diverse forme di istruzione e di scuole, durante i suoi dieci secoli di storia. Alcuni tipi di scuola sono sopravvissuti fino ad oggi, pur subendo radicali cambiamenti, mentre altri sono completamente scomparsi. Comunque sia, prima di addentrarci all'interno dell'argomento in questione, è bene precisare che, nel Medioevo, l'istruzione scolastica rappresentava un lusso che non tutti potevano permettersi. Inoltre, non era obbligatoria.
San Girolamo nello studio |
Per quanto riguarda l'istruzione all'interno dei monasteri, si distinguevano due tipi di scuole: una era la schola exterior, destinata ai bambini sia ricchi che poveri, che vivevano con le loro famiglie nelle zone circostanti il monastero e che ogni mattina si recavano a scuola nel convento; l'altra era la schola interna, dove venivano educati i cosiddetti oblati. Gli oblati erano bambini di sei o sette anni di età che venivano letteralmente donati al monastero. Tra le mura del chiostro seguivano il loro percorso formativo e lì trascorrevano tutto il resto della loro vita dopo aver pronunciato i voti. Questa drastica scelta effettuata dai genitori, presa in maniera unilaterale, evidentemente segnava per sempre la vita del figlio.
Nonostante il grande impegno profuso dai monaci per la trasmissione del sapere nell'Alto Medioevo, la maggior parte della popolazione era comunque priva di qualsiasi tipo di istruzione.
Alcuino di York e Rabano Mauro. Miniatura del IX secolo |
Malgrado tutto, Carlo Magno era un uomo decisamente votato alla cultura. durante il suo regno, ci fu una vera e propria rinascita culturale con la fondazione di molte scuole, sia all'interno di monasteri che presso le chiese cattedrali delle maggiori città dell'Impero. Inoltre, intorno alla corte del re si nacque l'accademia della schola palatina, diretta dal monaco anglosassone Alcuino. Questa accademia doveva educare principi ed aristocratici, i quali si formavano nell'arte militare e nel governo del popolo. Fu anche un importante centro di studi di alto livello, in cui trovarono spazio alcuni dei maggiori intellettuali europei dell'epoca. Purtroppo questa istituzione non sopravvisse a lungo dopo l'887, ovvero dopo la deposizione di Carlo il Grosso, ultimo successore di Carlo Magno.
La cattedrale di Reims |
Nelle scuole cattedrali gli studenti deputati a diventare sacerdoti sostenevano gli studi con i fondi della cattedrale stessa; gli altri pagavano una modesta retta.
Per quanto concerne le materie oggetto di studio, c'è da dire che il programma iniziava con le basi della grammatica, della retorica e della logica che, insieme, costituivano, le cosiddette "arti del trivio". Soltanto in un secondo momento si affrontavano le materie scientifiche, ossia aritmetica, geometria, astronomia e musica, ovvero le "arti del quadrivio".
Queste scuole non erano organizzate come quelle odierne. Non si sostenevano esami ed il livello dell'insegnamento era tutt'altro che uniforme, in quanto dipendeva sostanzialmente dalla preparazione e bravura del maestro. Inoltre, gli insegnanti non erano obbligati da nessun vincolo contrattuale a rimanere nella stessa scuola per un determinato numero di anni. Anzi, si spostavano frequentemente da una scuola all'altra, seguiti spesso dai loro studenti.
A partire dal XII secolo però, il numero dei giovani che chiedeva di ricevere un'istruzione superiore aumentò in maniera esponenziale. Fu proprio questa enorme domanda di cultura che portò alla nascita delle università, tema che però richiede un particolare approfondimento e di cui ci occuperemo in un prossimo post.
Molto interessante ma potevi aggiungere che Carlo era un anafalbeta
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